2025-09-25
Flotilla attaccata, la Meloni: «Siete stati irresponsabili». E Crosetto invia una fregata
Giorgia Meloni. Nel riquadro, il presunto attacco alla Flotilla (Ansa)
Droni su una imbarcazione italiana. Il dem Arturo Scotto: «Non venivano da Israele». Pure Pedro Sánchez invia rinforzi. Il premier denuncia: «Mi danno continuamente dell’assassina».«Innanzitutto la mia condanna per quello che è accaduto stanotte è totale, e ovviamente stiamo facendo le nostre indagini per avere certezze sulle responsabilità. Dopodiché il ministro Crosetto ha autorizzato la nave Fasan ad avvicinarsi per garantire, se fosse necessario, assistenza e soccorso alle persone che dovessero essere in pericolo anche se non è previsto l’uso della forza militare. Dopodiché, però, tutto questo è gratuito, pericoloso irresponsabile». È una Giorgia Meloni inevitabilmente tesa quella che si presenta al punto stampa a margine dell’assemblea dell’Onu a New York. Teso il premier, tesissima la giornata appena trascorsa. La notte tra martedì e mercoledì la Flotilla che sta raggiungendo Gaza per portare aiuti umanitari è stata colpita da droni, polveri urticanti, bombe sonore, al largo di Creta. È stata colpita anche una imbarcazione battente bandiera italiana. E quattro parlamentari italiani (Arturo Scotto, deputato del Pd; Annalisa Corrado, eurodeputata dem; Marco Croatti, senatore del M5s; Benedetta Scuderi, eurodeputata di Avs) partecipano alla missione. Scotto e Corrado dalla mattina raccontano sui social e ai media l’attacco, che ha danneggiato alcune vele delle imbarcazioni, e provocato tanta paura. Con un antefatto: la radio di bordo hackerata per farle trasmettere una canzone degli Abba. «Sono circa 11 le imbarcazioni colpite. Non sono droni che partono da Israele», racconta Scotto, «significa che sono droni che partono da qualche altra parte». (Emergency più tardi dirà che più tardi, alle 13, un aereo all’apparenza israeliano ha sorvolato le imbarcazioni). Croatti si collega in streaming coi parlamentari del M5s. «L’attacco dei droni è scattato in acque internazionali», spiega, «ed è durato per tre ore, con lancio di bombe sonore, sostanze urticanti e con attacchi diretti che hanno colpito alcune barche compresa la nostra, la Morgana, battente bandiera italiana: un drone ha colpito la nostra vela di randa distruggendola irreparabilmente». In Italia le opposizioni sono mobilitate. «È un attacco deliberato al nostro Paese», attacca la segretaria del Pd Elly Schlein, «da parte del governo israeliano. Occorre fare qualcosa». Il ministro della Difesa, Guido Crosetto, che oggi riferirà alla Camera, diffonde una nota: «In merito all’attacco subito nelle scorse ore dalle imbarcazioni della Sumud Flotilla, a bordo delle quali si trovano anche cittadini italiani, condotto mediante l’impiego di droni da parte di autori al momento non identificati, non si può che esprimere la più dura condanna. In democrazia anche le manifestazioni e le forme di protesta devono essere tutelate quando si svolgono nel rispetto delle norme del diritto internazionale e senza ricorso alla violenza. Per garantire assistenza ai cittadini italiani presenti sulla Flotilla», aggiunge Crosetto, che questa mattina riferirà alla Camera, «ho autorizzato l’intervento immediato della fregata multiruolo Fasan della Marina militare, che era in navigazione a Nord di Creta». Iniziativa simile arriva in serata dal premier spagnolo Pedro Sánchez, che invierà una nave spagnola. L’invio di un mezzo della Marina militare è un gesto importante, soprattutto dal punto di vista politico. Il governo, dopo l’attacco, non può più far finta di nulla di fronte alla prepotenza del governo Netanyahu. Lo sterminio in corso a Gaza è un tema che non lascia indifferenti gli elettori di destra, mentre la sinistra cavalca l’indignazione della maggioranza degli italiani per il comportamento del governo israeliano. Continuare a seguire pedissequamente la linea di Trump, totalmente pro Netanyahu, rischia di costare caro al centrodestra, già alle regionali. Poche ore prima, da Washington la Meloni ha fatto una mezza apertura al riconoscimento dello Stato di Palestina. La mossa Crosetto-Meloni sembra funzionare: le opposizioni apprezzano l’invio della nave militare, pur continuando a criticare il governo. «Prendiamo atto», scrive in un comunicato la Global Sumud Flotilla, «dell’annuncio del ministero della Difesa italiano in merito all’invio di una nave militare nell’area del Gsf, con lo scopo dichiarato di salvaguardare i cittadini italiani a bordo. Accogliamo con favore il riconoscimento da parte del ministro Crosetto della natura democratica e non violenta della nostra missione e la sua condanna dei recenti attacchi». Detto ciò, Giorgia Meloni è furibonda: «Non si può rischiare l’incolumità delle persone per fare iniziative che non sembrano fatte per consegnare gli aiuti ma per creare problemi al governo. Vogliono forzare il blocco navale di Israele? E poi cosa dovrebbe fare il governo italiano, mandare le navi della Marina militare e dichiarare guerra a Israele? Faccio appello alla responsabilità di tutti, a tutte le forze politiche, ai loro parlamentari: bisogna difendere l’incolumità delle persone e aiutare le istituzioni della Repubblica italiana a trovare delle soluzioni che stiamo trovando perché non si corrano altri rischi. Non c’è bisogno di rischiare la propria incolumità e infilarsi in un teatro di guerra per consegnare gli aiuti a Gaza, che il governo avrebbe potuto consegnare in poche ore». La Meloni si lamenta anche per essere «definita complice di quello che accade a Gaza, si dice che ho le mani sporche di sangue, che sono un’assassina». Intanto si lavora a una mediazione : consegnare gli aiuti a Cipro, al patriarcato latino di Gerusalemme. «Mi pare ci sia il consenso del governo cipriota», sottolinea la Meloni, «e del governo israeliano». Da Gerusalemme arriva la conferma: «La Flotilla è libera di scaricare aiuti in qualsiasi porto di un Paese vicino»
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