2024-05-29
Finali stregate per la Fiorentina. Ad Atene trionfa l’Olympiacos
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Ayoub El Kaabi segna il gol dell'1-0 nella finale di Conference League tra Olympiacos e Fiorentina ad Atene (Getty Images)
La squadra di Italiano manca per il secondo anno consecutivo la Conference League. Decisivo, ancora una volta, un gol negli ultimi minuti: il colpo di testa di El Kaabi al 116’ consegna il trofeo ai greci.
La squadra di Italiano manca per il secondo anno consecutivo la Conference League. Decisivo, ancora una volta, un gol negli ultimi minuti: il colpo di testa di El Kaabi al 116’ consegna il trofeo ai greci.Esiste un modo peggiore di perdere una finale al 90’? Sì, perderne un'altra al 116', quando le gambe non girano più e testa e cuore sono già proiettate ai calci di rigore. La Fiorentina di Vincenzo Italiano subisce la seconda beffa europea consecutiva e dopo il ko dello scorso anno nella finale di Conference League persa a Praga 2-1 contro il West Ham, è costretta a veder festeggiare gli altri anche ad Atene. Stavolta gli altri sono i greci dell'Olympiakos, motivati a vincere il primo trofeo internazionale della propria storia nello stadio dei rivali storici dell'Aek. Il primo tempo ha visto due squadre bloccate, soprattutto la Fiorentina che dopo un buon avvio ha avvertito forse un po’ di paura che si è prodotta in scelte affrettate e spesso sbagliate, con Italiano indemoniato in panchina. L’Agia Sophia di Atene, casa dell’Aek, si trasforma presto in una bolgia. L’Olympiacos di Mendilibar, che l’anno scorso vinse l’Europa League con il Siviglia nella finale di Budapest contro la Roma, dà l’idea di essere solido e di voler concedere alla Fiorentina la prima mossa. Il primo brivido del match lo regala la squadra viola dopo appena 9 minuti con una deviazione vincente di Milenkovic sugli sviluppi di un calcio d’angolo e la bandierina alta dell’assistente dell’arbitro Dias che strozza in gola l’urlo del gol ai 9.000 tifosi arrivati da Firenze. Ma a metà della prima frazione che gli uomini di Italiano hanno le chance migliori per rompere l’equilibrio. Nel giro di due minuti, tra il 21’ e il 22’ Bonaventura fallisce prima un vero e proprio rigore in movimento consegnando praticamente il pallone a Tzolakis; poi non riesce a scavalcare il portiere greco con un pallonetto. Nelle retrovie la formazione viola, salvo qualche disattenzione in fase di impostazione, non rischia praticamente mai. La punta marocchina El Kaabi, autore di 10 gol in questa Conference League, è ben controllata dalla coppia Milenkovic-Quarta, il folletto Podence, il più frizzante nelle fila dell’Olympiacos, tiene basso Dodò ma non affonda praticamente mai.Le due squadre vanno così al riposo sullo 0-0 e con un piccolo momento di tensione per un episodio che si è verificato sugli spalti in un settore occupato dai tifosi della Fiorentina venuti a contatto con quelli dell’Olympiacos. Per riportare tutto alla tranquillità è stato necessario l’intervento degli agenti, con i giocatori viola che si sono subito fiondati sotto quel settore per sincerarsi che tutto fosse a posto. E se il primo tempo ha visto due squadre molto bloccate, nella ripresa il gioco è stato molto più spezzettato. Tanti falli e interruzioni che non permettono alla Fiorentina di esprimere il proprio calcio. Di occasioni nitide non ce ne sono, se non un colpo di testa di Milenkovic al 65’ finito a lato. Il 72’ è il momento di Jovetic. Mendilibar decide di affidarsi ai colpi dell’ex illustre, 35 gol in 116 presenze con la maglia della Fiorentina tra il 2008 e il 2013, per provare il colpo grosso nell’ultimo quarto d’ora. Italiano, che al 59’ aveva deciso di cambiare il centravanti inserendo Nzola per un volenteroso ma mai pericoloso Belotti, risponde con l’innesto di Duncan al posto di Arthur per avere più dinamismo in mezzo al campo, e Barak e Ikonè per Bonaventura e Kouamè. La sostanza però non cambia: i Viola non riescono a sfondare, i greci si difendono bene e provano la beffa finale con Iborra ed El Kaabi che per fortuna di Terracciano e della Fiorentina non inquadrano la porta di testa. I ragazzi di Italiano, memori della sconfitta arrivata lo scorso anno nella finale di Praga contro il West Ham, quando sul risultato di 1-1 si spinsero in avanti e subirono al 90’ il gol del ko di Bowen, decidono di non rischiare. Anche dopo i 7 minuti di recupero concessi da Dias il tabellone dell’Agia Sophia dice 0-0. Si va ai supplementari. Il primo tempo dell’extra time inizia subito con un doppio brivido che scivola via sulla pelle dei tifosi viola. Prima l’Olympiacos reclama per un tocco di braccio di Martinez Quarta in area di rigore, ma per il quale non è necessario nemmeno l’intervento del Var, poi Jovetic con un destro a giro dal limite dell’area chiama Terracciano al miracolo. Nei secondi 15 minuti, invece, è la Fiorentina ad avere un match ball, al 110’, ma Ikonè calcia debolmente un cross basso proveniente dalla sinistra di Beltran (subentrato al posto di un poco ispirato Nico Gonzalez) su cui Tzolakis deve soltanto smanacciare. Al 116’, proprio quando i rigori sembravano essere l’esito più scontato e giusto, arriva la doccia gelida per tutto il mondo viola: El Kaabi, fin qui neutralizzato dai difensori della Fiorentina, si accartoccia in area e spedisce di testa alle spalle di Terracciano un cross velenoso dalla sinistra di Horta. A nulla serve il forcing finale: la Fiorentina non riesce a costruire nemmeno una palla gol. La festa dell'Olympiacos nello stadio dei rivali dell'Aek può cominciare.
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