2024-09-11
Spunta la balla sulla laurea della Boccia
Maria Rosaria Boccia in una foto dal profilo Instagram
Nel profilo Linkedin la donna dichiara un titolo conseguito nel 2005 in un ateneo. Ma non risulta aver discusso la tesi lì.Dal profilo Linkedin di Maria Rosaria Boccia, l’imprenditrice che con i suoi post e le sue dichiarazioni ha travolto l’ormai ex ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano emerge un percorso accademico a dir poco singolare. Nel suo profilo, Boccia, nata nel 1983, alla voce «Formazione» indica un primo step raggiunto nel 2001, presso il «Liceo scientifico E. Pascal» di Pompei. L’anno successivo, la donna indica nel suo curriculum «L’Istituto tecnico commerciale Ernesto Cesaro» di Torre Annunziata. In nessuna delle due voci del curriculum viene indicato in titolo di studio conseguito e la relativa votazione, Poi, nel 2005, stando a quanto pubblicato su Linkedin, la Boccia avrebbe conseguito una laurea in economia aziendale presso l’Università degli Studi di Napoli Parthenope. In realtà, secondo la documentazione che La Verità ha potuto visionare, il 2005 è l’anno in cui la mancata consulente di Sangiuliano si era iscritta all’ateneo napoletano, (dopo aver frequentato per 2 anni l’Università federico II di Napoli, rinunciando però agli studi) senza però, stando a quanto risulta a questo giornale, mai completare il percorso iniziato. Alla Verità risulta anche che l’imprenditrice avrebbe dichiarato di aver sostenuto presso la Parthenope 17 esami, divisi tra i tre anni di corso. Nel primo anno gli esami sarebbero stati 9, tra cui quello di macroeconomia, quello di diritto privato e quello di matematica generale. Nel secondo anno gli esami sostenuti con successo sarebbero stati 6, mentre al terzo avrebbe dichiarato di averne conseguito uno. Senza però, come detto, mai completare il percorso di studi, ai quali avrebbe definitivamente rinunciato nel 2020. La laurea arriverà, come vedremo più avanti, farà poi in un altro ateneo, portando in dote gli esami sostenuti alla Parthenope, anche se non tutti sarebbero stati riconosciuti, forse per alcune differenze tra i due corsi di laurea. Prima di diventare dottoresa, la Boccia avrebbe però conseguito, sempre secondo il suo profilo Linkedin, un diploma di «perito tessile - tecnico moda» presso L’Intelligentia istituti, una scuola superiore parificata con tre sedi in Campania. Che attualmente ha in effetti un corso di studi nel settore della moda, ma che, almeno nell’offerta proposta adesso, non porta a conseguire il ruolo di perito tessile. La Boccia avrebbe poi in effetti conseguito una laurea in Economia, nel 2023. Anche questa citata, insieme a quella «fantasma» del 2005, sul profilo Linkedin. Nel 2023, l’imprenditrice di Pompei avrebbe infatti conseguito una «laurea in Economia e management, economia aziendale/manageriale» presso L’Università telematica Pegaso. Alla Verità risulta che l’agognato ttolo di studio sia in effetti stato conseguito dalla Boccia, ma che l’ateneo telematico Pegaso starebbe valutando di avviare un audit per verificare l’originalità della tesi di laurea della donna, attraverso strumenti e tecnologie antiplagio di cui l’Ateneo è dotato. Se la presenza di una laurea non conseguita sul Linkedin lascia il tempo che trova, il discorso cambierebbe se la Boccia avesse indicato la laurea alla Parthenope anche nel curriculum inviato al Mibac per l’istruttoria del suo decreto di nomina come consulente del ministro Sangiuliano. La doppia laurea sulla stessa materia potrebbe infatti aver suscitato perplessità negli uffici che dovevano predisporre la nomina. E soprattutto, la donna avrebbe dichiarato il falso in atto trasmesso alla pubblica amministrazione, con tutte le possibili conseguenze del caso. Ipotesi, al momento, tutte da verificare. Quello che invece è certo è che ieri un altro incarico che l’imprenditrice di Pompei vantava su Linkedin si è sgretolato. Parliamo di quello che la donna definiva un ruolo di «docente» in scienze della comunicazione e media digitali nel master universitario di II livello in medicina estetica per l’anno accademico 2024/2025, diretto dal professor Francesco D’Andrea presso la facoltà di medicina e chirurgia dell’Università degli Studi di Napoli Federico II». In realtà durante la giornata di ieri è emerso che l’incarico, sancito da un «attestato di docenza» firmato da D’Andrea sarebbe finito in una bolla di sapone. Il professore si è assunto la responsabilità di quella che «a quell’attestato non è seguito alcun incarico». Secondo il direttore del master «la dottoressa Boccia si era proposta come docente, […] ed io avevo pensato che fosse opportuno dare seguito alla sua richiesta». L’accademico e l’imprenditrice si sarebbero conosciuti in virtù della nomina di D’Andrea a presidente del comitato tecnico scientifico dell’intergruppo parlamentare sulla medicina estetica e la bellezza del quale la Boccia si sarebbe definita «responsabile operativo». «Io neppure sapevo cosa fosse un intergruppo parlamentare» racconta D’Andrea, «me lo spiegò la dottoressa Boccia, invitandomi alla presentazione a Roma, e mi offrì la presidenza della parte scientifica del comitato». Nel suo curriculum la Boccia sfoggia anche un’altra docenza, all’Università Luigi Vanvitelli, nell’ambito del master «Dietetica applicata agli stili di vita: dalla sedentarietà all’attività sportiva» la donna, nel maggio scorso, avrebbe ricevuto l’incarico di docente in «Pianificazione della comunicazione e marketing, tra etica e deontologia».
«Haunted Hotel» (Netflix)
Dal creatore di Rick & Morty arriva su Netflix Haunted Hotel, disponibile dal 19 settembre. La serie racconta le vicende della famiglia Freeling tra legami familiari, fantasmi e mostri, unendo commedia e horror in un’animazione pensata per adulti.