2024-02-21
I fondi offshore degli Agnelli investivano in Crypto, fondali e Ia
Lapo e John Elkann (Ansa)
Gli Elkann hanno messo una parte della loro liquidità in un fondo che punta sulle società tecnologiche appena nate. Finita male l’avventura nelle criptovalute.Intelligenza artificiale. Biotecnologie. Criptovalute. Sfruttamento dei fondali oceanici. Sono gli investimenti offshore realizzati dagli Elkann con i patrimoni «coperti», tenuti lontani da occhi indiscreti grazie alle due holding del Liechtenstein rivelate dalla inchiesta della procura di Torino sull’eredità di Marella Caracciolo Agnelli. Scommesse non sempre fortunate.Friedelstrasse 40, Berlino. Siamo nel cuore della capitale tedesca, non lontani dal cuore pulsante di Kreutzberg, in una zona di nuova gentrificazione e affollata di locali per stratupper, ricercatori e creativi che arrivano qui da ogni parte d’Europa per cogliere le opportunità offerta dalla città. A questo indirizzo ha sede il fondo d’investimento Berlin innovation ventures 1 GmbH (Biv1). Gestito da Lunar Ventures, è uno degli investimenti effettuati dalla Blue Dragons ag, la società riconducibile ai fratelli Elkann svelata dalle indagini della procura di Torino sull’eredità di Marella Agnelli. Il fondo Biv1 è un fondo di venture capital per società tecnologiche. Ovvero, che investe nella fase iniziale di una nuova società e accompagna i giovani imprenditori nella prima fase di sviluppo della nuova società. Il fondo, attivo dal 2019, ha investito con il fondo gemello Lunar Ventures Gp in 24 nuove società, che spaziano dal software alle biotecnologie con una particolare attenzione alle applicazioni dell’intelligenza artificiale, vera gallina dalle uova d’oro del settore in questa fase di mercato.I due fondi, Biv1 e Lunar Ventures Gp, hanno raccolto tra gli investitori circa 40 milioni di euro e hanno raccolto adesioni – circa 800 milioni di dollari – anche nel ricco e competitivo mercato americano. Non è chiaro quanto abbia investito la società riconducibile agli Agnelli-Elkann nel fondo Biv1. Quello che è stato possibile ricostruire è che l’investimento vale il 5,19% del valore dell’equity del fondo e che il valore nominale della quota è di poco superiore ai 2.000 euro. L’investimento nel fondo di venture capital tedesco è l’unico, tra quelli di cui è stato possibile trovare traccia, nel quale la Blue Dragons è ancora investita. Gli altri due - ne ha parlato il Corriere della Sera nei giorni scorsi - sono la società di esplorazioni nelle profondità oceaniche The Metal Company (Tmc) e la società di criptovalute Celsius Network. Quest’ultimo investimento è finito male: Celsius Network, che proponeva un servizio di crypto-lending (prestiti basati su criptovalute digitali) è finita in bancarotta nel 2022, con 5,5 miliardi di debiti e un buco stimato in almeno 1,2 miliardi di dollari. La Blue Dragons di Eschen figura in un elenco di creditori depositato presso la procura del Southern District di New York. Nel 2023, la Federal trade commission americana ha multato Celsius Network per 4,7 miliardi, accusando i tre fondatori di sottratto almeno 4 miliardi di asset di consumatori e investitori, mentendo a più riprese ai propri clienti e prelevando «somme significative» da Celsius prima della bancarotta. Anche in questo caso, non è stato possibile determinare a quanto ammontasse l’investimento della Blue Dragons. Le 500.000 azioni della The metal company (Tmc) sono invece state vendute dalla Blue Dragons nel 2021, ragionevolmente con un buon profitto. La società americana si occupa di cercare e, in un prossimo futuro, estrarre, metalli dalle profondità oceaniche, in particolare nel settore del Pacifico al largo delle coste del Messico. La società è quotata al Nasdaq e fino all’estate del 2021 oscillavano intorno ai 10 dollari ciascuna. In ottobre, quanto viene realizzata la vendita, il prezzo dei titoli era già precipitato a 4 dollari mentre ieri ha chiuso a 1,2 dollari. L’incasso della vendita della quota si è aggirato intorno ai due milioni di dollari. Nei documenti della Tmc depositati alla Sec - l’autorità Usa di controllo sui mercati finanziari - la Blue Dragons risulta amministrata da Johannes Matt e Christian Bolleter, i due fiduciari - cittadino del Liechtenstein il primo, svizzero il secondo - che gestiscono oltre alla Blue Dragons anche la Dancing Tree, domiciliata allo stresso indirizzo nel villaggio di Eschen, nel piccolo principato incastrato tra Svizzera e Austria. A differenza della Blue Dragons, per la Dancing Tree non è stato possibile ricostruire investimenti o partecipazioni. Prima delle scommesse su tecnologia, intelligenza artificiale e criptovalute, gli investimenti finanziari offshore della famiglia avevano preso altre direzioni. Nel 2006, una delle società della galassia estera degli Agnelli, la Fima finance mangement delle Isole Vergini Britanniche, aveva investito in un fondo gestito da Actis Capital. Nato nel 2004, Actis Capital è uno spin-off privato di Cdc Group, il braccio finanziario del governo inglese per gli investimenti nei Paesi in via di sviluppo, specializzato in energia e infrastrutture.
Jose Mourinho (Getty Images)