2021-03-01
I primi 60 anni delle Frecce Tricolori: la storia in foto
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Le Frecce Tricolori in volo rovesciato sopra il circuito del Bahrein (Aeronautica Militare)
Il 1° marzo 1961 sei North American F-86E "Sabre" toccavano la pista di Rivolto (Udine) provenienti da Grosseto, sede della Quarta Aerobrigata, quella del mitico cavallino rampante ereditato dalla coccarda dell'asso degli assi Francesco Baracca. Quella livrea sarà destinata a generare un altro mito nei cieli di tutto il mondo: erano nate le Frecce Tricolori.Inquadrate nei ranghi dell'Aeronautica militare come 313° Gruppo P.A.N. (Pattuglia acrobatica Nazionale) raccoglievano un'eredità partita dal decennio d'oro dell'aviazione italiana, gli anni trenta.Proprio vicino a rivolto, sull'aeroporto di Udine-Campoformido, era nata per iniziativa del comandante del 1°Gruppo Caccia la primissima scuola di volo acrobatico sui biplani Fiat CR-20 che accompagnerà le grandi manifestazioni tra le due guerre con figure ancora oggi praticate dalle Frecce come la "bomba". Particolare impressione fu l'esibizione di fronte agli spettatori milanesi in occasione dell'inaugurazione dell'aeroporto di Linate. Poco dopo, a causa dello scoppio della guerra, la prima pattuglia acrobatica fu sciolta. Nel dopoguerra a raccogliere l'eredità dei primi acrobati italiani dei cieli furono il 51° e il 5° Stormo che volavano sui caccia P-51 Mustang e Supermarine Spitfire lasciati dagli alleati. La prima riorganizzazione fu la fondazione nel 1950 di due gruppi acrobatici provenienti dal 4° Stormo "Cavallino Rampante" e dal 51°, i "Diavoli Rossi" equipaggiati dai nuovi velivoli De Havilland "Vampire" e North American F-84G "Thunderjet". Riorganizzati in un unica pattuglia acrobatica nella quale confluivano i migliori piloti degli Stormi dell'Aeronautica Militare, i "Diavoli Rossi" furono i primi ad utilizzare generatori di fumo durante le acrobazie. A questi si affiancarono per un breve periodo i piloti dei "Lanceri Neri" (2a Aerobrigata) e i "Getti Tonanti" che si esibirono in occasione delle Olimpiadi di Roma del 1960.I successi che le pattuglie acrobatiche riscuotevano a livello internazionale, spinsero così i vertici dell'Aeronautica a costituire un reparto di volo dedicato esclusivamente alle acrobazie aeree. Nascevano così le "Frecce Tricolori", guidate dal primo comandante Maggiore Mario Squarcina. Durante il primo decennio di vita le Frecce lasciarono i vecchi Sabre per il caccia di produzione nazionale, il Fiat G-91. La Pattuglia Acrobatica Nazionale fu la prima a volare con una formazione di 10 velivoli (9 più solista) per esibizioni della durata di circa mezz'ora caratterizzate, tra le scie dei fumogeni colorati della Bandiera, looping, il famigerato "cardioide", il "volo folle", gli incroci a bassa quota, lo "Schneider" e i voli rovesci e tonneaux. Dal 1982 i G-91 lasciano il posto agli Aermacchi MB-339 attualmente in dotazione al 313° Gruppo, che ha accompagnato per mezzo secolo i momenti più significativi per la vita del Paese. Le "Frecce", oggi capitanate dal Tenente Colonnello Gaetano Farina, hanno tenuto con il naso all'insù gli spettatori in 48 nazioni nel mondo, dai semplici cittadini e appassionati fino ai Capi di Stato. Dalle feste della Repubblica agli eventi sportivi, fino al commuovente "abbraccio tricolore" del 2020, l'anno della pandemia.
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