Gualtieri sta consegnando a Bruxelles i nostri portafogli

Gualtieri sta consegnando a Bruxelles
 i nostri portafogli
Roberto Gualtieri (Ansa)
Ancorché distratti e distrutti dal coronavirus, poniamo alcune domande che hanno però una sola risposta: l'Italia sarà costretta alla ristrutturazione del debito. Significa: patrimoniale, aumento dell'Iva, cura alla greca. E tutto questo in piena emergenza sanitaria. Ci sarà un ministro che ne sarà felice: Roberto Gualtieri. Perché avrà compiuto la missione che - complice involontario Sergio Mattarella - l'eurocrazia gli aveva affidato: consegnare la seconda manifattura d'Europa nelle mani della Commissione. È una previsione catastrofista? Non pare, visto che in queste ore Roberto Gualtieri, il ministro per gli affari regionali Francesco Boccia (entrambi del Pd), ma anche l'altro Boccia, Vincenzo (lo «scaduto» presidente di Confindustria), e poi i giornaloni di sostegno al sistema, dal Sole al Corriere, suonano lo stesso refrain: tagliamo quota 100 e reddito di cittadinanza per far cassa per l'emergenza coronavirus. Sanno anche loro che i 3,6 miliardi messi nel decreto sono un'elemosina (solo il turismo perderà almeno 7 miliardi nella migliore delle ipotesi) ma il fatto che Matteo Salvini non voglia giustamente votare questo «decretino» riarma gli spiriti vindici della sinistra tassa e spendi.

Sono anche un po' ridicoli. Vogliono cancellare quota 100 e poi però dicono ai sessantacinquenni di stare tappati in casa, vogliono azzerare il reddito di cittadinanza - che per carità non è il migliore dei provvedimenti - per trovare soldi da destinare ad altri che sono rimasti senza reddito. È la dimostrazione che non hanno un euro da spendere, che Bruxelles non concederà alcuna flessibilità anche perché Ursula Von der Leyen deve tenere buoni con gli euro Recep Tayyip Erdogan e Greta Thunberg e i Paesi del Nord non le consentono di solidarizzare con gli italiani untori virali e finanziari.

Ecco che arriveremo al peggiore degli scenari possibili, quello che Luca Ricolfi ha definito la catastrofe: la ristrutturazione del debito.

Per saperlo basta porsi queste domande.

La prima è: perché un governo deve farsi prendere a schiaffi se a fronte di una crisi senza precedenti presenta un pacchetto di sostegno all'economia che è inferiore alle perdite che il sistema ha accusato?

La seconda: perché il ministro dell'Economia - come ha rivelato su La VeritàClaudio Antonelli - ha taroccato i conti sottostimando le entrate fiscali e sovrastimando per il 2019 il rapporto deficit/Pil?

La terza: perché lo spread - a cui nessuno sembra più prestare attenzione - continua a salire ballando stabilmente sopra quota 160 punti?

La quarta: perché non si parla più del Mes?

Tutte queste domande hanno una sola risposta: l'Italia s'avvia a chiedere la ristrutturazione del debito. I mercati lo sanno e alzano lo spread, Gualtieri lo sa e tace, Paolo Gentiloni da Bruxelles fa ammuina annunciando che l'Europa ci darà tutta la flessibilità che serve, ma sa perfettamente che non è vero.

Leggi l'articolo completo su «La Verità»

Lenitiva o purgante, in gel o in succo. 500 sfumature di aloe tra mito e scienza
iStock
Queste piante hanno una capacità cicatrizzante contro scottature, punture e irritazioni. Pillole e sciroppi sono lassativi, però è meglio non abusarne.
La vita segreta delle isole minori
Vista da Capo Graziano a Filicudi, una delle isole dell'arcipelago eoliano (iStock)

Viaggio tra le meraviglie dimenticate del Tirreno, dalla selvaggia Alicudi alla spirituale San Pietro, un itinerario tra silenzi, vulcani spenti e comunità sospese nel tempo.

Paola Quattrini: «Mi piace il pubblico che contesta»
Paola Quattrini (Getty Images)
L’attrice: «A teatro non si deve sempre applaudire, altrimenti non c’è gusto. Litigai con Modugno, Corrado era come un padre. Pupi Avati fu fantastico: mi prese senza provino. Le foto su “Playboy”? Ora le tengo nascoste».
Caro Onorato, il suo centro è «sesso e samba»?
Alessandro Onorato (Imagoeconomica)

Caro Alessandro Onorato, caro assessore di Roma nonché candidato leader del nuovo centro del centrosinistra, le scrivo per farle i complimenti per l’idea davvero originale: a parte Renzi, Calenda, Beppe Sala, Ernesto Ruffini e Luigi Marattin, in effetti, a fare il leader del nuovo centro del centrosinistra non ci aveva pensato ancora nessuno.

Le Firme

Scopri La Verità

Registrati per leggere gratuitamente per 30 minuti i nostri contenuti.
Leggi gratis per 30 minuti
Nuove storie
Preferenze Privacy