2023-04-18
Giavazzi boy e fondi inglesi, terza lista Enel
Marco Mazzucchelli (Imagoeconomica)
In alternativa alle indicazioni di Mef e Assogestioni ci sono i nomi del banchiere Marco Mazzucchelli e di esperti del mondo green. Il governo è accusato di scarsa trasparenza: «Non conosciamo il suo piano». L’obiettivo è un posto in consiglio per dare battaglia.Bolliva in pentola e ieri si è palesata. Parliamo della terza lista in vista dell’assemblea di Enel che si terrà il 10 maggio. Covalis Capital, asset manager globale focalizzato su infrastrutture, utilities, energie rinnovabili, industria e materie prime e già azionista di lungo termine della partecipata pubblica con una partecipazione di poco inferiore all’uno percento, ha presentato una lista alternativa a quella del Tesoro e di Assogestioni, candidando alcuni amministratori indipendenti. La notizia era già stata anticipata da La Verità e da Mf-Newswires. La novità sta nei nomi scelti dal fondo guidato dal lituano Zach Mecelis. Al vertice dei candidati Marco Mazzucchelli, banker di lungo corso, bocconiano e nei libri di storia della finanza italiana per aver quotato in Borsa Mps. A seguire esperti del mondo Esg, come Paulina Beato o Monique Sasson. Altro nome è quello di Francesco Galietti, consigliere di indirizzo della Fondazione Crt, docente alla Luiss e fondatore della società di consulenza Policy Sonar. Un gruppo di nomi che si candida concretamente a mettere in discussione l’altra lista minoritaria avanzata dai fondi italiani sotto l’ombrello di Assogestioni. Certo, la partita sarà aspra e si giocherà tutta grazie alle posizioni dei proxy advisor. Rumor raccontano di abboccamenti con Blackrock e Vanguard. Se così fosse si aprirebbe la possibilità concreta di inserire nel consiglio di Enel al fianco di Flavio Cattaneo e Paolo Scaroni almeno un rappresentante della lista dei fondi esteri. Quale sarà in caso di successo l’obiettivo è una domanda a cui Mecelis ha cercato molto indirettamente di dare una risposta già ieri. «A causa dell’opacità del processo, non sappiamo cosa rappresenti la lista proposta dal governo o quale sia il suo piano per Enel. Crediamo che gli investitori internazionali», ha spiegato il numero uno di Covalis, «i dipendenti e le società in cui Enel opera meritino di meglio e sentiamo la responsabilità di avviare un dibattito. Vogliamo un consiglio di amministrazione diversificato e indipendente, che rifletta la natura internazionale dell’azienda e della sua base di azionisti». In parole più semplici, ci sarebbe tutta la filiera degli investimenti green e sostenibili che il fondo basato a Londra vorrebbe portare avanti. O almeno vorrebbe porsi al mercato come garante di questa filiera. Sottintendendo che la guida di Scaroni possa portare in direzione opposta l’azienda. «La posizione di leader nella transizione ecologica consentirà a Enel di poter fare significativi investimenti in nuovi posti di lavoro, infrastrutture e produzione energetica», si legge nella nota di Covalis che ritiene anche che «l’incertezza che circonda il processo di nomina del consiglio di amministrazione contribuisca a far sì che le azioni di Enel vengano scambiate a sconto rispetto alle società del settore e che l’azienda abbia un costo del capitale più elevato di quanto sarebbe altrimenti». Le critiche proseguono. E in tema di scarsa trasparenza toccherà al Tesoro rispondere. In ogni caso è difficile immaginare che il candidato numero uno Mazzucchelli possa prendere il posto del presidente designato dal governo. È però interessante notare che il banchiere - come è stato definito più volte dal Sole - della borghesia milanese difficilmente si muoverà come un semplice disturbatore. Mazzucchelli, il cui curriculum è molto lungo, già nel 1992 era stato contattato da Mario Draghi per entrare nel Consiglio degli esperti (assieme a Luigi Spaventa, Francesco Giavazzi e Alberto Giovannini ) per sovraintendere alle privatizzazioni e alla gestione del debito pubblico. Mazzucchelli resta in Morgan Stanley. Cinque anni dopo viene chiamato a fare il Chief financial officer, alias direttore finanziario, di quella che, allora, è la terza banca del Paese, in procinto di quotarsi. Seguono numerosi incarichi all’estero e una stabile frequentazione con Giavazzi come dimostrano anche i numerosi incontri pubblici nel corso degli anni. L’ultimo a dicembre del 2022, quando Giavazzi era già ex consigliere di Draghi e non più addetto alle partecipate pubbliche. Certo, sarebbe interessante poter chiedere al professore bocconiano, con un Draghi ancora a Palazzo Chigi, il nome di Mazzucchelli in quale lista sarebbe finito. Forse non la sapremo mai. Poco importa. La partita adesso si fa interessante tra accuse di scarsa opacità e fondi alle Cayman. Da qui al giorno dell’assemblea si aprirà un fuoco incrociato di dichiarazioni e di report firmati dai vari analisti. Ieri, ad esempio, Intesa è tornata sul tema con un Buy, suggerimento a comprare con un target price a 6,4 euro rispetto ai 5,7 dell’ultima chiusura. Gli analisti di Jefferys si sono dilungati a descrivere il debito e l’eventuale processo di alleggerimento. Mentre lo scorso giovedì, quando le nomine del governo erano ancora calde, altri analisti si erano espressi negativamente contribuendo assieme alle manovre dei fondi a far crollare Enel di un 4 per cento.
«Haunted Hotel» (Netflix)
Dal creatore di Rick & Morty arriva su Netflix Haunted Hotel, disponibile dal 19 settembre. La serie racconta le vicende della famiglia Freeling tra legami familiari, fantasmi e mostri, unendo commedia e horror in un’animazione pensata per adulti.