2022-08-20
Gli inglesi ammettono: «Extra mortalità dovuta al lockdown». Che qui viene lodato
Londra in allarme, troppi decessi per tumori e disturbi cardiaci: «Colpa delle serrate». Che in Italia la sinistra torna a minacciare.Non è che abbiamo sbagliato qualcosa? In Inghilterra se lo stanno chiedendo: come riferisce il Telegraph, il ministero della Salute ha aperto un’indagine a proposito dei dati sull’extra mortalità nel Paese, che alcuni esperti definiscono «terrificanti». Sul banco degli imputati sono finite le restrizioni anti Covid, a cominciare dai lockdown. Quelli che invece, in Italia, incredibilmente, la sinistra e i suoi organi di stampa sono tornati a osannare, trincerandosi dietro il culto della dea scienza. Sempre stropicciata a uso e consumo del Pd. Secondo le ultime rilevazioni, diffuse dall’Office for national statistics e riguardanti la settimana 31 del 2022, conclusasi il 5 agosto, in Inghilterra e Galles sono morte 1.350 persone di troppo, il 14,4% in più rispetto alla media dei cinque anni precedenti (calcolata tra il 2016 al 2019 e nel 2021). Il punto è che il Covid, in tutto, ne ha stroncate 723. Sul totale delle dipartite, quelle dovute al coronavirus sono il 6,8%. E la tendenza si mantiene costante ormai da qualche mese: da giugno, dei circa 10.000 decessi in più della media quinquennale, soltanto una ristretta minoranza è stata provocata dal Sars-Cov-2. Di cosa muoiono gli altri? Il sospetto è che un ruolo lo stiano giocando gli effetti indiretti delle chiusure, che peraltro, Oltremanica, sono state meno prolungate che da noi: in particolare, l’ipotesi più accreditata fa riferimento alle visite e alle terapie per tumori, diabete e altre malattie cardiovascolari, rimandate troppo a lungo. Per ovvie ragioni, il conto di quei rinvii si presenta a scoppio ritardato; il momento di saldarlo, temono a Londra, potrebbe essere arrivato. La British heart foundation si dice «molto preoccupata» dalla scoperta, che invece non sorprende la Stroke association, ente benefico per la prevenzione degli ictus, la quale già da tempo andava denunciando l’angosciante trend. Il Telgraph cita diversi specialisti, i quali segnalano «troppi casi di tumori non diagnosticati e problemi cardiaci», oltre che i «numeri disturbanti delle patologie mentali». Guai con cui abbiamo a che fare pure alle nostre latitudini e che sono ampiamente documentati, benché le statistiche sull’extra mortalità e sul peso del Covid nelle morti in eccesso, nello Stivale, siano molto meno fruibili. E quasi completamente assenti dal dibattito pubblico. Quello che sta accadendo è surreale. In Inghilterra, i sanitari invocano inchieste ufficiali; il dicastero interpella l’Office for health improvement and disparities e verifica che la maggior parte dei defunti poteva essere salvata, giacché è stata colpita da patologie cardiache o metaboliche «largamente prevenibili»; il distretto ospedaliero di Wigan (Manchester) redige un memorandum riservato, su cui è riuscito a mettere le mani il Bmc Health service journal, in cui ammette che è «sempre più frequente» che i pazienti finiscano al Creatore mentre si trovano in pronto soccorso, in attesa di cure. Insomma, i tecnici segnalano cosa non va, i media ficcano il naso nei dossier scottanti, addirittura, le istituzioni si sforzano di fare chiarezza, se i monitoraggi fotografano delle anomalie. In Italia, al contrario, si sfruttano dogmi parascientifici come argomenti di campagna elettorale. Al gioco non partecipano solamente i partiti, ma anche i virologi scesi in politica. Andrea Crisanti, candidato dai dem nella circoscrizione Europa, alla faccia delle montanti evidenze sui danni dei lockdown, sostiene che si debbano studiare «nuove restrizioni» in vista dell’inverno. E insieme a Enrico Letta, si avventura in un’ardita proiezione: con Matteo Salvini al governo - quindi, senza le miracolose serrate di Roberto Speranza - avremmo pianto 300.000 morti. L’epidemiologo Carlo La Vecchia, su Repubblica, spara un’altra stima: i divieti hanno salvato tra le 50.000 e le 100.000 persone. E pensare che, alla faccia del «rigore», il nostro Paese ha avuto i parametri peggiori dell’Europa occidentale. Tuttora, il tasso di mortalità da Covid è così alto, che Roberto Bertollini, ex rappresentante dell’Oms e consulente del ministero della Salute del Qatar, tramite Adnkronos, ha invocato un’analisi dell’Iss. Per adesso, qui, nessuno sa spiegare nemmeno se i bollettini Covid siano corretti, o se tra i morti finiscano positivi che non erano stati uccisi dal virus, bensì da altre malattie. Non esistono grafici chiari e facilmente reperibili, come quelli sull’extra mortalità e la quota di defunti attribuibili al Sars-Cov-2, che ha pubblicato l’Ons inglese. Sorvoliamo sulla questione degli effetti avversi dei vaccini: un tabù che solo le sentenze di certi tribunali stanno iniziando a infrangere. Interrogarsi sugli errori commessi, credendo di contenere la pandemia e attuando quella che Francesco Zambon definì una risposta «caotica e creativa» al Covid? Manco per scherzo. Sugli stessi giornali che, settimane fa, raccontavano l’odissea degli screening e degli interventi chirurgici cancellati, ormai campeggiano le grottesche apologie del lockdown. A che scopo? Convincerci che, con «le destre» al governo, avremmo vissuto un’ecatombe. Con Speranza, invece, è andato tutto bene?