2018-07-31
«Fi cerca di rianimare il Pd e così finisce per suicidarsi»
L'eurodeputata, fresca di addio agli azzurri: «L'asse sulla tv pubblica è l'ennesimo tradimento alla nostra gente. Dovevamo dare l'appoggio esterno a questo esecutivo».Onorevole Mussolini, ma davvero ha deciso?«Sì». Lascia Forza Italia? Dice addio a Silvio Berlusconi?«È così. Mi dispiace molto sul piano personale, dato il mio rapporto con Berlusconi, ma la politica per me viene prima». Perché se ne va? «Perché Forza Italia si sta suicidando». Alessandra Mussolini ha deciso. Uno strappo doloroso, sofferto, ma che ormai è irreversibile. L'europarlamentare azzurra spiega che il punto di non ritorno è l'accordo tra il suo partito e il Pd («Folliaaaa!») per fermare il candidato alla presidenza della Rai, Marcello Foa.Onorevole Mussolini, perché è così indignata dal fronte comune sulla Rai? «Perché questo non è nemmeno il Nazareno. È un Nazareno bonsai, un “Nazarenino" tra Forza Italia e Pd che fa pensare a tutti: “Allora è vero che volevano fare il governo insieme, se solo avessero avuto i numeri"».E non le va bene? «Direi proprio di no. Abbiamo passato tutta la campagna elettorale a sostenere il contrario». Ma quand'è che le scelte politiche hanno iniziato a non andarle bene? «Da subito dopo il voto. Dal 14 per cento che abbiamo preso a fine maggio, al 6-7 per cento che ci viene accreditato nei sondaggi di luglio, Forza Italia ha percorso la sua inesorabile traiettoria discendente su di un piano inclinato. Sempre peggio». Ma lei crede ai sondaggi e si fonda su questi dati? «No, io parlo con la nostra gente e mi baso su quello che dicono: chi ci ha votato non capisce la linea di opposizione al governo. Non ne comprende le motivazioni, e - anche quando le comprende - non le condivide». Perché? «Ci percepisce come l'opposizione, la ruota di scorta del Pd, con posizioni sostanzialmente identiche. È davvero questo che vogliamo comunicare?». Quindi Forza Italia avrebbe dovuto dare un appoggio esterno anche senza far parte del governo?«Se voleva rappresentare i suoi elettori che sono nella stragrande maggioranza dei casi favorevoli al governo sì. Se vuole perdere voti e andare alla caccia di altri consensi - ma quali? - assolutamente no». Mi spieghi quale prese di posizioni non condivide.«Tutte: ci opponiamo al decreto Dignità, che dà un segnale ai precari. Ci opponiamo alla chiusura dei porti a cui la nostra base applaude. Facciamo le barricate contro i nuovi vertici della Rai sulla base di un pregiudizio antisovranista e antipopulista, sembriamo più zelanti di tutti gli altri nella guerra finale contro la Lega».Lei si sente populista? «Con orgoglio. I cosiddetti «populisti» sono tutti nel Ppe di cui faccio parte». E sul piano economico? «La flat tax l'abbiamo proposta noi. Ci opponiamo a quello che si riesce a fare malgrado i vincoli europei in nome di un principio astratto? Mi pare folle». Ha provato a esprimere i suoi dubbi a Berlusconi prima di questo strappo?«Inutile. Il regista di questa rottura con la Lega è Antonio Tajani. È tutto già deciso».Lo considera un avversario politico? «Personalmente non ho nulla da dire. Ma il fatto che lui sia il presidente del Parlamento europeo lo depotenzia e lo mette in oggettivo conflitto di interessi». Quale? «Lui deve rappresentare tutti i Paesi. Mentre noi dobbiamo difendere il nostro interesse nazionale». Ma Tajani era anche il vostro candidato premier alle politiche.«Questa è un'altra storia. Non voglio credere che abbiamo perso tre punti per colpa di Tajani».Sempre stando ai sondaggi che davano Forza Italia al 18% quando ha preso il 14%. «Però non è un sondaggio l'ulteriore grave errore politico commesso da Tajani alle regionali nel Lazio. Con Stefano Parisi, Alfio Marchini e con le liste civiche siamo sprofondati al 4% e questi numeri sono voti reali persi, non ipotesi».Non le piace questa politica di alleanze centriste? «Mi pare una scelta annacquata: questi sono spariti già durante la campagna elettorale, figurati ora. Che ci fai?».Perché queste cose non le dice nelle riunioni del gruppo dirigente? «Ah perché facciamo riunioni? A quanto mi risulta le fanno solo con gli eletti, e non si discute mai. Credevo che nell'ultima riunione con il presidente Berlusconi, dopo due ore di intervento, ci fosse spazio per un dibattito. Nulla. Nemmeno un minuto di discussione, per finta. Non ha parlato nemmeno Tajani».Ci vuoi dire cosa vuole fare? Le prossime mosse. «Eravamo dalla parte di chi ha vinto, ci siamo messi dalla parte di chi ha perso». E quindi lei vuole andare con i populisti? «Ma certo! Io sono strapopulista». Berlusconi no. «Ricondurre Berlusconi a una presunta identità filoestablishment è il primo motivo della crisi, ma è anche una grande menzogna. E il predellino? E le corna ai ministri europei? E la sfida con Nicolas Sarkozy e Angela Merkel?».Ma se Forza Italia sostenesse il governo cambierebbe qualcosa? «Certo. Rafforzerebbe la Lega nel rapporto con il M5s. Far dire a Mariastella Gelmini che bisogna tornare alla flat tax vera è suicidio. Allearsi con Parisi e con Martina è suicidio».E Berlusconi non c'entra?«Ha affidato. Ha delegato. Non sentirà una mia parola contro Berlusconi manco sotto tortura». Ma chi gestisce il partito? «Quando un partito passa dal 28% al 7% è una domanda da farsi. Alle europee Tajani vuole candidare Berlusconi al Sud. Lo faccia lui». E come mai?«Berlusconi va tutelato, va garantito. Lo vogliono usare come acchiappa voti. È folle, è sbagliato. Non puoi mandarlo allo sbaraglio». Perché dovrebbero?«Preferiscono rosicchiare l'osso. Stanno mandando via le persone. Meglio pochi così stiamo più larghi. Meno sono, più è facile far accettare un'alleanza contro natura». Ma perché vorrebbero questo patto?«Ah, non lo so. So che stiamo facendo la respirazione bocca a bocca ad un partito che è già morto e sepolto». Lei cosa salva del governo gialloblù?«Le politiche dell'immigrazione di Matteo Salvini, la sua fermezza: ha costretto tutti gli altri Stati che facevano finta di ignorare l'Italia ad agire». Non teme l'isolamento?«Guardi, io lavoro a Strasburgo. Manfred Weber, presidente del Ppe, è d'accordo con Salvini. Gli elettori sono tutti a favore del decreto Dignità: se tu avessi votato a favore aiuteresti la Lega». È disposta ad accettare l'alleanza con il M5s? «Non mi spaventa assolutamente l'alleanza con Di Maio. Ma si ricordi: Berlusconi aveva detto “Fatelo". Cosa è successo poi?».Si sente tagliata fuori dalla nuova generazione di Forza Italia?«La nuova generazione? E chi sarebbero? Tajani è qui dal 1994! Magari lasciassero spazio a qualche giovane».In che gruppo si iscrive adesso?«Io resto nel Ppe perché ci sono Viktor Orbán e Weber. E a fine mandato lascia la politica?«Scherza? Rilancio: farò cose che voi umani non potete nemmeno immaginare».