2024-03-14
Giudizio immediato per Verdini jr per il caso degli appalti all’Anas
Tommaso Verdini (Imagoeconomica)
Il processo a fine aprile, con altri tre imputati. Stralciata la posizione del padre Denis.Verdini jr & co. saltano l’udienza preliminare nel procedimento per la corruzione dei funzionari Anas: la Procura di Roma, che ritiene raggiunta l’evidenza della prova, ha chiesto e ottenuto il giudizio immediato. La posizione di babbo Denis è stata stralciata, anche se l’ex parlamentare compare nei capi d’imputazione. Stralciate anche le posizioni dei funzionari dell’Anas indagati. La decisione del gip Francesca Ciranna è stata notificata ieri ai quattro imputati che vanno a giudizio: Tommaso Verdini e il suo socio Fabio Pilieri e i due imprenditori Angelo Ciccotto e Antonio Samuele Veneziano. I pubblici ministeri Gennaro Varone, Rosalia Affinito e Fabrizio Tucci ritengono di aver scoperto un «sistema» illecito, fatto di favori anche alla politica, messo su da Verdini jr e dal padre Denis attraverso la società Inver che veniva utilizzata dagli imprenditori coinvolti come strumento per arrivare a mettere le mani su una serie di appalti. La Phos srl di Veneziano e il Consorzio stabile Aurora di Ciccotto avrebbero ottenuto aiuti per entrare in appalti Anas milionari in cambio di «somme di denaro giustificate attraverso fittizi contratti di consulenza». Il gruppo Verdini, in cambio, avrebbe acquisito da dirigenti e funzionari di Anas «informazioni riservate su procedure di gara». E ora l’Anas viene indicata come parte offesa. Le cifre, quelle tracciate, non sono di poco conto. Tra il luglio 2021 e l’aprile 2023 la Inver, società lobbistica di Verdini & co, ha fatturato alle imprese satelliti 301.950 euro. La causale? «Generica», secondo l’accusa: «Consulenza». Non solo. Stando all’accusa, uno degli imprenditori, Stefano Chicchiani, la cui posizione è stata stralciata, avrebbe corrisposto «ai privati corruttori» anche utilità consistite in lavori edili nella casa dei Verdini. Uno dei capi d’imputazione (sono tre in totale) è dedicato alle procedure Anas nelle quali, tramite Verdini e Pileri, sarebbero stati favoriti gli imprenditori: un accordo quadriennale per i lavori di realizzazione di gallerie, suddivisi in tre lotti, e l’esecuzione di lavori di sistemazione dei versanti rocciosi. I funzionari dell’Anas, secondo l’accusa, per i loro aiutini sarebbero stati ricompensati con spintarelle per le promozioni o per mantenere le posizioni apicali che avevano raggiunto. «Dalle indagini», secondo l’accusa, «è emersa la sussistenza di un sistema corruttivo forte e stabile che ha portato a una turbativa delle gare per importi milionari». Tra le fonti di prova indicate dalla Procura (e depositate il 7 marzo scorso insieme alle informative di reato inviate dalla Guardia di finanza) ci sono le trascrizioni delle intercettazioni telefoniche, la documentazione acquisita in Anas, i verbali di perquisizione e sequestro, le attività di pedinamento degli indagati (dalle quali è emerso che i funzionari dell’Anas incontravano i Verdini fuori dai luoghi istituzionali, compreso il ristorante di proprietà di Tommaso Verdini) e i verbali dei testimoni. Secondo il gip, «gli elementi raccolti a carico degli imputati tratteggiano un solido quadro indiziario per cui è del tutto inipotizzabile l’eventualità che il contraddittorio instaurato all’udienza preliminare possa portare a una sentenza di non luogo a procedere». La prima udienza si terrà il 30 aprile prossimo.
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