2022-07-30
Ordine dei medici da ricovero: curare inquina
Nel riquadro, Filippo Anelli (Frank Molter/picture alliance via Getty Images)
Dopo aver svuotato le strutture con la linea durissima contro dottori e infermieri no vax, l’ente presieduto da Filippo Anelli cerca di eliminare anche i pazienti, scoraggiando esami del sangue, Tac e risonanze magnetiche.Presto tachipirina e vigile attesa varranno anche per i tumori, le fratture multiple e il gomito del tennista. Dovremo abituarci, se si vuole salvare il pianeta non è necessario salvare i pazienti. Il consiglio dell’Ordine dei medici sembra lunare ma va registrato perché arriva da un organismo ufficiale e ha un alto significato sociale: «Le attività che servono a curarci possono avere un impatto negativo sull’ambiente». Lo ha stabilito Slow Medicine, un’associazione che prende spunto da Slow Food e ha come obiettivo la riduzione di «esami e terapie inappropriate». L’esempio più significativo riguarda la Tac e la risonanza magnetica: in un anno di utilizzo i macchinari producono tanta anidride carbonica quanto un’auto che viaggia per 500.000 chilometri. Salvano la vita ma inquinano, meglio frenare.È il risultato di Green Choosing Wisely, progetto sintetizzabile con la frase «Fare di più non significa fare meglio», condiviso nell’ultimo consiglio della federazione nazionale dell’Ordine dei medici presieduta da Filippo Anelli, il terrore dei no vax. A scendere nel dettaglio è Guido Giustetto, presidente dell’Ordine dei medici di Torino, componente della commissione Salute e Ambiente. «L’ambiente è un problema di salute, le modificazioni dell’ambiente incidono sulla salute e il sistema delle organizzazioni sanitarie contribuisce in una parte non piccola al riscaldamento globale. Alcuni studi calcolano questo valore attorno al 4/4,5 per cento. Le nostre attività generano un aumento delle temperature».Effettivamente ad ascoltare gli ecologisti con il camice e le loro nuove priorità salirebbe la febbre anche a Ippocrate. Avanti con un altro esempio. «Se noi facciamo un esame del sangue contribuiamo a produrre CO2 e quindi ad aumentare il calore. Per dare un’idea, per ogni 1.000 test del sangue noi inquiniamo, attraverso la produzione di CO2, come se percorressimo 700 chilometri in automobile». A questo punto il paziente - già disorientato dopo due anni di comportamenti contraddittori della Sanità pubblica guidata dai luminari del ministro Roberto Speranza -, si trova davanti al bivio: provare a guarire o raffreddare i ghiacciai? Poiché tiene in piedi il servizio sanitario nazionale con le imposte vorrebbe debellare la malattia, ma il senso di colpa lo attanaglia. E il medico di base non riceve.Giustetto prova ad aiutarlo via convegno. «Abbiamo due strade. La prima è cercare di rendere consapevoli le persone e i nostri colleghi del fenomeno. La seconda è muoverci in concreto: quando decidiamo di prescrivere una risonanza, un esame del sangue, dobbiamo ricordarci che se non è essenziale, appropriato, aggraviamo la crisi climatica». Quest’ultima somiglia a un’autoaccusa di categoria: poiché gli esami vengono prescritti da dottori basterebbe ordinarli quando sono necessari e non (come talvolta accade) per scaricare la coscienza o accontentare ogni ipocondria. Mentre i medici «slow» sono preoccupati per il global warming da Tac, la categoria vive un’estate complicata per carenze di organico da ferie pregresse e da sospensioni coatte. Qui la faccenda è più grave è a riscaldarsi sono gli animi. «La situazione nella sanità ospedaliera è senza precedenti, siamo arrivati a un punto di non ritorno», denuncia Pierino Di Silverio, segretario nazionale del sindacato Anaao Assomeddal, che minaccia una mobilitazione permanente a partire dal 10 settembre. «Ogni giorno sette medici rassegnano le dimissioni e si rischia di non garantire ai cittadini l’accesso alle cure». Il numero uno del sindacato si rammarica per la caduta del governo Draghi (durante la pandemia, barricati negli studi, molti medici di base si sono specializzati nelle diagnosi politiche) ma accusa anche il premier in uscita. «Ha convocato le parti sociali dei lavoratori dimenticando i medici e facendo così ripiombare nell’oblio quella classe di medici e dirigenti sanitari che era stata insignita di gagliardetti e medaglie per la lotta contro il virus». Il segretario del sindacato dimentica di evidenziare le responsabilità del presidente Anelli che ha minacciato di radiare e non ha esitato a sospendere migliaia di medici contrari al vaccino, dividendo la categoria in virtuosi e reprobi, vessando verbalmente professionisti di prim’ordine al grido: «Se non si vaccinano non sono fatti per questo mestiere». Lungimirante.Così ora i medici sono esausti e in numero non sufficiente per garantire risposte di salute a cittadini. Continua Di Silverio: «Abbiamo fatto appelli e richieste per cercare di ottenere quella dignità di un lavoro ormai destrutturato e ridotto a cottimo, ma niente risposte. Non resta che la mobilitazione permanente. Non è una lotta di classe ma di categoria, non ci stiamo più a essere i soliti capri espiatori». Mentre il vulcano è in ebollizione, per l’Ordine dei medici la priorità è limitare le cure per evitare il riscaldamento globale. Meglio impegnarsi a rimanere sani. E per dirla con Marcello Marchesi, «fare il possibile perché la morte ci trovi vivi».
Matteo Salvini e Giorgia Meloni (Ansa)