
Bene i rami vita e danni. Oggi inizia il riacquisto di azioni proprie da parte del Leone.Conti solidi per Generali che resta sulla buona strada per raggiungere gli obiettivi del piano. La compagnia guidata da Philippe Donnet ha archiviato il primo trimestre, con premi lordi in crescita del 21,4% anno su anno a 26,4 miliardi e un risultato operativo che sale a 1,89 miliardi (+5,5%), grazie al contributo positivo da parte di tutti i segmenti di business. «Liberty Seguros, integrata nel gruppo da febbraio, sta già contribuendo agli utili del Leone e presto anche Conning farà la sua parte. A quel punto si dovrà solo che raccogliere quanto seminato», ha sottolineato ieri il direttore finanziario delle Generali, Cristiano Borean, presentando i conti agli analisti. Anche perché, ha spiegato, lo spazio per le fusioni o le acquisizioni è finito. Storicamente, infatti, la compagnia è motivata a mantenere un cuscinetto di liquidità pari a 1 miliardo di euro, per motivi di gestione del rischio. Ebbene, una volta completato il buyback da 500 milioni approvato ad aprile dai soci, e ora sul tavolo del regolatore, e il riacquisto di azioni proprie a favore dei piani di incentivazione, la compagnia sarà «in linea» con questo buffer, esaurendo la parte di free cash flow disponibile per ulteriori acquisizioni. Ma torniamo alla trimestrale. Al 31 marzo il patrimonio netto di pertinenza del gruppo cresce a 30,1 miliardi dai 29 miliardi di fine 2023, mentre gli asset under management (Aum) complessivi aumentano a 670,3 miliardi (655,8 miliardi alla fine dello scorso esercizio). Con il primo trimestre torna positiva la raccolta netta del segmento vita, pari a 2,3 miliardi, trainata interamente dalle linee puro rischio e malattia e unit linked. Crescita anche nel danni, dove per la prima volta il risultato operativo beneficia del consolidamento di Liberty Seguros. Da febbraio 2024, la ormai controllata spagnola ha contribuito per 19 milioni al risultato operativo e per 220 milioni ai premi del gruppo. Ancora, il risultato operativo del segmento asset & wealth management sale a doppia cifra a 263 milioni (+16,7% anno su anno), grazie alla forte performance di B.Generali, e il risultato operativo del segmento holding e altre attività è stabile a -129 milioni (-130 milioni nel primo trimestre), con un contributo delle altre attività pari a 25 milioni, grazie al miglioramento del risultato degli investimenti della Francia. Infine, nel primo trimestre l’impatto delle catastrofi naturali è di 28 milioni prima dell’attualizzazione, contro 10 nel primo trimestre 2023. In occasione dei conti, i vertici delle Generali hanno confermato l’impegno a raggiungere nel periodo 2022-24 un tasso di crescita annuo composto dell’utile per azione compreso tra il 6% e l’8%, generare flussi di cassa netti disponibili a livello della capogruppo superiori a 8,5 miliardi e distribuire agli azionisti dividendi cumulati per un ammontare compreso tra 5,2 miliardi e 5,6 miliardi. Con il pagamento del dividendo 2023 il 22 maggio, il gruppo raggiunge quest’ultimo target con dividendi complessivi pari a 5,5 miliardi nel periodo 2022-2024. Ora si attende la presentazione del nuovo piano previsto per fine gennaio. Nel frattempo, ieri a Piazza Affari il titolo ha chiuso la seduta lasciando sul terreno l’1,55% a 23,47 euro dopo i rialzi segnati nelle ultime settimane. A fine aprile l’azione valeva 22,9 euro. Oggi sarà avviato il riacquisto di azioni proprie previsto per l’esecuzione del piano di incentivazione a lungo termine del gruppo 2023-2025. L’operazione di buyback ha a oggetto l’acquisto di un numero massimo di 11 milioni e 300 mila azioni, con un tetto massimo di 300 milioni di euro.
L' Altro Picasso, allestimento della mostra, Aosta. Ph: S. Venturini
Al Museo Archeologico Regionale di Aosta una mostra (sino al 19 ottobre 2025) che ripercorre la vita e le opere di Pablo Picasso svelando le profonde influenze che ebbero sulla sua arte le sue origini e le tradizioni familiari. Un’esposizione affascinante, fra ceramiche, incisioni, design scenografico e le varie tecniche artistiche utilizzate dall’inarrivabile genio spagnolo.
Jose Mourinho (Getty Images)
Con l’esonero dal Fenerbahce, si è chiusa la sua parentesi da «Special One». Ma come in ogni suo divorzio calcistico, ha incassato una ricca buonuscita. In campo era un fiasco, in panchina un asso. Amava avere molti nemici. Anche se uno tentò di accoltellarlo.