2019-05-23
L'ex capo di Agusta è innocente. Ma in India gli «intermediari della tangente» sono ancora in manette
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La quarta sezione penale della Corte di Cassazione respinge i ricorsi del ministero della Difesa indiano, della procura generale e dell'agenzia delle entrate. Dopo 6 anni, due assoluzioni e una condanna, viene confermato il proscioglimento in appello bis di Giuseppe Orsi per false fatturazioni e corruzione. Ma a Bombay è ancora in carcere Christian Michel, uno dei presunti intermediari, dopo che l'altro, Guido Ralph Haschke aveva deciso di patteggiare insieme con l'azienda della galassia Finmeccanica nel 2014. Giuseppe Orsi e Bruno Spagnolini sono innocenti. A dirlo è la quarta sezione penale della Corte di Cassazione che mercoledì 22 maggio ha rigettato i ricorsi presentati dalla procura generale di Milano, il ministero della Difesa dell'India e l'agenzia delle entrate, contro la sentenza di appello bis che li aveva assolti nel gennaio del 2018. Gli ex vertici di Finmeccanica e la controllata AgustaWestland vedono finalmente la parola fine dopo 6 anni di processo - con due sentenze di assoluzione e una di condanna poi annullata dalla Cassazione nell'aprile del 2016 – ma soprattutto con i relativi arresti in carcere e ai domiciliari nel 2013. Ma se in Italia gli imputati per la presunta maxi tangente indiana su una commessa da 560 milioni di euro possono tirare un sospiro di sollievo, in India è ancora tutto aperto, tanto che le indagini proseguono e uno dei presunti intermediari, l'inglese Christian Michel, continua a rimanere in carcere da dicembre, quando è stato estradato da Dubai.Non solo. Il 26 marzo scorso il Cbi (l'agenzia investigativa di Bombay) ha arrestato Sushen Mohan Gupta, altro presunto intermediario della tangente e accusato di riciclaggio, anche lui collegato all'inchiesta. Al contempo le autorità indiane continuano a sentire testimoni. In India c'è chi sostiene che l'indagine sia servita politicamente al premier Nerendra Modi in vista delle elezioni. Ora ha rivinto le elezioni e c'è interesse di vedere come andranno a finire le inchieste che hanno toccato anche la famiglia Gandhi. D'altra parte Orsi e Spagnolini erano stati assolti a conclusione del secondo processo d'appello dalle imputazioni di corruzione internazionale e false fatture perché, scrissero i giudici nel dispositivo della sentenza, non ci sarebbe stata «prova sufficiente della sussistenza dei fatti». Nel processo penale indiano Orsi e Spagnolini sono accusati degli stessi reati e tra gli imputati c'è l'ex capo di stato maggiore dell'Aeronautica indiana Sashi Tiagy, stando alle accuse corrotto per adeguare la commessa per i 12 elicotteri agli standard di AgustaWestland. Va ricordato che l'inchiesta sulla presunta tangente dell'India era stata svelata ai magistrati dall'ex capo delle relazioni esterne di Finmeccanica Lorenzo Borgogni, braccio destro dell'allora imperatore Pierfrancesco Guarguaglini: il manager senese parlò di soldi versati alla Lega per la nomina di Orsi a amministratore delegato del gruppo dell'industria della Difesa. L'inchiesta e il processo non sono stati semplici. Va ricordato, oltre all'assoluzione di Orsi e Spagnolini, il patteggiamento della stessa azienda. AgustaWestland è uscita dal processo nell'agosto 2014 (80.000 euro di sanzione ad AgustaWestland spa e 300.000 euro di sanzione e 7,5 milioni di confisca ad AgustaWestland ltd). A patteggiare è stato anche il consulente italoamericano Guido Ralph Haschke, condannato a un anno e 10 mesi nell'aprile 2014. Nel corso delle indagini fu proprio un foglietto di Haschke indirizzato a Michel a mettere in allerta i leader politici indiani. Perché quel foglio compariva il nome di Ahmed Patel, il segretario di Sonia Gandhi. Ora si attende il deposito della sentenza della Cassazione per vedere come la Suprema Corte ha valutato le indagini. Secondo Ennio Amodio, l'avvocato di Orsi, «questa sentenza - ha detto all'adnkronos -avrà notevoli riflessi anche in India dove è stato avviato un processo per gli stessi fatti prendendo spunto dai risultai investigativi acquisiti in Italia e che ora trovano una decisa smentita nella decisione della Corte Suprema». Ma c'è chi ha dei dubbi, perché tra Italia e India non esistono trattatati bilaterali.