2025-02-26
Francesco resta grave ma stabile Intanto lavora e nomina due santi
Niente crisi respiratorie e parametri sanguigni sempre uguali: le condizioni del Papa rimangono critiche ma stazionarie. Attesi i risultati della Tac ai polmoni. Convocato un concistoro per nuove canonizzazioni.Le previsioni più infauste sulla salute di papa Francesco, alimentate dalle chiacchiere, rallentano. Le condizioni di salute del Papa, ricoverato dal 14 febbraio al Policlinico Gemelli, «rimangono critiche, ma stazionarie». Così il bollettino diramato ieri sera dalla Sala stampa vaticana scritto in accordo con i medici. «La prognosi rimane riservata». Ieri il Papa ha continuato la terapia per curare la polmonite bilaterale e non ha avuto altre crisi respiratorie. «I paramenti emodinamici continuano ad essere stabili. In serata ha effettuato una Tac di controllo programmata per il monitoraggio radiologico della polmonite bilaterale». Non è dato sapere che esiti possa aver dato questa tac. In ogni caso, il bollettino comunica che «in mattinata, dopo aver ricevuto l’Eucarestia, ha ripreso l’attività lavorativa».Ieri l’altro Francesco ha ricevuto il cardinale Pietro Parolin, segretario di Stato, e il sostituto per gli Affari generali, l’arcivescovo Edgar Peña Parra, per la firma di alcuni Decreti delle Cause dei Santi che sono stati promulgati ieri. Fra gli altri, oltre alla beatificazione del carabiniere Salvo D’Acquisto (1920-1943), sarà santo Bartolo Longo (1841-1926), l’apostolo del Rosario della Madonna di Pompei. Con loro sarà santo anche un medico, il venezuelano José Gregorio Hernández Cisneros (1864-1919). Queste tre figure rappresentano una testimonianza per questi tempi che sta vivendo il Santo Padre e con lui i fedeli, qualcosa che mostra ai commentatori come valutare la situazione solo con gli occhi della cronaca sarebbe fallire il bersaglio. «Dio è con me e io non ho paura!», avrebbe detto Salvo D’Acquisto nel compiere il suo gesto estremo per la salvezza di 22 civili. È il coraggio di chi sa che c’è qualcosa di più grande oltre il dolore e la malattia. E poi l’esempio dello spiritista convertito Bartolo Longo che diventerà il fondatore del Santuario di Pompei e uno dei più importanti apostoli del Rosario, ed ecco la preghiera mariana che la sera i fedeli si trovano a recitare per il Papa malato insieme ai cardinali in piazza San Pietro. Infine, il santo medico venezuelano, esempio di come la «speranza contro ogni speranza» non è soltanto un pio affidarsi, ma è un modo di vivere che non rinuncia alla scienza e alle cure, ben sapendo che in fondo tutto dipende da Dio. Proprio le parole del cappellano del Gemelli, don Nunzio Currao - «è l’ora della speranza contro ogni speranza» - ieri l’altro hanno fatto il giro del mondo, ma sono state un po’ estrapolate dal contesto in cui il padre Currao le ha pronunciate lunedì. Abbiamo tutti gli elementi per ritenere che non si volesse definire «tragica» la situazione di salute del pontefice, quasi non ci fosse più nulla da fare, ma piuttosto ci si riferisse a questo sguardo cattolico di chi sa che occorre vivere e operare come se tutto dipendesse da noi, ben sapendo che tutto dipende da Dio. Ieri su Repubblica il più grande elettore di papa Francesco, il cardinale honduregno Oscar Maradiaga, per un certo tempo a capo del consiglio di nove cardinali che ha coadiuvato Bergoglio nel governo della Chiesa, si preoccupava di tacitare le fake news sulla salute del Papa, attribuendole ai «nemici di Francesco». Sembra, in effetti, che una serie di porporati considerati particolarmente vicini al pontefice in queste ore siano particolarmente impegnati a impallinare presunti corvi e corvacci. I nemici. Ma in realtà in volo non si vedono rapaci. A leggere le parole del cardinale Gerhard Muller, considerato appunto come un contestatore di Francesco, presente in piazza san Pietro al rosario, c’è da pensare che le questioni di potere interessino di più i fedeli amici del Papa che ad altri. «Noi cardinali e vescovi», ha detto Muller al Corriere, «abbiamo il compito di servire la gente, occuparci della salvezza delle anime. Se c’è qualcuno che si interessa a giochi di potere non dà una testimonianza cristiana. […] Anticipare, mescolare tutto, interrogarsi se il prossimo Papa sarà un “progressista” o un “conservatore” è una controtestimonianza della nostra fede».E a proposito di politica su Repubblica l’altro giorno si descriveva il «popolo di Bergoglio», mostrando la preoccupazione che «a Francesco segua una restaurazione. Il rischio che al papa “semplice”, succeda un pontefice moderato e curiale». Così in questi giorni di triste chiacchiericcio sulla salute di un uomo di 88 anni che è Papa, sembra che a parlare di conclave non siano tanto i presunti nemici quanto quel mondo che non vorrebbe nemmeno sentirne parlare, ma in realtà non fa altro.Anche ieri sera sul sagrato di san Pietro, guidati dal cardinale filippino Antonio Tagle, pro-prefetto del Dicastero per l’Evangelizzazione, si è pregato il rosario. Coraggio, fedeltà, preghiera. Vita eterna. Come la testimonianza dei nuovi santi approvati dal Papa. È la speranza contro ogni speranza che abita la chiesa da 2000 anni e che sicuramente l’anziano papa malato riconoscerà più di altre.
L'ex amministratore delegato di Mediobanca Alberto Nagel (Imagoeconomica)