2023-11-02
Fibrillazione dentro le Fondazioni. Partita la corsa per Cdp e Acri
Fabrizio Palenzona (Ansa)
Gli enti sono in campo per contrastare gli investitori esteri. È gara per le presidenze.«Ci dicono spesso che le Fondazioni non dovrebbero essere azioniste delle banche. Potrebbe anche essere così, ma ci dovrebbe essere un’ordinata transizione verso investitori istituzionali di alta qualità. Servirà tempo e dobbiamo assicurarci il supporto di questa nuova categoria di investitori». Il 23 febbraio del 2014 Giovanni Bazoli, all’epoca ancora presidente del consiglio di sorveglianza di Intesa Sampaolo, suggeriva con queste parole al Financial Times il nuovo ruolo delle Fondazioni rimarcandone il sostegno accordato al sistema nei momenti più difficili. Le Fondazioni si sono poi autoriformate sul modello Mps. Ovvero scendendo nel capitale delle banche per diversificare il patrimonio e non offrire più alibi a chi ne ha sempre -e giustamente - contestato il ruolo di stanza di compensazione con la politica, ma trovando nello stesso tempo investitori di fiducia con cui stringere accordi, cedendo loro parte delle quote in modo da fare cassa. È dunque aumentata negli ultimi anni l’attenzione – e il sostegno finanziario – per il no profit e il terzo settore. A capo dell’Acri, l’organismo che riunisce le stesse Fondazioni e le Casse di risparmio, e di Cariplo (azionista di Intesa) non c’è più lo storico dominus degli enti bancari, Giuseppe Guzzetti. Oggi le fondazioni tornano sulla scena. Primo perché sono chiamate a riequilibrare il peso gli investitori stranieri nel capitale delle banche (come nel caso di Banco Bpm dove, proprio insieme alle casse, sono azioniste e titolari attraverso un patto di consultazione di un pacchetto di oltre l’8% che bilancia i francesi del Credit Agricole). Ma anche perché, il governo deve accelerare con le privatizzazioni e potrebbe coinvolgerle nelle future vendite di partecipazioni statali. Non a caso l’attuale presidente dell’Acri, Francesco Profumo, ha annunciato che le fondazioni bancarie si stanno preparando a scendere in campo per rafforzare la compagine italiana di investitori nella rete di Tim con la sottoscrizione del fondo da 1,5 miliardi a cui sta lavorando F2i. Di certo, con il 43,99% dell’attivo, nel 2022 le fondazioni bancarie si sono confermate il maggiore investitore istituzionale per risorse destinate all’economia reale (i dati sono dell’ultimo rapporto curato dal Centro Studi e Ricerche di Itinerari Previdenziali). Ecco perché la politica torna a guardare con interesse al loro ruolo strategico. All’inizio di ottobre era spuntato un emendamento al Ddl Concorrenza sulla proroga di due anni del mandato dei membri del cda e di indirizzo delle fondazioni bancarie. Era stata inserita una modifica all’articolo 10 del provvedimento, a firma dei parlamentari del Carroccio Gianluca Cantalamessa e Mara Bizzotto, per correggere il protocollo che Acri e ministero dell’Economia hanno siglato nel 2015 e che stabilisce un limite di due mandati agli amministratori degli enti, presidente compreso. Dunque quattro anni, più altri quattro in caso di rielezione, che sarebbero diventati 10 in tutto nel caso in cui fosse passato l’emendamento. Ma così non è stato. Perché la modifica è stata ritenuta inammissibile e non finirà neppure in altri decreti. Ma la vera battaglia sulle poltrone, al netto della durata dei mandati, è fissata per maggio quando dovrà essere nominato sia il nuovo presidente dell’Acri, sia quello di Cassa Depositi e Prestiti (partecipata dallo Stato e dalle stesse Fondazioni, cui spetta la scelta del vertice su cui siede oggi Giovanni Gorno Tempini). Almeno una delle due dovrebbe portarla a casa Fabrizio Palenzona che nell’aprile scorso è stato già eletto alla presidenza della Fondazione Crt, l’ente torinese che ha poco meno del 2% di Unicredit. Mentre il presidente uscente dell’associazione (ma anche numero uno della Compagnia Sanpaolo, azionista di Intesa), Profumo, nei giorni scorsi ha sollecitato un cambio della governance di Cdp in modo che venga previsto un mandato più lungo dei vertici della Cassa, attualmente fissato a tre anni. Tanto che qualcuno ha letto la richiesta come una possibile candidatura.
«Haunted Hotel» (Netflix)
Dal creatore di Rick & Morty arriva su Netflix Haunted Hotel, disponibile dal 19 settembre. La serie racconta le vicende della famiglia Freeling tra legami familiari, fantasmi e mostri, unendo commedia e horror in un’animazione pensata per adulti.