2019-05-24
Grazie al cardinal Bolletta tornano i rave
Lavori in corso nello stabile occupato a cui l'Elemosiniere del Papa ha ridato la luce senza pagare. La discoteca è in fase di ristrutturazione. Gli abusivi esultano e annunciano la prossima notte brava: si chiamerà «Amen», per la gioia del Vaticano.Non immaginiamo pensare cosa direbbe il curato d'Ars (al secolo san Giovanni Maria Vianney), patrono dei presbiteri e dei parroci, ma soprattutto autore nel XIX secolo di una crociata contro il ballo, se si trovasse faccia a faccia con il cardinal Konrad Krajewski, l'Elemosiniere del Papa, che lo scorso 11 maggio ha riallacciato la luce allo stabile occupato di via di Santa Croce in Gerusalemme a Roma. Già, perché nel più classico caso di eterogenesi dei fini, quello che lo stesso porporato ha definito un «gesto disperato» non ha avuto come unica conseguenza restituire la luce agli oltre 400 inquilini abusivi del palazzo. Grazie alle sue gesta infatti la discoteca dello Spin time labs, costretta a interrompere i suoi appuntamenti danzanti per via dei sigilli ai contatori, ha potuto riaprire i battenti. «Balliamo per difendere i nostri spazi di libertà», scrivono su Facebook gli organizzatori del party denominato Amen. Gli astanti sono invitati venerdì 31 maggio «per rivendicare tutti insieme le nostre attività culturali e dare una risposta forte agli attacchi che stanno subendo tutti i Csoa (acronimo che sta per centro sociale autogestito, ndr)». Un evento, come specificano gli autori in fondo al post pubblicato sui social network, all'insegna non tanto della dottrina della Chiesa quanto piuttosto come si legge più avanti del «no racism, no sexism, no homophobia, no transphobia, no violence» e, tanto per infilarci un po' di ecologismo che va tanto di moda, dello «stop using plastic». che bravi ragazziE dire che la settimana scorsa il raduno era stato rinviato per fare spazio sabato e domenica all'open day «Facciamoci luce». Come spiegato venerdì 16 maggio su Facebook dai gestori del (anch'esso abusivo) locale, «a causa dei problemi di distacco di acqua e energia elettrica accorsi a Spin time labs e le conseguenti minacce politiche e mediatiche dopo il riallaccio, abbiamo congiuntamente deciso che era più impellente e importante il bisogno di aprire alla cittadinanza le porte dello spazio per festeggiare insieme e far conoscere le sue attività». Spostato a data e luogo da destinarsi, invece, il rumoroso appuntamento musicale. Ma forse anche in virtù dell'eroica impresa del cardinal Krajewski la voglia di festeggiare era davvero troppa. Dunque, avranno pensato i pr della discoteca, anziché attendere e cercare un'altra location perché non sfruttare i locali già a disposizione illuminati a dovere dalla generosità del Vaticano? Non fatevi ingannare dal nome, la serata danzante non ha nulla a che fare con le pratiche religiose. Gli organizzatori ci hanno tenuto infatti a specificare che in realtà Amen è semplicemente un assolo di batteria di sei secondi eseguito da Gregory Sylvester Coleman, tanto memorabile al punto di influenzare «intere sottoculture» e risultare «uno dei loop più campionati della musica elettronica e probabilmente il drum beat più campionato di tutti i tempi». Nonostante il decisivo intervento delle alte sfere ecclesiastiche, dunque, la serata non sarà allietata da alcun canto liturgico.C'è da scommettere, piuttosto, che gli unici a godersi la serata saranno i clienti della discoteca. Gira voce infatti che più di una volta gli abitanti della zona si siano lamentati del disturbo legato alla scarsa insonorizzazione della sala da ballo. D'altronde, in passato l'edificio ospitava i locali dell'ex Inpdap, non proprio quella che si definirebbe un'attività in grado di generare inquinamento acustico. Come riportato dal Messaggero, anche allo scopo di mettere a tacere le proteste dei vicini, allo Spin time labs sono iniziati importanti lavori di ristrutturazione con l'installazione delle porte di sicurezza (finora assenti) e di un adeguato impianto antincendio. tutto è concessoIncredibile a dirsi, nel Paese della burocrazia, delle autorizzazioni e dei permessi, una discoteca ha potuto rimanere aperta al pubblico in barba alle strettissime regole sulla sicurezza alle quali, ovviamente, tutti i locali dovrebbero attenersi. Una situazione minacciata dai recenti giri di vite della questura sulle discoteche abusive e messa all'ordine del giorno del comitato per l'ordine e la sicurezza della zona.Nel frattempo, la Procura ha aperto mercoledì un fascicolo sui fatti che hanno portato al riallaccio della corrente nello stabile. Le indagini, sollecitate da un esposto presentato alle forze dell'ordine da Areti (la società di Acea che gestisce la rete di distruzione elettrica nella capitale), ipotizzano il reato di furto di energia elettrica e puntano a stabilire con certezza le responsabilità di quanto accaduto. Con tutta probabilità, dunque, l'elemosiniere del Papa verrà iscritto nel registro degli indagati. Nel frattempo, rimane ancora da saldare il debito da 300.000 euro nei confronti di Hera Comm, la società fornitrice di energia. «Potete staccarci la luce, ma noi abbiamo la fede», scrivevano il 13 maggio gli organizzatori del party su Facebook. Forse il cardinal Krajewski ha travisato il messaggio, ma ormai è troppo tardi per farglielo capire. Così sia.
Manifestazione a Roma di Ultima Generazione (Ansa)