2021-12-27
In Germania cala la curva dei contagi ma non c’entra il lockdown di Angela
Berlino, Alexanderplatz (Ansa)
I dati già in miglioramento prima del confinamento dei no vax. In Italia tamponi finiti.Non ci sarà obbligo di mascherine Ffp2 tra i banchi di scuola. Nel decreto legge in materia di «proroga dello stato di emergenza nazionale e ulteriori misure per il contenimento della diffusione dell’epidemia», pubblicato il 24 dicembre in Gazzetta ufficiale, non c’è la misura di cui si era parlato insistentemente nelle ore precedenti. Quello che c’è nel testo, invece, è l’impegno dello struttura commissariale a fornire mascherine Ffp2 e Ffp3 al personale scolastico delle scuole dell’infanzia e di quegli istituti dove ci sono alunni esentati dall’utilizzo dei dispositivi di protezione. Il governo, insomma, ha inteso proteggere il personale scolastico che si trovi a contatto con bambini che non siano obbligati a portare la mascherina (i piccoli fino a 6 anni di età) e quelli dai 6 anni in su che per qualche motivo siano esonerati dall’obbligo di indossare la protezione. Nel frattempo, l’Italia fa ancora i conti con la variante Omicron. Sono stati 24.883 i nuovi contagi censiti dalla Protezione civile nel giorno di Santo Stefano. I tamponi processati sono stati 217.052. I decessi sono stati 81, mentre 85 sono i nuovi ricoveri in terapia intensiva, per un totale di 1.089 in Italia. I ricoveri ordinari sono stati 328 in più del giorno precedente, per un totale di 9.220. Il numero dei contagiati giornalieri censiti scende in modo importante rispetto al giorno di Natale, quando i nuovi casi segnalati erano stati 54.762, il massimo dall’inizio della pandemia. Ma allora c’era stato anche il record di test eseguiti, 969.752, e infatti il tasso positività è salito in 24 ore dal 5,6% all’11,5%. In pratica è risultato positivo più di un tampone su 10. Mentre salgono a 4.993.863 i pazienti dimessi o guariti dal Covid (+8.428). I casi totali nel nostro Paese sono dunque 5.647.313. Ma va anche detto che l’odissea burocratica a cui va incontro chi deve testare la propria positività e sapere se poter uscire dalla quarantena spinge in molti a restare «sommersi». Effetto dello smantellamento degli hub e delle regole che variano in continuazione, che hanno trasformato ormai i tamponi in una rarità. Là dove la curva sta rapidamente calando è invece la Germania. Il numero giornaliero dei nuovi casi di Covid è infatti sceso ieri a circa 10.100 casi, dopo essere stato, nelle scorse settimane, ben oltre i 70.000 al giorno. Secondo il Robert Koch Institute l’incidenza settimanale è arrivata ieri a 220,7 per 100.000 abitanti, mentre la settimana scorsa era a 315,4. Per i media, il merito del calo va ascritto al lockdown dei non vaccinati deciso il 2 dicembre scorso da Angela Merkel, in uno dei suoi ultimi atti da cancelliera. Con tali regole, solo i vaccinati e i guariti dal Covid («geimpft» o «genesen», da cui il nome di sistema 2G) possono accedere a ristoranti, cinema, eventi culturali, musei e negozi non essenziali. Osservando la curva dei contagi nel Paese, tuttavia, qualcosa non quadra. Il dato dell'incidenza settimanale dei casi su 100.000 abitanti appena citato, infatti, ha toccato il suo picco a fine novembre, per iniziare da solo a calare poco prima che venissero varate le nuove chiusure. Il 29 novembre, sempre secondo il bollettino quotidiano del Robert Koch Institute, avevamo infatti 452,4 casi ogni 100.000 abitanti, ma il valore era già sceso a 439,2 proprio nel 2 dicembre, ovvero nel giorno della stretta. Il 7 dicembre si registrava il dato di 432,2, il 13 dicembre 389,2, il 21 dicembre 306,4. Insomma, l’impressione che ci stiano spacciando un calo naturale della curva per un miracolo del lockdown. Tanto per cambiare.