2024-01-27
La sinistra dice basta migranti ma purtroppo è quella tedesca
Bundnis Sahra Wagenknecht, leader del partito di sinistra tedesco Bsw (Ansa)
Già accreditato del 14%, Bsw vuole difendere i lavoratori che perdono diritti e salari per la concorrenza degli stranieri e per le folli politiche green. Tutto il contrario di quello che fanno i «compagni» di casa nostra.Per la prima volta un partito di sinistra dice che bisogna limitare l’ingresso degli immigrati, fermare la cosiddetta transizione verde e sostenere gli agricoltori invece di gravarli di regole e tasse per impedir loro di coltivare la terra. Non avete ancora sentito parlare di una sinistra che all’improvviso sposa le tesi fino a oggi patrimonio della destra? Ovvio, perché il movimento che sostiene queste idee deve ancora nascere. O meglio, vedrà ufficialmente la luce oggi e il suo nome è Bundnis Sahra Wagenknecht. Già dal nome avrete capito che non si tratta di un gruppo italiano, ma tedesco. Bsw, questa la sigla, è un’organizzazione nata da una scissione di Die Linke, il partito fondato quasi 20 anni fa da Oskar Lafontaine in polemica con Gerhard Schröder. La vecchia guardia di Die Linke è sempre lì, asserragliata su rigidi principi da socialismo reale. Bsw, che sta per Alleanza Sahra Wagenknecht, dal nome della sua fondatrice, invece sostiene principi molto diversi da quelli che abitualmente rappresenta un partito di sinistra.Ne ha parlato ieri, sul Messaggero, Luca Ricolfi, il quale sembrava quasi stupito nello scoprire non solo che i compagni non sono tutti come quelli italiani, ma che ancor prima di nascere Bsw è accreditata nei sondaggi del 14 per cento. Tanto per intenderci, mettendo insieme Carlo Calenda, Matteo Renzi, Emma Bonino, Nicola Fratoianni e pure quell’esile virgulto di Angelo Bonelli, a quella cifra non si arriva. Ma com’è possibile che un partito di sinistra dica che bisogna fermare gli immigrati e pure la transizione ecologica? La risposta è semplice: lo dice perché parla con il popolo, quello stesso popolo che alla sinistra di casa nostra fa schifo. I fondatori di Bsw si sono accorti di quali fossero i veri sentimenti dei tedeschi ascoltandone le lamentele e scoprendo così che l’immigrazione è usata per abbassare i salari, vale a dire per sfruttare al massimo la manodopera. Quindi, si devono essere detti, un partito che difende i lavoratori non può che essere contro una forza lavoro a basso costo. Ma i compagni nostrani non parlano con le persone che faticano ad arrivare alla fine del mese, preferendo dialogare con famosi intellettuali e grandi imprenditori, con il risultato che i ceti popolari hanno da tempo smesso di votare il Pd e i partitini satellite che ruotano nella galassia di sinistra, perché non si sentono rappresentati. Del resto, se qualche dirigente del Pd frequentasse le campagne e le periferie, scoprirebbe che la transizione energetica non è in cima ai pensieri degli italiani e se c’è è solo perché genera preoccupazione. Sì, se frequentassero i quartieri popolari a sinistra scoprirebbero molte cose. Per esempio che l’immigrazione crea spesso problemi non nelle zone centrali, tipo via Manzoni a Milano, i Parioli a Roma, ma nelle zone più popolari, contribuendone al degrado. Ma se al Pd e ai suoi alleati tutto ciò non interessa, in Germania, dove Afd, il partito più a destra dello schieramento politico minaccia di diventare il più votato, invece interessa eccome. E infatti, fra i compagni tedeschi Bsw rischia di diventare un punto di riferimento, perché abbraccia temi concreti come salari, costi per acquistare macchine elettriche e per ristrutturare case in base ai diktat folli di Bruxelles. A dimostrazione della distanza fra il vertice del Pd e la realtà popolare non c’è solo il caso Germania, ma una vicenda assai più vicina a noi. In Veneto, una consigliera regionale del partito di Elly Schlein ha osato votare contro la linea ufficiale sul fine vita. Non importa che la sua coscienza non le permettesse di dare via libera al suicidio di Stato, per i vertici del Nazareno va sanzionata. E non importa neppure che su un tema così delicato Anna Maria Bigon rappresentasse ciò che pensano tanti cattolici di sinistra. No, come ai tempi del centralismo democratico del Pd, le direttive del partito non si discutono. Solo che all’epoca, a tracciare il solco era Palmiro Togliatti, mica Elly Schlein o Alessandro Zan. Ve li vedete questi due scompaginare i giochi come Sahra Wagenknecht e fondare un movimento che rivoluziona tutto? Io no, perché per la sinistra multigender l’unica rivoluzione possibile è quella di velluto, dal tipo di rivestimento della loro poltrona.
«Haunted Hotel» (Netflix)
Dal creatore di Rick & Morty arriva su Netflix Haunted Hotel, disponibile dal 19 settembre. La serie racconta le vicende della famiglia Freeling tra legami familiari, fantasmi e mostri, unendo commedia e horror in un’animazione pensata per adulti.