2019-04-13
L'anima di Kenta Alverà rinasce grazie all'archeologia industriale
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Il rapporto tra etica e tecnologia, ma anche sostegno alle arti, alla ricerca e il contrasto al degrado culturale. Apre a Milano in occasione del Salone del Mobile la fondazione permanente dedicata alla scrittrice e storica dell'arte che si batteva per i diritti delle donne. Imperdibile durante questa settimana milanese tutta dedicata al design una visita alla nuova Fondazione Kenta in via Sassetti (zona Isola). Fondata da Marco e Giorgio Alverà insieme ai loro cugini in memoria della nonna Kenta Alverà, scrittrice, storica dell'arte e attivista per i diritti delle donne, la fondazione si propone come piattaforma per la promozione e lo studio del rapporto tra etica e tecnologia e al sostegno delle arti e della ricerca, oltre che al contrasto della povertà educativa. Ed è proprio durante il Fuorisalone e grazie al supporto di Intesa San Paolo che la Fondazione Kenta ha aperto prima volta le sue porte ospitando l'istituzione culturale itinerante che seleziona talenti emergenti del design, Alcova. Già famosa per aver trasformato l'ex fabbrica di panettone Cova & G in una delle location più apprezzate dello scorso Salone del Mobile (con oltre 40.000 visitatori), quest'anno ripete l'esperimento cambiando il volto della storica fabbrica di filati Sassetti, fondata negli anni Trenta, trasformandola in luogo di ritrovo di artisti e visitatori. Diciotto designer internazionali vanno così in scena in uno spazio di oltre 1.000 mq dove arte, musica e fotografia si incontrano. Con la direzione creativa di Roberto Gerosa, Fondazione Kenta proseguirà poi la sua programmazione presso la Fabbrica Sassetti presentando mostre fotografiche, incontri e dibattiti, in un programma di sostengo all'educazione e sessioni di well being. Lo spazio ospiterà anche le ricerche del musicista Giorgio Alverà, specializzato nella creazione di tracce di musica elettrica con la tecnica della Sintesi sonora. Tutte le attività della Fondazione sono a ingresso libero e rispondono alla mission di offrire uno spazio di forte identità, un luogo aperto all'ispirazione, all'educazione e a un programma culturale di qualità, proseguendo la missione portata avanti dall'azienda Sassetti negli anni Cinquanta. «Il personale della fabbrica era già attivo nella vita del quartiere ed è stato protagonista della strenua difesa dell'area dal progetto di una superstrada a sei corsie che avrebbe snaturato l'Isola» spiegano dalla Fondazione Kenta. Il quartiere Isola di Milano si dimostra ancora una volta modello di vita urbana sostenibile e durante una design week fortemente connotata dall'attenzione al «green» trova terreno fertile per presentare con successo la sua ultima iniziativa.