Il brand leader della rasatura scende in campo al fianco della Nazionale femminile con il progetto La passione per il calcio non fa distinzioni. Le Azzurre, Bobo Vieri e Alessandro Cattelan protagonisti insieme per contribuire alla sensibilizzazione culturale e all’affermazione di questo sport in Italia.
Il brand leader della rasatura scende in campo al fianco della Nazionale femminile con il progetto La passione per il calcio non fa distinzioni. Le Azzurre, Bobo Vieri e Alessandro Cattelan protagonisti insieme per contribuire alla sensibilizzazione culturale e all’affermazione di questo sport in Italia.Il calcio femminile è una realtà sempre più affermata e importante in tutto il mondo e anche in Italia è un fenomeno sportivo in continua crescita, ma con ampi margini di ulteriore sviluppo raggiungibili soprattutto superando alcuni pregiudizi ancora diffusi. Partendo da queste considerazioni, Gillette, brand leader della rasatura e da sempre vicino al mondo dello sport e agli uomini, che siano team Bomber sbarbati, o team King con la barba, scende in campo insieme alla FIGC, Federazione Italiana Giuoco Calcio, per sostenere il calcio femminile, attraverso il progetto “La passione per il calcio non fa distinzioni”.L’accordo tra Gillette e Figc, basato su valori e passioni comuni, è stato siglato oggi a Roma, alla presenza del Presidente della Federazione Gabriele Gravina e dell’Amministratore Delegato P&G Italia Paolo Grue.«Gillette è da sempre vicino al mondo maschile e dello sport. Affiancare questo marchio così noto alla nostra nazionale di calcio femminile, supportando attività di educazione per studenti e adulti al contrasto di stereotipi e pregiudizi verso le giovani ragazze, esprime con coerenza i valori di diversità e inclusione sostenuti da tutto il Gruppo P&G» - spiega Paolo Grue, presidente e amministratore delegato di Procter & Gamble in Italia - «Grazie alla sua popolarità e rilevanza per milioni di persone, con Gillette abbiamo scelto di sostenere i Mondiali di calcio femminile, schierandoci al fianco delle donne per mandare un messaggio di lotta contro gli stereotipi di genere e per sostenere la piena libertà di scelta per tutti dello sport che si vuole praticare».«La promozione del calcio femminile in Italia, soprattutto tra le più giovani, rappresenta una sfida dal punto di vista sportivo» - dichiara Gabriele Gravina, presidente Figc - «ma anche e soprattutto sotto il profilo culturale. Siamo felici che un brand globale come Gillette abbia deciso di contribuire al percorso intrapreso dalla Figc supportando la Nazionale, che rappresenta l’apice del movimento, e coinvolgendo direttamente le famiglie in questo progetto avvincente e innovativo. Il calcio femminile italiano sta crescendo nei numeri e nel riconoscimento di alcuni diritti, ma il vero obiettivo della Federazione è abbattere definitivamente i pregiudizi che ancora ostacolano la sua completa diffusione in tutte le aree del nostro Paese».Il progetto La passione per il calcio non fa distinzioni prenderà il via con una serie di iniziative, sui social e sui campi di gioco, con l’obiettivo di generare un impatto culturale positivo nella percezione dell’attività calcistica femminile e sostenere concretamente la base del movimento italiano. Nel progetto sono coinvolte le Azzurre Lisa Boattin, Barbara Bonansea, Valentina Giacinti, Laura Giuliani, Manuela Giugliano, Elena Linari, gli ambassador Gillette, Bobo Vieri e Alessandro Cattelan, insieme a Cristiana Capotondi, madrina e sostenitrice del progetto.In un anno importante per il calcio femminile, durante il quale a luglio è in programma la Fifa Women’s World Cup 2023 in Nuova Zelanda, il progetto La passione per il calcio non fa distinzioni si rivolge agli appassionati e ai praticanti, alle loro famiglie e in particolare ai papà, che siano Bomber o siano King. Si partirà a maggio con la campagna social #tifapertuafiglia, in cui Gillette e le calciatrici della Nazionale Femminile sfideranno tutti i papà d’Italia a realizzare un video in cui giocano a calcio con la propria figlia, per vincere il viaggio in Nuova Zelanda e assistere a una partita della Fifa Women’s World Cup 2023. A inizio luglio, il progetto sarà protagonista, attraverso ulteriori attività, in occasione dell’ultima gara amichevole delle Azzurre prima del Mondiale.Anche dopo i Mondiali, Gillette darà nuova linfa al progetto attraverso iniziative con un grande impatto sul territorio nazionale, per raccontare il mondo del calcio alle bambine e alle loro famiglie. Infatti, a partire dal 23 settembre, in occasione della Settimana Europea dello Sport, insieme al Settore Giovanile e Scolastico Figc, Gillette darà il via ai Play Days, eventi realizzati in tutte le regioni italiane coinvolgendo più di 2000 bambine provenienti dalle scuole primarie e secondarie che hanno aderito ai progetti del Settore Giovanile e Scolastico Figc. Gli eventi, che hanno l’obiettivo di favorire la relazione tra bambine, famiglie e società locali, si svolgeranno all’interno delle scuole calcio con attività ludico-sportive come gioco-partita su campi ridotti e challenge con la palla.«Voglio fare i miei complimenti a Gillette, un brand maschile, per aver scelto di essere al fianco delle donne e della Nazionale di calcio italiana. Molte atlete sono state accompagnate a questo sport dai fratelli, dai padri o dai nonni ed è bello rendere omaggio a questa storia familiare di passione e complicità per quello che per me è lo sport più bello del mondo» ha aggiunto Cristiana Capotondi, madrina e sostenitrice dell’iniziativa.I dati sul calcio femminile. In tutto il mondo il calcio femminile è una realtà sempre più affermata. Secondo i dati emersi da una ricerca Gillette condotta insieme all’Istituto di ricerca sociale e di marketing Eumetra, nell’ambito del progetto, in Italia oggi una donna su 12 gioca a calcio, dato che diminuisce quando si parla di bambine: una figlia su 20 del campione intervistato pratica questa disciplina. Inoltre, il 50% dei genitori ritiene che il calcio non sia adatto alle bambine, individuando tra le motivazioni di questa considerazione il fatto che si tratti di uno sport di contatto.
Bill Emmott (Ansa)
Giannini su «Rep» favoleggia di un mondo parallelo di complotti neri, mentre sulla «Stampa» Emmott minimizza il video manipolato di The Donald. Quando giova ai loro obiettivi, indulgono su bavagli e odio.
S’avanza la Cosa Nera. Un orrore primordiale simile all’It evocato da Stephen King, entità oscura che stringe la città di Derry nelle sue maligne grinfie. Allo stesso modo agiscono le «tenebre della destra mondiale» descritte ieri su Repubblica da Massimo Giannini, che si è preso una vacanza dal giornalismo per dedicarsi alla narrativa horror. E ci è riuscito molto bene, sceneggiando una nuova serie televisiva: dopo Stranger Things ecco Populist Things. Una narrazione ambientata in un mondo parallelo e totalmente immaginario in cui «populisti e estremisti deridono le istituzioni democratiche, avvelenano i nostri dibattiti, traggono profitto dalla paura». Un universo alternativo e contorto in cui «gli autocrati possono spacciare le loro verità alternative a community scientemente addestrate a un analfabetismo funzionale coerente con lo spirito del tempo».
Maurizio Landini (Ansa)
- Aumentano gli scontenti dopo il divorzio dalla Uil. Ma il leader insiste sulla linea movimentista e anti Meloni In vista di elezioni e referendum è pronto a imporre il fedelissimo Gesmundo come segretario organizzativo.
- Proteste contro l’emendamento che chiede di comunicare 7 giorni prima l’adesione.
Lo speciale contiene due articoli.
Da mesi, chi segue da vicino le vicende del sindacato e della politica economica del Paese si pone una domanda, se vogliamo banale: ma è possibile che di fronte alla trasformazione della Cgil in una sorta di movimento d’opposizione al governo, ai continui no rispetto a qualsiasi accordo o contratto di lavoro che possa coinvolgere la Meloni e a cospetto di un isolamento sempre più profondo, non ci sia nessuno che dall’interno critichi o comunque ponga qualche domanda a Maurizio Landini?
2025-11-16
Borghi: «Tassare le banche? Sostenibile e utile. Pur con i conti a posto l’Ue non ci premierà»
Claudio Borghi (Ansa)
Il senatore della Lega: «Legge di bilancio da modificare in Aula, servono più denari per la sicurezza. E bisogna uscire dal Mes».
«Due punti in più di Irap sulle banche? È un prelievo sostenibilissimo e utile a creare risorse da destinare alla sicurezza. Le pensioni? È passato inosservato un emendamento che diminuisce di un mese l’età pensionabile invece di aumentarla. La rottamazione? Alla fine, anche gli alleati si sono accodati». Claudio Borghi, capogruppo della Lega in commissione Bilancio del Senato e relatore alla legge di bilancio, sciorina a raffica gli emendamenti di «bandiera» del suo partito con una premessa: «Indicano una intenzione politica che va, poi, approfondita». E aggiunge: «Certo, la manovra avrebbe potuto essere più sfidante ma il premier Giorgia Meloni non ha fatto mistero di volerci presentare nella Ue come i primi della classe, come coloro che anticipano il traguardo di un deficit sotto il 3% del Pil. Io, però, temo che alla fine non ci daranno alcun premio, anche perché, ad esempio, la Bce ha già premiato la Francia che ha un deficit superiore al nostro. Quindi, attenti a non farsi illusioni».
Roberto Fico (Ansa)
Dopo il gozzo «scortato», l’ex presidente della Camera inciampa nel box divenuto casa.
Nella campagna elettorale campana c’è un personaggio che, senza volerlo, sembra vivere in una sorta di commedia politica degli equivoci. È Roberto Fico, l’ex presidente della Camera, candidato governatore. Storico volto «anticasta» che si muoveva in autobus mentre Montecitorio lo aspettava, dopo essere stato beccato con il gozzo ormeggiato a Nisida, oggi scaglia anatemi contro i condoni edilizi, accusando il centrodestra di voler «ingannare i cittadini». «Serve garantire il diritto alla casa, non fare condoni», ha scritto Fico sui social, accusando il centrodestra di «disperazione elettorale». Ma mentre tuona contro le sanatorie, il suo passato «amministrativo» ci racconta una storia molto meno lineare: una casa di famiglia (dove è comproprietario con la sorella Gabriella) è stata regolarizzata proprio grazie a una sanatoria chiusa nel 2017, un anno prima di diventare presidente della Camera.







