2024-01-13
Giallo sulle donazioni di Leonardo. «Il Bambino Gesù le ha rifiutate»
Versioni divergenti sulla destinazione «alternativa» a un altro ospedale, il Gaslini.Lezione del venerdì: il denaro è sterco del demonio. È l’originalità di papa Francesco, che un giorno sembra lo sceneggiatore di una serie woke di Netflix, quello successivo finanzia le opache attività del pirata Luca Casarini con i soldi dei fedeli e il terzo bacchetta i medesimi dalla sacrestia perché gli oboli latitano.Ieri pareva dentro il Nome della Rosa, memore dell’insegnamento di San Basilio Magno che nel Medioevo consigliava di diffidare «della borsa del ricco che trascina all’Inferno». Di conseguenza ha ritenuto di rifiutare fondi di elargizione all’ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma (di proprietà del Vaticano) da parte del colosso pubblico Leonardo (ex Finmeccanica), leader nei settori della difesa, dell’aerospaziale e della sicurezza nazionale. Per lui il denaro resta sterco del demonio anche quando serve per realizzare opere di bene.«È una donazione inopportuna, grazie lo stesso ma non possiamo accettarla», è stata la risposta dei vertici del prestigioso ospedale ai dirigenti dell’azienda, ispirata dalla segreteria di Stato su indicazione dello staff del Pontefice. La decisione sarebbe stata presa - secondo un retroscena raccolto da La Repubblica, sul quale, però, Leonardo precisa che la cifra riportata, 1,5 milioni di euro (poi ripresa da diversi organi di stampa), «non corrisponde alla realtà dei fatti» - «per non mettere in imbarazzo la Santa Sede proprio in questo periodo in cui il mondo è alle prese con guerre sanguinose che il Papa denuncia ogni giorno». Una rinuncia dolorosa perché quei fondi sarebbero serviti ad acquistare macchinari (soprattutto una Tac di ultima generazione) per curare i piccoli pazienti affetti da malattie rare. Il regalo è stato rimandato al mittente che, non volendo rinunciare all’annuale gesto di solidarietà, «ha effettuato una donazione alla Fondazione Gaslininsieme» di Genova, precisa Leonardo. Ma anche se qui si innesta un altro giallo perché l’istituto pediatrico genovese ha comunicato di non aver ricevuto alcuna proposta di donazione da Leonardo: «Né l’istituto Giannina Gaslini né la sua fondazione dedicata al fundraising, Gaslininsieme, hanno ricevuto la proposta oggetto di questa comunicazione. Eventuali future offerte di donazione da parte di Leonardo saranno valutate e comunicate con la massima trasparenza», è scritto nel testo di una nota.I vertici di Leonardo (guidata dal presidente Stefano Pontecorvo) hanno voluto, poi, puntualizzare sull’accusa implicita di vendita di armamenti. «Cosa c’entriamo noi con tutto questo? Nei teatri di guerra in corso, a partire dall’Ucraina e dal Medio Oriente, non c’è alcun sistema offensivo di nostra produzione. Noi lavoriamo per la sicurezza con sistemi di avanguardia, droni per la vigilanza, ma niente armi. Non capiamo questo rifiuto».Pur essendo molto difficile ottenere la lista della spesa, di sicuro eccellenze italiane nei sistemi di prevenzione tecnologica agli attacchi missilistici hanno partecipato alla difesa delle città israeliane sotto la pioggia di razzi di Hamas. Quanto all’Ucraina, gli aiuti militari italiani (giusti o sbagliati che siano) rientrano negli accordi internazionali della coalizione occidentale, coordinata dalla Nato e formata da Paesi i cui leader sono stati accolti più volte da papa Francesco con amorosi sensi di fratellanza. Pur determinato da un certo velleitario conformismo mediatico, il gran rifiuto papale è legittimo e coerente con la storica posizione di Francesco sull’industria delle armi.Nel 2022 si rifiutò di partecipare a Firenze al Forum dei vescovi del Mediterraneo, lanciato da lui, per la presenza di Marco Minniti, l’ex ministro dell’Interno diventato presidente della Fondazione Med-Or, promossa proprio da Leonardo. A questo fatto si aggiungono frasi inequivocabili del Pontefice spalmate nel tempo: «Bisogna creare una coscienza che spendere in armi sporca l’anima, sporca il cuore, sporca l’umanità», «La guerra è sempre una sconfitta, guadagnano soltanto i fabbricanti di armi», «La gente non vuole armi ma pane. Chiede pace e ignora quanti soldi pubblici sono destinati agli armamenti». La gente forse ignora anche quanto lo Stato italiano - con la maggioranza in Leonardo (30%) quindi per proprietà transitiva guerrafondaio - ha versato negli anni scorsi all’ospedale Bambino Gesù con la totale approvazione vaticana: 50 milioni di euro, con sostanziose integrazioni quando non bastano. I denari meglio investiti, intendiamoci. I più nobili per «la casa degli sguardi» (dal libro capolavoro di Daniele Mencarelli) dove i piccoli pazienti vengono ogni giorno guariti dalle malattie e salvati dalla morte. Ecco, sarebbe altrettanto coerente se il Papa in persona domani staccasse un assegno da 1,5 milioni per sostituire quello rifiutato «perché inopportuno». E non privasse l’ospedale della Tac salvavita.
«Haunted Hotel» (Netflix)
Dal creatore di Rick & Morty arriva su Netflix Haunted Hotel, disponibile dal 19 settembre. La serie racconta le vicende della famiglia Freeling tra legami familiari, fantasmi e mostri, unendo commedia e horror in un’animazione pensata per adulti.