2021-07-27
Green pass, l’Aula corregge Macron
Il Parlamento conferma il rinvio dell'obbligo per gli adolescenti. Vietati i licenziamenti dei dipendenti non immunizzati. Stop allo stato di crisi a novembre anziché a fine anno.Iniezione agli under 18: sei Paesi la riservano ai pazienti fragili. In altri sette manca ancora il sì delle autorità.Lo speciale contiene due articoli.Le nuove regole del green pass «alla francese» sono una bacchettata del Parlamento sulle mani di Emmanuel Macron. Il legislatore d'Oltralpe Ha preferito ascoltare gli oppositori al lasciapassare, piuttosto che il presidente della Repubblica. Con il suo discorso alla nazione, del 12 luglio scorso, il capo dello Stato francese aveva espresso l'intenzione di punire i propri connazionali contrari alla vaccinazione obbligatoria del personale sanitario e all'estensione del green pass. Poi, però, migliaia di francesi sono scesi in piazza in varie città del Paese contro queste misure. Il capo dello Stato, il premier Jean Castex e vari membri dell'esecutivo hanno cercato di bollare queste proteste come iniziative volute da complottisti e No vax. Ma i vertici dello Stato ignoravano che il profilo dei manifestanti fosse trasversale. In effetti, nelle piazze francesi sono scesi vaccinati, laureati, operai, genitori, pensionati, giovani, gilet gialli, simpatizzanti di vari partiti e - solo marginalmente - dei negazionisti.Tornando alla legge sul green pass adottata dal Parlamento francese nella tarda serata di domenica, questa ha confermato l'obbligo di vaccinazione per operatori sanitari, pompieri e badanti. Dal 15 settembre questi lavoratori potranno subire sanzioni, qualora non fossero in regola con gli obblighi. Le principali novità riguardano invece i giovani tra i 12 e i 17 anni, i dipendenti degli esercizi commerciali e il periodo in cui l'uso del pass sarà obbligatorio. Queste novità si riassumono in tre date. Il 30 agosto scatterà l'obbligo per i dipendenti di bar, ristoranti e più in generale degli esercizi pubblici (per i clienti inizierà il primo agosto, ndr). Il Parlamento ha cancellato il Paragrafo del progetto di legge che prevedeva anche il licenziamento per i lavoratori che si rifiutassero di presentare il giustificativo sanitario. Il 30 settembre, invece, l'obbligo della presentazione del passaporto vaccinale - o di un tampone negativo - sarà esteso agli adolescenti, nelle stesse condizioni previste per gli adulti tranne per accedere alle scuole. Infine, il 15 novembre sarà la data alla quale finiranno lo stato di emergenza sanitaria e anche l'uso del pass. I vertici francesi avrebbero voluto imporre la carta verde, per queste categorie, già dall'inizio del mese di agosto, ma anche prolungare lo stato di crisi fino al 31 dicembre 2021. La nuova legge transalpina sul green pass ha introdotto anche delle regole poco chiare. È stato soppresso l'obbligo della presentazione del Qr code per i centri commerciali, ma è stato esteso ai ristoranti all'aperto. Esperti di diritto del lavoro hanno fatto notare che la soppressione del paragrafo sulle sanzioni ai dipendenti contrari all'obbligo vaccinale potrebbe essere interpretata dai giudici come un'autorizzazione ad applicare la giurisprudenza esistente su altri immunizzanti obbligatori. Intanto, il controllo dell'isolamento di dieci giorni per i positivi viene sottratto alle forze dell'ordine e affidato ai sanitari. Che non hanno i mezzi per effettuarlo.Alla fine, si può dire che Mario Draghi si sia spinto ben oltre di quanto non sia riuscito a fare Macron. Eppure la Costituzione francese attribuisce molti più poteri a lui, rispetto a quelli di cui gode il presidente del Consiglio italiano. Certo, entrambi hanno usato toni belligeranti per condannare i propri concittadini, contrari a eccessive limitazioni delle libertà fondamentali. Ma, almeno per ora, il presidente francese sembra essere venuto a più miti consigli. La palla passa ora al Consiglio costituzionale francese, che si riunirà il 5 agosto.<div class="rebellt-item col1" id="rebelltitem1" data-id="1" data-reload-ads="false" data-is-image="False" data-href="https://www.laverita.info/green-pass-laula-corregge-macron-2653986060.html?rebelltitem=1#rebelltitem1" data-basename="da-berlino-a-londra-mezza-europa-scettica-sulle-iniezioni-agli-under-18" data-post-id="2653986060" data-published-at="1627336470" data-use-pagination="False"> Da Berlino a Londra: mezza Europa scettica sulle iniezioni agli under 18 L'Europa si divide anche sulle modalità di vaccinare gli adolescenti e procede, come d'abitudine, in ordine sparso. Nessun Paese obbliga i genitori a inoculare il vaccino nei minori tra i 12 e 17 anni, ma in 18 nazioni, tra cui l'Italia, è consigliata e incentivata la somministrazione a tappeto. Più prudenti Germania, Belgio, Olanda, Svezia e Finlandia, oltre al Regno Unito, che hanno invece scelto di raccomandare il vaccino anti Covid-19 solo negli under 18 fragili, cioè con patologie che aumentano il rischio di Covid grave. Stanno ancora vagliando la via da prendere l'Irlanda e la Norvegia. Non hanno invece autorizzato la vaccinazione negli adolescenti il Portogallo, la Croazia, il Montenegro, l'Albania, Cipro e l'Ucraina. Dalla scorsa settimana anche Moderna, dopo Pfizer, ha ottenuto l'autorizzazione dell'Agenzia europea del farmaco (Ema) per la somministrazione del vaccino a mRna dai 12 anni. Pfizer però sta già studiando il prodotto nei bambini dai 6 mesi d'età. Lo studio sta valutando la sicurezza, la tollerabilità e l'immunogenicità del vaccino, con un programma di due dosi (a distanza di circa 21 giorni) in tre gruppi: bambini dai 5 agli 11 anni, da 2 ai 5 anni e da 6 mesi a 2 anni. La vaccinazione nei più piccoli però è molto controversa perché nei minori il Covid è praticamente poco più di un raffreddore, se non ci sono già delle patologie pregresse. Intanto, sia Pfizer sia Moderna ampliano gli studi nella fascia 5-11 anni, «su pressione delle autorità federali» americane. I sostenitori della vaccinazione a tappeto, pur ammettendo che il virus Sars-Cov-2 non causa «una patologia grave nella stragrande maggioranza degli infetti sotto i 18 anni», come spiega Franco Locatelli, coordinatore del Comitato tecnico scientifico e presidente del Consiglio superiore di sanità, può, «molto raramente», dare sindromi gravi (ma curabili). La questione per Locatelli (e supporter) è «pensare a prevenire la diffusione del contagio globalmente e favorire una ripresa della scuola». Sulla stessa linea italiana sono praticamente Lussemburgo, Lettonia, Polonia, Repubblica Ceca, Slovacchia, Austria, Ungheria, Romania e Bulgaria. Anche la Francia, da metà giugno, ha aperto la vaccinazione per gli adolescenti su base volontaria e accompagnati da almeno un genitore. La Spagna, come Estonia e Lituania, ha autorizzato il vaccino dai 12 anni, ma la somministrazione è rimandata a settembre, prima dell'inizio delle scuole. Dalla scorsa settimana in Grecia, i maggiori di 15 anni possono, con il consenso dei genitori, prenotare il vaccino. Il governo di Atene, per incentivare l'immunizzazione nei giovani, da giugno ha previsto un bonus di 150 euro agli under 25 che ricevono almeno una dose. In Svizzera, ai minorenni, non è richiesto il consenso dei genitori per prenotarsi. Ha scelto una linea più prudente, non senza dissidi, la Germania che raccomanda la vaccinazione dai 12 ai 17 anni, solo per chi abbia particolari rischi di salute (obesità, immunodeficienza congenita o acquisita, insufficienza cardiaca grave, malattie polmonari croniche, tumori, diabete mellito) o sia a contatto con persone poco protette. In Gran Bretagna, dal 19 luglio scorso, il ministero della Salute ha stabilito che il vaccino anti Covid verrà offerto ai ragazzi che hanno più di 12 anni solo se sono estremamente vulnerabili o se vivono con una persona immunodepressa, per proteggere i familiari a rischio. Una scelta di buonsenso che tiene conto del fatto che i bambini si infettano e trasmettono meno il virus, come spiega un report sull'argomento dell'Istituto Mario Negri. Anche per questo, «al momento», si legge nelle conclusioni del documento, «vaccinare i bambini non rappresenta una priorità, a meno che non si diffonda una variante capace di causare gravi malattie anche in loro, per cui la vaccinazione diventerebbe una priorità».
Jose Mourinho (Getty Images)