2019-05-17
Giorgetti si affida a Draghi su Carige. Le sorti del governo in mano alla Bce
Scaduto il tempo per Blackrock. Se Francoforte imponesse scadenze ravvicinate, costringerebbe il Tesoro a un salvataggio a ridosso del voto. Il governatore, tirato in ballo dal leghista, è per il sostegno, ma i tedeschi...Le elezioni europee non sono mai state così legate alle sorti di una banca. Carige è su un filo sottilissimo e attende indicazioni da parte della Bce. Quanti giorni ha a disposizione per trovare un nuovo compratore? Se non lo trova, toccherà allo Stato salvarla. Che il bivio cada prima o dopo il voto del 26 maggio può incidere in modo fondamentale sull’esito e sulla preferenza accordata a uno o all’altro partito di maggioranza. Si può dire che il destino dei gialloblù è in mano a Mario Draghi e al presidente del consiglio di sorveglianza, l’europeista Andrea Enria. Dopo il passo indietro di Blackrock il mondo bancario, il governo e le autorità di vigilanza continuano a sperare in una soluzione al dossier genovese. La partita per il salvataggio dell’istituto ligure, però, non sembra destinata a una svolta a breve: i commissari continuano a lavorare a una soluzione privata, ma non si intravede ancora un cavaliere bianco che possa fungere da ancora attorno a cui costruire un’operazione ampia, che troverebbe anche il supporto del Fondo interbancario di tutela dei depositi.Anche l’ultimo fondo citato dai quotidiani, Blackstone, era in realtà in cordata con Blackrock, e dunque non garantirebbe alcun intervento autonomo. «Il loro interesse è che si trovi una soluzione industriale, ovvero una che faccia funzionare l’azienda senza soluzioni tampone a problemi che possono essere risolti con un’azionista chiaro industriale, o privato o pubblico», ha detto l’ad di Intesa, Carlo Messina, chiudendo a altri contributi volontari da parte della banca che guida. Un’opinione che sembra condivisa dalla Fabi, il principale sindacato del mondo bancario. Carige, per il segretario Lando Maria Sileoni, ha bisogno «di un piano industriale e non di semplici chiacchiere»: «in un mare di parolai, occorre un serio progetto di rilancio della banca, testimoniato con documenti scritti così come stabilito dalla legge». Ad allargare ulteriormente il campo e a lanciare un grido di allarme, chiedendo più tempo per scavallare le elezioni, è stato il sottosegretario alla presidenza del consiglio, Giancarlo Giorgetti, secondo cui «non basta l’intervento del governo ma serve anche un intervento a livello europeo. Chi sta gestendolo in Italia, Bankitalia e ministero dell’Economia, lo sta facendo nei modi dovuti». «Serve da parte di tutti una vera e concreta assunzione di responsabilità, rispondente ai ruoli che ciascuno ricopre. Abbiamo gli strumenti per un concreto rilancio della banca, da riconsegnare al suo territorio. Se qualcuno si azzarderà a parlare di licenziamenti, lo scontro sarà inevitabile», ha aggiunto Sileoni. Di sicuro sembra sempre più lontana l'ipotesi che il Fondo di tutela interbancario, attraverso lo Schema volontario che già detiene un bond subordinato da 320 milioni di Carige, possa aumentare la propria esposizione. «Per quanto mi riguarda in modo volontario escludo totalmente i contributi», ha concluso Messina. «Il braccio volontario del Fitd non può avere il controllo di banche. Quello che ha immaginato il fondo interbancario volontario secondo me è già quello che può spesare il sistema bancario», è stata la conclusione dell’ad di Intesa, secondo cui non sarebbe «sano», né un esempio di governance «eccellente», avere una banca che ha come principale azionista gli altri istituti di credito.Così si arriva all’appuntamento tanto atteso: il supervisory board della banca centrale riunito per due giorni in quel di Lisbona. L’appuntamento periodico dell’Eurotoer aveva già per ieri in agenda il tema Carige. In molti si aspettavano una decisione che invece potrebbe trasformarsi in una sorta di silenzio assenso. Se la Bce decidesse di dare a Carige una scadenza ravvicinata per presentare nuove offerte vincolanti, dovrebbe farlo oggi, la data chiesta da Blackrock come termine ultimo per valutare il dossier. A Genova si aspettano che invece nemmeno oggi la Bce emetta una sentenza. Il che automaticamente darebbe ai commissari qualche settimana in più per trovare una soluzione. Il sentiment positivo potrebbe essere rotto solo da un intervento a gamba tesa dei rappresentanti tedeschi e olandesi. Significherebbe però imporre al governo un salvataggio e un intervento pubblico a pochi giorni dal voto. Chiaramente una scelta politica. Ieri il sottosegretario di Palazzo Chigi Stefano Buffagni, non si sa bene a quale titolo, ha spiegato: «Un intervento del Tesoro su Carige non è in agenda», sottolineando: «stiamo gestendo il problema che abbiamo ereditato dal passato con il ministro Giovanni Tria». Sembra una semplice frase di rito. Chi invece si è esposto di più sul dossier è Giorgetti. La sua richiesta di aiuto è andata dritta a Draghi. Concedere tempo, soprattutto se anche i tedeschi dovessero dimostrarsi accondiscendenti, avrà un prezzo. Dopo le elezioni capiremo quale.
Tedros Ghebreyesus (Ansa)
Giancarlo Tancredi (Ansa)