2019-07-16
Gli abusivi in guerra contro lo sgombero del palazzo occupato
Barricate, roghi, lancio di bottiglie e di una bombola del gas addosso alla polizia. Lo stabile pericolante è stato poi liberato.Un assedio notturno e una mattinata di guerriglia urbana, con il solito lancio dai tetti di bombole del gas, hanno caratterizzato ieri lo sgombero dell'ex istituto agrario di via Cardinal Capranica a Primavalle, quartiere nella periferia nordovest della Capitale.«Dalle parole ai fatti: come promesso, nessuna tolleranza per occupazioni e violenze. Da anni lo stabile liberato questa mattina a Roma era indicato come pericoloso: stiamo liberando gli edifici seguendo criteri oggettivi. Ci aspettiamo che non ci sia un magistrato buonista per giudicare i violenti», ha commentato a caldo il ministro dell'Interno Matteo Salvini. L'ex scuola, trasformata in un vero condominio, era occupata dal 2003 anche se tra gli anni Ottanta e Novanta era stata la «casa» di formazioni antagoniste. Attualmente, secondo gli occupanti, vi vivevano circa 340 persone, pochi italiani, molte famiglie con bambini, provenienti soprattutto da Marocco e Romania. Tra gli abitanti molti senza lavoro e sfrattati. L'ex Istituto di Primavalle era nell'elenco degli sgomberi prioritari della Capitale, dopo via Carlo Felice (l'immobile a San Giovanni tornato al proprietario Banca d'Italia) e l'ex Penicillina, deciso lo scorso 28 febbraio perché «pericolante», in un vertice in prefettura presieduto dal prefetto Gerarda Pantalone con l'ok del responsabile del Viminale. Da almeno 5 giorni, con tanto di locandina postata sui social per richiamare alla lotta, i movimenti di lotta per il diritto all'abitare e i centri sociali sapevano che ieri mattina la polizia avrebbe sgomberato la scuola, tanto che giovedì si erano presentati in Regione Lazio per protestare contro la linea dura di Salvini «sposata» dalla sindaca di Roma Virginia Raggi. Così il tam tam dei Movimenti aveva dato appuntamento a ieri mattina all'alba per ostacolare le forze dell'ordine, arrivate con blindati e in tenuta antisommossa, per fare irruzione nel cortile della scuola. Immediatamente è partita la guerriglia: materassi, copertoni e cassonetti dati alle fiamme sulla strada con conseguente fungo di fumo nero visibile ed irrespirabile nell'intero quartiere, fitto lancio di bottiglie ed altri oggetti, nonché una bombola del gas, dalle finestre e il blindato che avanzava con l'idrante in azione. Il clima si è fatto subito rovente anche perché molti occupanti che inizialmente avevano accettato le proposte di accoglienza del Campidoglio, ci hanno ripensato e fatto resistenza. Alcune famiglie invece, soprattutto quelle con bambini hanno accettato la soluzione offerta dal Comune, e sono uscite dalla palazzina con le valigie, scortate dai funzionari comunali. Già prima dello sgombero, infatti, il Campidoglio aveva fatto sapere di aver proposto, insieme alla Regione Lazio, supporto e accoglienza in strutture alternative a tutte le 199 persone in condizioni di fragilità che si erano sottoposte al censimento nell'immobile. Gli operatori della Sala operativa sociale già dai giorni scorsi avevano formulato le proposte di accoglienza che prevedono assistenza alloggiativa e un progetto personalizzato di inclusione. E soprattutto, hanno assicurato che nessun nucleo familiare verrà separato e già indicato le scuole che i bambini potranno frequentare. Intorno alle 10,30, mentre gli esponenti dei Movimenti bloccavano la strada di accesso, sul tetto dello stabile, si erano asserragliate una cinquantina di persone soprattutto straniere al grido: «Noi da qui non ce ne andiamo, bastardi». «Ci sono anche i bambini. Non molliamo, non riusciranno a buttarci fuori. Questa è casa nostra», gridava un'attivista di Action, movimento di sinistra per il diritto alla casa. Dopo una mattinata rovente, nel primo pomeriggio le tensioni si sono placate grazie ad una lunga contrattazione della polizia che ha convinto gli occupanti alla resa. Nel frattempo il Viminale ha fatto sapere che sono stati effettuati tre arresti mentre altre persone sono state denunciate. Tra queste ci sono 2 occupanti marocchini, padre e figlio, che rischiano l'arresto per aver lanciato tra le altre cose la bombola del gas contro gli agenti. L'accusa ipotizzata è di resistenza aggravata. «Grazie al prefetto e alla straordinaria professionalità delle forze dell'ordine che hanno gestito al meglio una situazione non facile» ha sottolineato il ministro Salvini, «Nessuna tolleranza per i delinquenti, per loro mi auguro pene esemplari. Avanti con gli sgomberi a Roma e in tutta Italia». «Abbiamo lavorato per replicare il lavoro efficace che fu messo in campo a febbraio per liberare l'immobile occupato di via Carlo Felice: l'obiettivo è contemperare la tutela della legalità e il rispetto dei diritti umani» ha spiegato l'assessore alla Persona, scuola e comunità solidale Laura Baldassarre, «L'assistenza alloggiativa è garantita agli interi nuclei familiari, che quindi non vengono divisi».
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