2023-11-04
L’agguato telefonico fa una vittima. Lascia il consigliere diplomatico Talò
Francesco Talò (Imagoeconomica)
Giorgia Meloni annuncia le dimissioni del funzionario dopo le polemiche per il blitz dei due «comici» russi. Intanto gli uomini del «partito del gas» che avevano stretto legami con Mosca danno segni di mobilitazione.La sortita dei «comici» russi al telefono con Giorgia Meloni ha prodotto la prima vittima nell’arco di 48 ore. Poco prima della conferenza stampa post cdm si è dimesso il consigliere diplomatico di Palazzo Chigi, l’ambasciatore Francesco Talò. Nato a La Spezia, feluca di rango dal 2017, il diplomatico è stato per anni un caposaldo della Farnesina alla Nato, prima ancora a New York (durante l’undici settembre), in Israele e coordinatore per la cyber security. Incarichi di grande peso e tutti nell’ambito dell’Alleanza atlantica. «Stamattina (ieri, ndr) il mio consigliere diplomatico Francesco Talò ha rassegnato le dimissioni», ha dichiarato la Meloni. «Quella della telefonata dei due comici russi è stata una vicenda gestita con leggerezza che ha esposto la nazione», ha aggiunto, chiarendo che quello del consigliere diplomatico è stato «un gesto di responsabilità». Il premier ha tenuto a specificare che la scelta di tirare una linea non è tanto dipesa dal mancato filtro iniziale, dovuto probabilmente a inefficienze nell’ufficio di Lucia Pasqualini, responsabile del desk Africa (il russo si infatti spacciato per un capo di Stato dell’Unione africana), ma al buco successivo. «Segnalai», ha detto il premier sempre in occasione della conferenza, «che qualcosa non funzionava, ma non sono state fatte le adeguate verifiche. A me non è tornato un alert sul fatto che la telefonata potesse essere finta. E questo mi ha impedito di muovermi: ho dato per scontato che le cose fossero corrette». Nello specifico, il riferimento va alle domande insistenti sul nazionalismo ucraino. Tema caro ai russi, non di certo agli africani. Così, nei commenti a margine della conferenza in cui ha illustrato le ultime deleghe fiscali e il decreto sulla riforma del premierato, la Meloni ha tratteggiato il suo personale fastidio. Non per quello che ha detto. Va ricordato che le parole «rubate» sono solo in parte in linea con le dichiarazioni ufficiali. Si è fatta invece scappare una verità - di per sé sotto gli occhi di tutti - relativa alla stanchezza dei leader europei nel vedere un conflitto languire mentre se ne scatena uno molto più pericoloso in Medio Oriente. Parole di buon senso, però, non ancora arrivate ai consessi internazionali. Il fastidio è per essere finita nel mirino della propaganda russa, abituata a usare mezzi «ibridi» di comunicazione. Un aspetto che a Vovan e Lexus, pseudonimi rispettivamente di Vladimir Kuznetsov e Alexey Stolyarov, autori dello scherzo, non deve essere sfuggito è proprio l’eventualità che qualcuno avrebbe dovuto rispondere dell’assalto telefonico. Cioè, l’idea di poter causare proprio le dimissioni di Talò, il quale in ogni sua sede e ufficio porta con sé una bandiera americana. Il tema adesso non è tanto chi prenderà il posto del diplomatico, ma accertarsi che abbia le stesse salde relazioni all’interno dell’Alleanza in un momento complicatissimo in cui si pattina su una sorta di falda freatica. La cesura imposta dagli Stati Uniti dopo l’invasione dell’Ucraina ha causato l’interruzione di venti anni di rapporti economici con la Russia. E la messa in cantina di quello che per anni, pure in Italia, è stato chiamato il partito del gas. Interessi e relazioni profonde tra aziende italiane e conglomerati vicino al Cremlino. Ora che gli Usa valutano un cambio di passo anche per via del conflitto di Gaza, il partito del gas tornerà a muoversi e a trovare nuovi equilibri. Soprattutto se Putin si dovesse rendere necessario per una mediazione tra Israele e altri Paesi arabi. Quando la Meloni punta il dito sulla propaganda russa si riferisce alla cosiddetta guerra ibrida, delle immagini e dei social. E quindi al fatto che i due «comici» sapevano perfettamente che eco avrebbero suscitato. La possibilità di finire in televisione e di essere ripresi da testate italiane e straniere. Senza contare che in questi giorni sono tornati in tivù commentatori che il mondo russo conoscono bene. Uno su tutti Cesare Maria Ragaglini, ex ambasciatore italiano a Mosca, dal 2013 al 2017, e nominato nel 2019 vice presidente della banca per lo sviluppo economico russo Veb. Ragaglini ha moglie e figli iraniani e in Veb aveva una specifica delega: cooperazione con le organizzazioni finanziarie straniere. Tradotto, cooperazione interbancaria con i Paesi Brics. Non poco, visto il tema di natura fiduciaria. Così come sarà interessante seguire la sedicesima edizione del Forum economico eurasiatico, organizzato quast’anno a Samarcanda dallo storico fondatore dell’associazione, Antonio Fallico. Uomo forte a Mosca e per anni delegato anche di Intesa. Con lo scoppio della guerra il meeting è stato spostato più a Est. Prima a Baku e ora in Uzbekistan. «La Grande Eurasia ha un potenziale enorme, e il compito del Forum è quello di metterlo al servizio di uno sviluppo economico e culturale, creativo e pacifico, superando logiche egemoniche e costruendo ponti per promuovere un dialogo costruttivo tra gli odierni attori dei blocchi geopolitici che predominano sulla scena mondiale», ha sottolineato ieri Fallico, «confido nel fatto che il Forum a Samarcanda riuscirà a contribuire a una migliore comprensione dei processi economici in corso e a stabilire nuovi contatti, generare nuovi progetti e affari per il bene di tutti». Un ecumenismo interessante. Tanto più interessante se poi farà da ponte verso Mosca. Insomma, se Meloni ha ragione nel vedere un attacco tramite «comici», allora dovrà anche far setacciare i business e gli accordi che si stanno formando in questi giorni e settimane. Perché le tensioni, che siano tradizionali o «ibride», sempre una cosa hanno come sottostante: i soldi.
«Haunted Hotel» (Netflix)
Dal creatore di Rick & Morty arriva su Netflix Haunted Hotel, disponibile dal 19 settembre. La serie racconta le vicende della famiglia Freeling tra legami familiari, fantasmi e mostri, unendo commedia e horror in un’animazione pensata per adulti.