2023-06-07
Il governo rosola gli azionisti cinesi di Pirelli
Marco Tronchetti Provera (Ansa)
Marco Tronchetti Provera ascoltato dal comitato per il golden power. Sul tavolo il patto Camfin-Sinochem. Non sono state depositate liste per il cda in attesa della decisione prevista entro il 23 giugno. Nel 2017 i russi sollevarono dubbi sulle ingerenze di Pechino.Dovrebbe arrivare il prossimo 23 giugno la decisione sull’applicazione del golden power per il ruolo dei cinesi di Sinochem in Pirelli. Ma non è escluso che il tema Pirelli-Cina sia trattato a latere del prossimo consiglio dei ministri. Ieri il comitato ha sentito Marco Tronchetti Provera, presidente di Pirelli e presidente e amministratore delegato di Camfin. Sempre nella giornata di ieri sono stati sentiti anche alcuni manager di Pirelli. Tanto Tronchetti che i manager avrebbero ribadito quanto emerso nei giorni scorsi sul ruolo dei consiglieri di Sinochem che sarebbe andato oltre le previsioni del patto. In precedenza erano stati sentiti i rappresentanti di Sinochem, che avrebbero sottolineato la sostanziale armonia del consiglio. Il ruolo dei cinesi in Pirelli aveva già destato preoccupazione negli anni scorsi. Non in Italia ma in Russia. Nel 2017, al momento del ritorno in Borsa e del patto parasociale con Sinochem, fu infatti il Cremlino a sollevare dubbi sulle possibili ingerenze del socio cinese nelle attività del gruppo. Minacciando di bloccare l’accordo. In Russia, dove Pirelli è presente con due stabilimenti, il gruppo italiano era al tempo tra i fornitori dell’esercito. In particolare, nello stabilimento di Kirov venivano prodotti gli pneumatici per i camion militari Kamaz utilizzati dall’esercito russo anche nell’invasione dell’Ucraina.Secondo il governo russo, la presenza cinese nell’azionariato di Pirelli poteva dare accesso a Pechino a quella che ritiene una fornitura strategica per la sicurezza nazionale. Per superare il veto del governo e superare l’impasse intervenne Rostec, conglomerato russo della difesa e socio di Pirelli in Russia. Le attività militari di Kirov vennero separate dalle produzioni destinate a uso civile e la nuova società venne acquisita interamente da Rostec.L’accordo che regola la governance di Pirelli tra Camfin e il socio cinese è all’attenzione del comitato Golden power da almeno due mesi, quando il patto parasociale è stato rinnovato. All’esame anche il passaggio dell’accordo che prevede che il socio cinese possa indicare di fatto l’amministratore delegato. Nel patto precedente spettava allo stesso Tronchetti l’indicazione del suo successore, individuato in Giorgio Bruno. Nella versione attuale, in caso di dimissioni di Bruno, il cda può respingere l’indicazione di Tronchetti e indicare un proprio candidato. Data la composizione del consiglio - nove consiglieri cinesi su quindici indicati da Sinochem, tre indicati da Camfin e tre dalle minoranze - al socio cinese spetta di fatto l’indicazione del sostituto.Gli scenari ipotizzati per i possibili interventi del governo vanno dalla sterilizzazione dei diritti di voto del socio cinese alla riduzione o cessione integrale della quota di Sinochem, adesso al 37%. Solo ipotesi, perché sui possibili esiti del procedimento nulla trapela. Sulla vicenda impatta infatti il mutato scenario internazionale, con l’attenzione americana sempre più forte per le mosse di Pechino. La partita è estremamente delicata e le decisioni di Palazzo Chigi potrebbero avere un impatto sia sulle relazioni economiche tra Italia e Cina, sia nei rapporti con Washington. In realtà, sul mercato è da tempo che si rincorrono indiscrezioni sulla disaffezione del socio cinese nei confronti dell’investimento nella Bicocca. Nell’ottobre del 2017 Pirelli è tornata in Borsa a 6,5 euro per azione mentre oggi vale 4,54 euro. Per questo, secondo le indiscrezioni, ci sarebbero alcune società del settore interessate alla quota. Tra questi, le fonti interpellate citano i coreani di Kumho e Hankook. Due soggetti che eviterebbero imbarazzi non solo con il governo italiano ma anche con i partner occidentali dell’Italia, americani in primis. Sinochem ha però ribadito anche recentemente di essere socio «di lungo periodo» in Pirelli. L’azeinda ieri ha comunicato intanto che nessuna candidatura è stata presentata per il rinnovo del cda in vista dell’assemblea del 29 giugno. Un passaggio scontato: l’assemblea dovrà infatti pronunciarsi sullo slittamento delle nomine del consiglio in attesa che si concluda il procedimento sul golden Power. Una nuova assemblea è prevista entro il prossimo 31 luglio, ricorda il comunicato della Bicocca. Il titolo, in attesa delle decisioni del governo, soffre in Borsa. Ieri ha ceduto lo 0,83%, con un passivo che nell’ultimo mese è del 7,81%.