2023-05-09
Gualtieri sfodera un’altra mannaia. Verso la stretta sui condizionatori
La misura ideata a Roma serve a non gravare «solo» su chi deve cambiare macchina.La Roma green di Roberto Gualtieri rischia di far venire il mal di testa ai cittadini capitolini, alle prese con decisioni cervellotiche e spesso in contraddizione tra loro. È il caso dell’ultima stretta anti emissioni del Comune di Roma che, come scrive Il Messaggero, non avrà come obiettivo solo la circolazione automobilistica, ma pure riscaldamenti e condizionatori: verrà chiesto di limitarne l’uso, stabilendo anche dei limiti per le temperature, poiché i primi sono alimentati per la maggior parte con metano, mentre i secondi spesso emettono particolato, quando non c’è una adeguata manutenzione dei filtri. Il particolato è l’insieme delle sostanze solide o liquide sospese nell’aria, ed è uno degli agenti inquinanti più frequenti nelle aree urbane. La contraddizione sta nel fatto che i talebani del green ci avevano spiegato che per ridurre le emissioni nell’atmosfera sarebbe stato utile eliminare i vecchi impianti di riscaldamento con i termosifoni, sostituendoli con i condizionatori, che come noto posso essere utilizzati non solo per rinfrescare gli ambienti, ma pure come pompe di calore. Non solo: le aziende che non ammodernano gli impianti vanno incontro a pesanti sanzioni, secondo quanto stabilito dall’Emission trading system, il principale strumento dell’Unione europea per contrastare i cambiamenti climatici e ridurre in maniera economicamente efficiente le emissioni di gas a effetto serra. I condizionatori usano come refrigerante i gas fluorurati, introdotti per sostituire i loro predecessori, che danneggiavano l’ozono, e che ora la stessa Europa ha intenzione di ridurre gradualmente. I gas fluorurati, spiega euractive.com, possono essere utilizzati per raffreddare senza danneggiare lo strato di ozono, ma al momento stesso sono potenti gas serra climalteranti, in quanto riscaldano l’atmosfera: il potenziale di riscaldamento globale di questi gas può arrivare a essere 25.000 volte superiore a quello della CO2. Nel 2016 i leader mondiali hanno riuniti in Ruanda hanno stabilito una riduzione dell’80% degli f-gas in 30 anni. Attraverso la rapida eliminazione dei gas fluorurati proposta dal Parlamento europeo, l’industria continentale delle pompe di calore si trova di fronte alla necessità di adottare rapidamente, al loro posto, refrigeranti naturali che hanno un basso potenziale di riscaldamento globale e possono essere prodotti interamente nella Unione europea. Tornando al sindaco Gualtieri, Il Messaggero fa notare che l’idea del Comune di Roma di andare a incidere sui condizionatori sarebbe legata alla necessità di non esasperare ancora di più gli animi degli automobilisti, costretti a subire i disagi della Ztl fascia verde, nella quale, così come stabilisce una delibera votata lo scorso anno dalla giunta, dal prossimo novembre verrà vietato l’accesso dei mezzi a benzina Euro 3 e diesel Euro 4. Una prospettiva che suscita dubbi e perplessità non solo nella cittadinanza, ma pure in una parte non trascurabile della maggioranza di centrosinistra. Per alleggerire la Ztl, si pensa quindi di limitare l’utilizzo dei condizionatori, stabilendo le temperature minime e massime e gli orari nei quali accenderli, affidando i controlli della polizia locale. In sostanza: per non scontentare troppo gli automobilisti si andrà a castigare tutta la cittadinanza. La coperta green è corta, ma il sindaco Gualtieri non si rassegna. La vicenda è sintomatica di quanto le regole anti inquinamento siano una spada di Damocle che pende sulle nostre teste: vengono cambiate di continuo, con il risultato di far impazzire famiglie e imprese, che non sanno più come orientarsi in questo labirinto di leggi, contro leggi, modifiche, suggerimenti, indicazioni e ordinanze che a volte vengono modificate prima ancora di entrare in vigore.
Nella prima mattinata del 28 ottobre 2025 la Guardia di Finanza e la Polizia di Stato hanno eseguito numerose perquisizioni domiciliari in tutta Italia ed effettuato il sequestro preventivo d’urgenza del portale www.voltaiko.com, con contestuale blocco di 95 conti correnti riconducibili all’omonimo gruppo societario.
Si tratta del risultato di una complessa indagine condotta dal Nucleo Operativo Metropolitano della Guardia di Finanza di Bologna e dal Centro Operativo per la Sicurezza Cibernetica per l’Emilia-Romagna, sotto la direzione del Pubblico Ministero Marco Imperato della Procura della Repubblica di Bologna.
Un’azione coordinata che ha visto impegnate in prima linea anche le Sezioni Operative Sicurezza Cibernetica delle varie Regioni e gli altri reparti territoriali della Fiamme Gialle nelle province di Bologna, Rimini, Modena, Milano, Varese, Arezzo, Frosinone, Teramo, Pescara, Ragusa.
L’operazione ha permesso di ricostruire il modus operandi di un gruppo criminale transnazionale con struttura piramidale tipica del «network marketing multi level» dedito ad un numero indeterminato di truffe, perpetrate a danno anche di persone fragili, secondo il cosiddetto schema Ponzi (modello di truffa che promette forti guadagni ai primi investitori, a discapito di nuovi investitori, a loro volta vittime del meccanismo di vendita).
La proposta green di investimenti nel settore delle energie rinnovabili non prevedeva l’installazione di impianti fisici presso le proprie abitazioni, bensì il noleggio di pannelli fotovoltaici collocati in Paesi ad alta produttività energetica, in realtà inesistenti, con allettanti rendimenti mensili o trimestrali in energy point. Le somme investite erano tuttavia vincolate per tre anni, consentendo così di allargare enormemente la leva finanziaria.
Si stima che siano circa 6.000 le persone offese sul territorio nazionale che venivano persuase dai numerosi procacciatori ad investire sul portale, generando un volume di investimenti stimato in circa 80 milioni di euro.
La Procura della Repubblica di Bologna ha disposto in via d’urgenza il sequestro preventivo del portale www.voltaiko.com e di tutti i rapporti finanziari riconducibili alle società coinvolte e agli indagati, da ritenersi innocenti fino a sentenza definitiva.
Nel corso delle perquisizioni è stato possibile rinvenire e sottoporre a sequestro criptovalute, dispositivi elettronici, beni di lusso, lingotti d’oro e documentazione di rilevante interesse investigativo.
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