2024-04-30
Arrivato in Procura il filmato su Fassino. Già sentiti sei impiegati dello scalo
Continuano gli interrogatori sui presunti precedenti «furti». Il primo episodio incriminato risalirebbe a dicembre 2023.La Fassineide trasloca dal gossip e dalla leggenda metropolitana alla Procura di Civitavecchia. Sui giornali di ieri la storia era quasi sparita, ma, pur con i tempi propri della burocrazia e delle investigazioni, la macchina della giustizia procede inesorabile. Infatti non basta essere parlamentare o ultra settantenne per evitare di rispondere di più tentativi di taccheggio. Tutti avvenuti nel lasso di quattro mesi.Ieri le agenzie hanno dato la notizia dell’invio ai magistrati civitavecchiesi dell’informativa della Polaria sull’ultimo episodio di furto di una confezione di profumo da parte del parlamentare torinese in un reparto del grande duty free dell’aeroporto di Fiumicino. La notizia di reato (innescata dalla denuncia dell’azienda) con allegata annotazione e sei verbali di sommarie informazioni testimoniali, è stata inviata telematicamente per acquisire il numero di protocollo e individuare il pm di riferimento, in attesa della probabile iscrizione sul registro degli indagati dell’ex ministro e dell’insediamento del nuovo procuratore, Alberto Liguori, che dovrebbe avvenire a giugno. Allegato all’incartamento anche il video di quanto avvenuto il 15 aprile scorso nello scalo della Capitale, scena immortalata da una telecamera di sicurezza presente nell’esercizio commerciale proprio sopra agli scaffali della profumeria. Il deputato sarebbe stato ripreso mentre si guarda intorno, afferra una boccetta di Chanel numero 5 da 100 millimetri da 155 euro, la infila in tasca e lascia il negozio, prima di venire fermato dagli addetti alla sicurezza del duty free.Fassino inizialmente si è giustificato dicendo di aver messo il profumo in tasca avendo le mani impegnate con il telefonino e il trolley. Ma i precedenti di cui parleremo tra poco non hanno reso credibile la sua versione alle orecchie dei vigilanti. I sei testimoni (cinque donne e un uomo) lavorano tutti a vario titolo per il duty free: si tratta di guardie giurate, addetti alla control room e commesse. Nessuno di loro ha confermato che Fassino abbia pronunciato la frase «lei non sa chi sono io», come invece sostenuto da alcuni quotidiani. Le persone sentite (quattro ieri e due domenica) dalla Polaria di Fiumicino hanno ricostruito tre presunti furti o tentati furti di cui sarebbe stato protagonista il politico. Una striscia di presunti taccheggi più o meno riusciti che sono costati una denuncia all’ex ministro della Giustizia. Il primo episodio risalirebbe a dicembre, forse alla settimana di Natale, ma non sarebbero rimaste tracce concrete del fatto perché Fassino sarebbe stato invitato a pagare il profumo prima di uscire dal negozio e il parlamentare avrebbe saldato senza dare in escandescenze. Nell’occasione gli uomini della sicurezza hanno memorizzato l’increscioso evento anche perché commesso da un volto tanto noto. E infatti la silhouette dinoccolata dell’ex leader dem è rimasta impressa in più d’uno tra i dipendenti dello store. Ma la fola è diventata tormentone quando, oltre novanta giorni dopo la prima puntata, il problema si sarebbe ripresentato: il 27 marzo Fassino sarebbe stato immortalato dalle telecamere mentre, dopo aver sottratto un’altra preziosa essenza, sempre di marca Chanel, oltrepassava le casse, per poi dileguarsi in mezzo alla folla. In quell’occasione non avrebbe pagato, anche perché non sarebbe stato rintracciato dalle guardie giurate che lo avevano cercato. Scornati dal mancato recupero della merce, i dipendenti hanno annotato l’episodio con la penna blu, però, senza poter intervenire nell’immediato. Di questa seconda vicenda non sarebbe rimasta prova video. Infatti la società francese che gestisce il duty free non conserva le riprese per prassi. Queste vengono tenute solo quando il presunto ladro viene fermato e identificato con la refurtiva addosso e, in quel caso, le immagini vengono utilizzate a sostegno della contestazione. Quando l’Arsenio Lupin di turno non viene stoppato, visto anche il gran numero di eventi dello stesso genere, la pratica viene archiviata. Il 15 aprile il «recidivo» Fassino avrebbe, però, convinto i responsabili della duty free a non fare più sconti. Il deputato è finito così su giornali e tv con la sua triste storia. Che ha cancellato con un gesto incomprensibile una carriera politica piena di allori.Comportamenti inspiegabili che hanno fatto ipotizzare al vecchio compagno di partito Matteo Renzi che l’ex sindaco di Torino possa avere di problemi di salute. Il fu Rottamatore, sfoggiando il solito amore per la preterizione, ha scandito: «Sono molto preoccupato per lui. Io non faccio processi sui giornali. Se davvero le cose stanno così come vengono raccontate; e cioè che in più di una circostanza, è successa quella vicenda lì, credo che Piero Fassino debba essere aiutato da qualcuno che gli vuole bene. Non è il Piero Fassino che conoscevamo. Io spero che non sia vero, però, se le cose stanno così, mi viene da dire che chi gli vuole bene lo aiuti, perché sono cose evidentemente segno di una malattia, altrimenti non me la spiego». Come non se lo spiegano milioni di elettori del Pd.
«Haunted Hotel» (Netflix)
Dal creatore di Rick & Morty arriva su Netflix Haunted Hotel, disponibile dal 19 settembre. La serie racconta le vicende della famiglia Freeling tra legami familiari, fantasmi e mostri, unendo commedia e horror in un’animazione pensata per adulti.