2023-12-25
I passaporti d'oro non piacciono più
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Il 2020 ha rappresentato un vero boom per i secondi passaporti, golden visa. Si cercavano mete isolate, o dove la sanità fosse migliore, rispetto al proprio Paese di origine. Trend che però si sta sgonfiando nel tempo. Negli ultimi anni molti di questi visitatori hanno deciso di tornare indietro per diversi motivi: fattori culturali, familiari, economici o politici.I passaporti d’oro non vanno più di moda. I programmi golden visa sono molto popolari tra gli individui con un alto patrimonio che comprano secondi passaporti per diversificare i propri investimenti o per far studiare i figli nelle università più prestigiose. Durante il picco pandemico nel 2020 i golden visa sono stati usati anche per scappare dalle città, tipicamente densamente popolate, e andare in località più remote o in quei paesi dove si pensava che la sanità fosse migliore rispetto al proprio. Trend che però si sta sgonfiando nel tempo. Negli ultimi anni molti di questi visitatori hanno infatti deciso di tornare nei loro paesi di origine per diversi motivi: fattori culturali, familiari, economici o politici. Ad evidenziare questa dinamica è il rapporto di Henley & Partners, una delle principali società di consulenza globale che si occupa di cittadinanza e residenza, che sottolinea come numero di richiedenti di visti d’oro, che hanno invertito la propria migrazione, è aumentato del 15% nel 2023, rispetto all’anno precedente. Il rapporto prevede inoltre che questa tendenza continuerà a crescere nel 2024. Ci sono diversi motivi legate alla migrazione inversa. Alcuni sono ragioni squisitamente economiche, come possono essere gli incentivi che i vari governi danno per rientrare nel proprio paese di origine, altre invece sono più sentimentali e dunque legate alla famiglia o alla mancanza della propria cultura. Economia & PoliticaMolti paperoni hanno deciso di lasciare il proprio paese di origine, ben prima della pandemia perché la situazione economica non brillava particolarmente. Parliamo nello specifico della Grecia, della Spagna, del Portogallo e della Turchia. Realtà che però negli ultimi anni hanno mostrato una crescita interessante e una situazione economica, che rispetto al passato, risulta essere in netto miglioramento. Oltre a questa dinamica c’è da evidenziare anche che molti paesi, in giro per il mondo, stanno mettendo in campo diversi programmi per attrarre in patria i cervelli espatriati. Il mix ha ovviamente incoraggiato alcuni a tornare a casa per valutare se effettivamente c’è margine economico sufficiente per crescere. Stesso ragionamento si può fare per la stabilità politica, in senso inverso questa volta. Alcuni paesi che offrono programmi di golden visa come il Montenegro, Cipro e Malta hanno avuto qualche problemino di incertezza politica negli ultimi anni. Questo ha ovviamente sollevato preoccupazioni tra gli investitori stranieri che hanno scelto di tornare nei loro paesi di origine, anche per un maggiore senso di protezione.Cultura & FamigliaLegato al concetto di “senso di protezione” ci sono altri due elementi che stanno spingendo i paperoni a tornare a casa: l’affinità culturale mancante e i legami famigliari. Per quanto riguarda il primo aspetto, molti che hanno ottenuto i visti d’oro, negli anni passati, sono andati a vivere nel Regno Unito, negli Usa, in Canada o in Australia. Paesi che hanno la propria cultura e dinamiche. Molto spesso chi si è trasferito in queste realtà ha dovuto fare i conti con una lingua, una cucina e dei valori diversi. Alcuni si sono adattati e hanno trovato il loro equilibrio, ma molti hanno preferito, dopo aver portato a termine il motivo del loro trasferimento (magari legato agli studi dei figli), di tornare nel loro paese di origine, dove si sentono più connessi con il territorio. Stessa cosa per la famiglia. Molto spesso quando si è ottenuto un visto d’oro e si è partiti per la nuova destinazione si sono lasciati a casa i cari. Molti, dopo anche il Covid, hanno capito l’importanza di mantenere rapporti stretti con i propri famigliari e amici e hanno deciso di tornare indietro.Nel 2024 la migrazione inversa sarà un fenomeno sempre più forte, che rimodellerà il panorama dei visti d’oro. Il ritorno alle origini, come visto, non è solo una scelta nostalgica o romantica, sicuramente anche questi aspetti hanno una valenza, ma una mossa che viene calcolata nei minimi dettagli per poter sfruttare al meglio le nuove opportunità economiche che il paese di origine può offrire, uniti al capitale culturale e alle reti globali che si sono costruite nel tempo. Si tratta dunque di una nuova mobilità internazionale che nei prossimi anni mostrerà tutto il suo potenziale.
(Ansa)
Nuova tappa della Made in Italy Community all'Istituto Europeo del Design. Le interviste a Roberto Santori (founder Made in Italy community), Patrizia La Daga (ambassador Made in Italy community Spagna), Alessandro Di Salvo (country manager Italtel Spagna).