2023-05-28
«Boom di fiori olandesi a basso costo ma nei giardini si fa ancora cultura»
Mimma Pallavicini, la scrittrice, storica ambasciatrice del verde: «Un tempo ci si accostava ai vivai con riverenza, oggi invece va di moda importare piante all’ingrosso. I collezionisti? Sono in aumento. C’è una rosa per ogni personalità».Mimma Pallavicini (Biella, 1950) è una giornalista specializzata nel verde, ambasciatrice della coltura e della cultura del giardino. Da oltre quarant’anni lavora alacremente fondando riviste, coordinando fiere floristiche e dedicate ai diversi aspetti della natura. Ha scritto molti libri tra i quali Le stagioni del maestro giardiniere, Nell’orto con il maestro giardiniere, 12 mesi nell’orto, Le rose, 30 segreti del giardiniere, Le piante per la casa, Il giardinaggio biologico, Rose perdute e ritrovate, C’è gente in giardino, Il libro delle mie piante, Piccoli giardini creativi, alcuni dei quali ideati e realizzati col maestro giardiniere Carlo Pagani. È una storica collaboratrice del mensile Gardenia. Vive in montagna nel biellese.Mimma Pallavicini: esuberanza e competenza, passione e testardaggine, con quali parole potremmo cercare di cogliere lo spirito che la anima da tanti anni? «La passione, innanzitutto. È una molla che fa superare qualsiasi ostacolo, stimola a saperne sempre di più, crea rete con altri che condividono la stessa passione, obbliga a capire i trend e le possibili evoluzioni di un settore che sta a cuore e alimenta la voglia di lavorare, partecipare e ridistribuire quel che si ha imparato. In tutti i settori è così: per il giardinaggio è stato forse un po’ più difficile, ma alla fine i risultati sono arrivati».Le manifestazioni: organizzare eventi per un pubblico interfacciandosi con coloro che producono fiori e piante, quanto è cambiato rispetto al passato? Che cosa vuol dire ad esempio dialogare con le pubbliche amministrazioni e coi privati? Che cosa offrire adesso al pubblico?«Trent’anni fa, quando nacque la mostra mercato al castello di Masino, andare a comperare piante e fiori nel contesto di un bel parco, trovare piante introvabili, conoscere di persona chi le produceva e poter ricevere consigli di coltivazione (allora libri non ce n’era quasi) era un rituale a cui ci si accostava con rispetto e riverenza. Per un po’ le mostre che sono nate attorno a quella prima manifestazione, a Colorno, a Milano, al castello di Paderna (Pc) sono state santuari. E poi, come succede un po’ per tutto in quest’Italia modaiola, la situazione è degenerata. Per qualche anno si sono affacciati al vivaismo i laureati in agraria, scienze naturali e in altre discipline, convinti di poter vivere di piante e fiori e cultura ortofloricola. Poi però è arrivato internet con l’acquisto online e siamo stati invasi dalle piante olandesi che all’ingrosso costano poco ed evitano ai vivai la fatica di coltivare. Sicché oggi le mostre mercato sono spesso una vetrina di commercianti travestiti da vivaisti e l’unico modo, a mio parere, per tenere in vita le manifestazioni è virare bruscamente verso la cultura del giardino e la scienza botanica. O almeno: io sto facendo programmi in tal senso e incontro gente felice di andare non al mercato dei fiori, ma a piacevoli ore di condivisione e crescita personale».Come nasce l’amicizia e la collaborazione con Carlo Pagani?«Ci siamo incontrati nel 1988, dovevo fare un servizio sui “frutti antichi” e lui, imprenditore e vivaista superimpegnato, non mi degnava. Alla fine per sfinimento mi ha dato retta e siamo subito diventati amici per la creatività e per una certa visione comune della vita, nonostante lui abbia un carattere esuberante da bolognese ed io un carattere introverso e austero da piemontese. Il sodalizio, come per magia, regge da 35 anni. Continuiamo a fare progetti come se fossimo ragazzi!».Uno degli aspetti più affascinanti del mondo dei fiori e dei giardini è l’incontro con collezioni private, magari mantenute per sé dai proprietari e dai familiari, ma cresciute con un amore e una dedizione che non sono giustificabili secondo un solo criterio economico o narcisistico. Ci può raccontare alcune di queste situazioni? Che collezioni sono, dove si trovano, quali rarità ha individuato?«ll collezionismo ormai è diffuso tra i giardinieri amatoriali italiani, provo stupore soprattutto per chi coltiva e incrementa collezioni da tempi non sospetti, trenta, quaranta, cinquanta anni fa, quando la globalizzazione era solo agli albori, non c’era il web per andare a caccia di piante e notizie e, per ottenere dal Sudafrica o dall’Australia la talea di una pianta rara, c’era da rispettare una procedura pazzesca. Penso ad esempio al bolognese Andrea Cattabriga. Ha cominciato a richiedere per lettera semi di cactacee rare prima dei dieci anni. Si è laureato in scienze naturali, ma di mestiere faceva il grafico nella tipografa del padre. Il giorno che ha contato le sue piante chiedendosi come mai non riusciva più a farle stare da nessuna parte e non gli lasciavano il tempo di fare altro, si è spaventato: erano oltre cinquantamila vasi! Tutti etichettati: nome scientifico della specie, provenienza dei semi, anno di semina. Ultraquarantenne ha maturato l’idea di diventare vivaista professionista e mettere sul mercato i doppioni, talvolta di specie che nel frattempo si erano estinte in natura. Oggi, cinquantacinquenne, fornisce orti botanici e collezionisti e continua a seminare. Vive in uno spazio piccolissimo pur di stare vicino alle sue serre e al patrimonio di biodiversità che lo ha fatto conoscere in tutto il mondo e lo ha accreditato come massimo esperto di alcuni generi botanici».Uno dei suoi ultimi libri è Rose perdute e ritrovate: la rosa è un fiore capace di ossessionare i proprietari, con tutte le infinite varietà, dalle rose antiche alle rose moderne, dalle inglesi alle italiane, alle francesi, alle cinesi… Un mondo…«Sempre più spesso le rose trovano estimatori colti, affascinati da migliaia di varietà, dai profumi, dalla storia, dalle sensazioni che comunicano, dalla possibilità per ognuno di trovare la propria rosa: c’è chi si ritrova nella gigantesca rambler che scala gli alberi per quindici metri e li supera, chi coltiva una rosa antica di fioritura effimera, ma struggente per colore, bellezza, fragranza e chi preferisce prendersi cura sul balcone di una rosellina paesaggistica in vaso, che offre un fiore ogni giorno da maggio ai geli. Purché ognuno abbia la sua rosa, col proprio corollario di poesia, progettualità e botanica».
«Haunted Hotel» (Netflix)
Dal creatore di Rick & Morty arriva su Netflix Haunted Hotel, disponibile dal 19 settembre. La serie racconta le vicende della famiglia Freeling tra legami familiari, fantasmi e mostri, unendo commedia e horror in un’animazione pensata per adulti.