2025-02-23
Germania: le statistiche confermano il legame tra criminalità e immigrazione
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(Ansa)
La percentuale di stranieri tra i condannati è aumentata dal 24% al 39% tra il 2013 e il 2023. Ad affermarlo è il rapporto pubblicato dall'Ufficio Federale di Statistica negli ultimi giorni.
La percentuale di stranieri tra i condannati è aumentata dal 24% al 39% tra il 2013 e il 2023. Ad affermarlo è il rapporto pubblicato dall'Ufficio Federale di Statistica negli ultimi giorni.Nuovi numeri certificano ancora una volta il legame tra criminalità e immigrazione mentre il circo elettorale si avvia al gran finale, tra il parapiglia degli exit poll e le acrobazie politiche per formare una maggioranza probabilmente semaforica, tra Spd, Fdp e Verdi.Il tema è stato certamente rilevante per questa tornata elettorale, al pari di quanto avviene nei dibattiti politici di un po' tutti i Paesi occidentali da un decennio a questa parte. Il rapporto pubblicato negli ultimi giorni dall'Ufficio Federale di Statistica, però, ha fatto parecchio rumore perché documenta sul lungo periodo, e non solo sul momento presente come spesso avviene, l'aumento della presenza degli immigrati tra i condannati per reati.Stando ai numeri, infatti, nel lontano 2013 solo il 24% dei condannati era straniero mentre nel 2023 la cifra ha toccato il 39%. Di converso, l'incidenza dei tedeschi è diminuita dal 76% al 61%. Così, nel 2023 ogni 1000 stranieri sono state emesse 21 condanne, oltre il triplo rispetto alle 6 riguardanti lo stesso campione di tedeschi. Traducendo il tutto nella concretezza del decennio in questione, si può concludere affermando che le condanne hanno riguardato 170.000 tedeschi in meno e 71.000 stranieri in più. Tra questi ultimi, la maggioranza (il 62%) proviene dai Paesi extra-Ue.Le condanne riguardano i reati più gravi come le violenze sessuali e gli omicidi oltre, tra gli altri, alla falsificazione di documenti, frode e violazione dell'obbligo di mantenimento.Il 2013 e il 2023, inoltre, non sono due momenti casuali. A metà, c'è quel fatidico 2015, l'anno in cui Angela Merkel ha aperto le porte della Germania ai rifugiati bloccati al confine con l'Ungheria. Da allora è iniziata una vera e propria invasione, sull'ordine del milione, di immigrati provenienti prevalentemente dal Medio Oriente e dal Nord Africa.Non a caso la Bild, la testata che ha diffuso per prima il rapporto, ha anche raccolto le reazioni di alcuni esponenti politici, tutte parole che denunciano le politiche migratorie dell'ultimo decennio. Così secondo René Springer, deputato di Afd, «questa evoluzione è il risultato diretto di una politica migratoria completamente fallimentare».«Contrariamente a tutte le rassicurazioni di Spd e Verdi - le parole di Cristoph de Vries, esperto di sicurezza ed esponente del Cdu - ora vediamo nero su bianco che i criminali stranieri sono chiaramente sovrarappresentati. La migrazione degli ultimi dieci anni, in particolare da Siria, Afghanistan, Iraq e dagli stati del Maghreb, è un fattore trainante della criminalità».«Abbiamo bisogno di un cambio di rotta nella politica migratoria e d'asilo - l'appello dell'esperto di diritto Stephan Mayer del Csu. Dobbiamo fermare i migranti illegali ai nostri confini ed espellere in modo deciso gli stranieri criminali».Ironia della sorte, nei giorni precedenti l'Istituto Ifo ha pubblicato uno studio per confutare il nesso tra immigrazione e criminalità. Peccato che sotto la sua lente passassero statistiche assai più limitate, relative al solo periodo tra il 2018 e il 2023, oltre alle solite acrobazie dialettiche (la fragilità economica, la presenza massiccia di stranieri nelle grandi città, luoghi nei quali il crimine troverebbe maggior terreno fertile).
Gattuso e la Nazionale lasciano San SIro al termine del match perso per 4-1 contro la Norvegia (Ansa)
(Arma dei Carabinieri)
L’organizzazione era strutturata per assicurare un costante approvvigionamento e una capillare distribuzione della droga nelle principali piazze di spaccio del capoluogo e della provincia, oltre che in Veneto e Lombardia. Il canale di rifornimento, rimasto invariato per l’intero periodo dell’indagine, si trovava in Olanda, mentre la gestione dei contatti e degli accordi per l’invio della droga in Italia era affidata al capo dell'organizzazione, individuato nel corso dell’attività investigativa. L’importazione della droga dai Paesi Bassi verso l’Italia avveniva attraverso corrieri ovulatori (o “body packer”) i quali, previa ingestione degli ovuli contenenti lo stupefacente, raggiungevano il territorio nazionale passando dalla Francia e attraversando la frontiera di Ventimiglia a bordo di treni passeggeri.
Lo schema operativo si ripeteva con regolarità, secondo una cadenza settimanale: ogni corriere trasportava circa 1 chilogrammo di droga (cocaina o eroina), suddiviso in ovuli termosaldati del peso di circa 11 grammi ciascuno. Su ogni ovulo era impressa, con pennarello, una sigla identificativa dell’acquirente finale, elemento che ha permesso di tracciare la rete di distribuzione locale. Tutti i soggetti interessati dal provvedimento cautelare risultano coinvolti, a vario titolo, nella redistribuzione dello stupefacente destinato alle piazze di spaccio cittadine.
Dopo due anni di indagini, i Carabinieri sono stati in grado di ricostruire tutta la filiera del traffico di stupefacenti: dal fornitore olandese al promotore che in Italia coordinava la distribuzione alla rete di corrieri che trasportavano la droga in ovuli fino ai distributori locali incaricati dello spaccio al dettaglio.
Nel corso delle indagini è stato inoltre possibile decodificare il linguaggio in codice utilizzato dagli indagati nelle loro comunicazioni: il termine «Top» era riferito alla cocaina, «Spa» all’eroina, «Pantaloncino»alle dosi da 5grammi, mentre «Fogli di caramelle» si riferiva al contante. Il sequestro di quaderni contabili ha documentato incassi giornalieri e movimentazioni di denaro riconducibili a un importante giro d’affari, con pagamenti effettuati tramite bonifici internazionali verso conti correnti nigeriani per importi di decine di migliaia di euro.
Il Gip del Tribunale di Venezia ha disposto la custodia cautelare in carcere per tutti i venti indagati, evidenziando la «pericolosa professionalità» del gruppo e il concreto rischio di fuga, considerati anche i numerosi precedenti specifici a carico di alcuni appartenenti all’organizzazione.
L’esecuzione dei provvedimenti restrittivi e delle perquisizioni è stata condotta con il concorso di Carabinieri di rinforzo provenienti da tutti i Comandi Provinciali del Veneto, con il supporto dei Reparti Mobili e Speciali dell’Arma, delle Unità Cinofile Antidroga e del Nucleo Elicotteri Carabinieri, che hanno garantito la copertura aerea durante le operazioni.
L’Operazione «Marshall» rappresenta un importante risultato dell’attività di contrasto al narcotraffico internazionale e alle organizzazioni criminali transnazionali, confermando l’impegno costante dell’Arma dei Carabinieri nel presidio del territorio e nella tutela della collettività.
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