2020-06-08
Gestione Covid, crisi, Ilva, Aspi: il premier annaspa
I giornali hanno improvvisamente scoperto che c'è troppo sonnifero nella tisana alla camomilla che viene quotidianamente offerta nelle conferenze stampa di Palazzo Chigi. Sì, con sorpresa, negli ultimi giorni le cronache dei più importanti quotidiani filo governativi manifestano qualche dubbio sulla strategia di Giuseppe Conte, raccontando le molte cose che non funzionano del piano di rilancio messo a punto dalla maggioranza.Ieri, per esempio, La Repubblica, dopo decine di articoli della Verità che segnalavano la situazione, si è accorta che la cassa integrazione non arriva nelle tasche degli italiani. «Gli 800.000 dimenticati» titolava con stupore il quotidiano che un tempo era di proprietà di Carlo De Benedetti e ora è finito ad abbellire l'impero della famiglia Agnelli. «Uno su dieci non ha ricevuto un euro della cassa integrazione. Dai Comuni ai sindacati l'allarme per i pochi fondi della scuola», spiegava la testata romana. Ma se il foglio diretto da Maurizio Molinari manifestava chiaramente lo sconcerto per le molte lacune governative in un periodo di emergenza economica che richiederebbe un'azione tempestiva ed energica, qualche alzata di sopracciglio si registrava pure dalle parti del Fatto quotidiano, organo ufficiale del governo Conte-Casalino. «Bonus bici: i 120 milioni stanziati sono pochi. Adesso si rischia il click day (e la fregatura)». Eh, sì, dopo mesi di melassa filocontiana, qualche dubbio affiora anche a casa di Marco Travaglio. Forse non tutte le iniziative messe in campo da Palazzo Chigi vanno a meraviglia come fino a ieri sembrava. Non si parla di Immuni, l'applicazione che doveva tracciare i malati di Covid e al massimo traccia il percorso dei ministri intorno a piazza Colonna, sede del governo. Né ci sono approfondimenti sulla poderosa iniezione di liquidità che avrebbe dovuto consentire alle aziende di fronteggiare la crisi. Però si capisce che l'idillio è finito, perché se perfino la guardia pretoriana del Fatto quotidiano sente odore di «fregatura», significa proprio che l'avventura politica di Giuseppe Conte è arrivata agli sgoccioli.Del resto, finora l'avvocato di Volturara Appula è stato abile nel nascondere la polvere sotto il tappeto, rinviando ogni decisione che potesse metterlo in difficoltà. Da buon azzeccagarbugli, il premier ha incartato i problemi in un involucro di parole a tenuta stagna. Il suo obiettivo non era risolvere una situazione critica, ma seppellirla in attesa di tempi migliori. L'abilità del presidente del Consiglio, in due anni è consistita nel prendere tempo. Procrastinare è la sintesi del suo operato. Bisogna decidere sull'alta velocità? Meglio non assumere decisioni nette, ma rinviare. Così è stato per il caso Autostrade. A due anni dal crollo del Ponte Morandi, nessuno ancora ha capito che cosa intenda fare il governo. Stessa musica sul fondo Salvastati: Giuseppe Conte ha giurato e spergiurato che non intende farvi ricorso, anche perché la metà dei 5 stelle non lo vuole, ma in realtà il suo No è già diventato Ni e presto potrebbe essere un Sì, a seconda della convenienza. Che l'uomo conosca l'arte del palleggio e del cazzeggio è ormai certo. E le crisi aziendali ne sono la prova. Ricordate il caso Ilva? Quando lo scorso anno Arcelor Mittal annunciò che avrebbe restituito le chiavi dell'acciaieria perché il governo non aveva garantito lo scudo penale agli amministratori, Conte minacciò fuoco e fiamme, dicendosi pronto a chiedere i danni. Sono passati più di sei mesi e al momento non esiste soluzione, se non quella di una costosa nazionalizzazione dell'acciaieria. Come abbiamo spiegato ieri, non meglio va con la scuola: l'anno si è chiuso nel caos e se non interverranno fattori nuovi è destinato a riaprirsi nel caos. Situazioni non diverse da quelle che si registrano in Alitalia o in Air Italy, per non parlare di Jabil, la multinazionale americana che ha licenziato tutti, o della situazione venutasi a creare a Trieste, con la destituzione del presidente del porto. Scuola, trasporti, grandi industrie: tutti sono sul piede di guerra. E le conferenze stampa di Conte non bastano più a placare gli animi. Eh già, le tisane alla camomilla hanno funzionato fino a che la gente aveva paura del Covid. Ma ora alla paura sta subentrando la rabbia e il sonnifero non funziona più. Quanto potrà durare un governo che non governa, ma fa solo finta di farlo?
«The Iris Affair» (Sky Atlantic)
La nuova serie The Iris Affair, in onda su Sky Atlantic, intreccia azione e riflessione sul potere dell’Intelligenza Artificiale. Niamh Algar interpreta Iris Nixon, una programmatrice in fuga dopo aver scoperto i pericoli nascosti del suo stesso lavoro.