2025-03-05
Escort, coca e champagne Arrestati il «re della notte» e la figlia di Wanna Marchi
Davide Lacerenza e Stefania Nobile
Autoriciclaggio, spaccio e un giro di prostitute (anche minorenni): queste le accuse per Davide Lacerenza e Stefania Nobile. Caccia a un tesoro da 80 milioni. Sospetti su alcuni agenti.Nelle intercettazioni la teleimbonitrice avvertiva: «È fuori controllo, qui arriva la polizia e lo mettono dentro».Lo speciale contiene due articoliÈ la cocaina, dieci grammi al giorno. «Ma ti rendi conto, ma possiamo continuare così Davide? Tanto da un momento all’altro arrivano, io me lo aspetto, cioè io non dormo, dormo mezz’ora mi sveglio, perché arrivano lo so, ma anche Jack me l’ha fatto capire. lo son già stata in galera, lui (Lacerenza, ndr) scherza e ride, ma lui non c’è stato, lui dopo due ore in galera si ammazza eh!». È il 10 maggio dello scorso anno quando Stefania Nobile, figlia di Wanna Marchi, si sfoga con Davide Ariganello, factotum del suo ex compagno Davide Lacerenza. Tutti insieme (a parte Wanna che aveva capito da tempo che qualcosa non andava) gestiscono la Gintoneria di Davide, locale in via Napo Torriani, vicino alla Stazione centrale di Milano, diventato famoso sui social network per le dirette a colpi di sciabolate di champagne, belle donne, Lamborghini, Ferrari e maratone d’alcol fino all’alba. Proprio quegli account su Instagram sono stati di grande aiuto per le forze dell’ordine, perché dalle immagini postate da Lacerenza (unite alle microspie) sono riusciti a ricostruire le serate e a individuare le persone che frequentavano il locale. Il giro d’affari era ingente. Gli investigatori stanno lavorando sul tesoro che sarebbe stato nascosto all’estero, a quanto pare 80 milioni di euro che sarebbero stati trasferiti da Lacerenza in Albania. In pratica Stefania ci aveva visto bene, perché ieri le forze dell’ordine sono arrivate. E lei, l’ex compagno Davide e Ariganello sono finiti agli arresti domiciliari per autoriciclaggio, favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione e in aggiunta anche detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti. Tra le ragazze che si prostituivano c’era anche una minorenne, soprannominata «puzzola», che era stata male dopo una serata passata a «pippare» cocaina e bere champagne con Lacerenza. Quando la Nobile si sfoga con il collaboratore, le indagini della Guardia di finanza di Milano sono già incominciate da quasi quattro mesi. A farle scattare, ironia della sorte, non sono state solo le dichiarazioni di uno dei clienti spennati a colpi di cocaina-escort e champagne, ma anche un articolo del Corriere della Sera, a firma di Elvira Serra. Lo scorso anno, infatti, la cronista del quotidiano di via Solferino si era recata nel locale per fare un reportage che gli era stato richiesto dal vicedirettore, A.C., presumibilmente Aldo Cazzullo. Il retroscena emerge proprio da una telefonata tra Serra e Nobile. La prima le racconta che voleva dare un’occhiata al locale perché il figlio di un vicedirettore era passato al locale per bere un gin tonic con gli amici ed era rimasto entusiasta. Ne aveva parlato con il vicedirettore, che le avrebbe detto: «Vai a fare un salto». Del resto, tutti i cellulari degli indagati sono sotto controllo da almeno febbraio e il locale è pieno di microspie che intercettano tutto quello che accade all’interno, dalla sera alla mattina. Il Jack a cui fa riferimento la figlia della Marchi altro non è che una persona che sembrerebbe, a detta degli investigatori, in forza alla polizia di Stato. Non è l’unico. La clientela del locale, infatti, non è composta solo da alcuni polli da spennare, come per esempio Luca Angelo S.S., che farà partire l’inchiesta e che tra il 2020 e il 2023 ha versato a Lacerenza 641.187 euro per una serata a pacchetto che comprendevano champagne, escort e stupefacenti. Intorno alla Gintoneria e alla Malmaison (locale attiguo ancora più esclusivo, dove poteva accedere solo chi fosse pronto a sborsare almeno 5.000 euro per il «pacchetto», cioè donne, champagne e cocaina) giravano diversi esponenti delle forze dell’ordine. C’era anche P.F., militare della Guardia di finanza, in forza alla polizia giudiziaria, che Lacerenza tiene in grande considerazione offrendogli prostitute anche gratuitamente, in cambio di favori in corso di accertamento: a quanto risulta alla Verità l’agente non è indagato ma andrà incontro a un procedimento disciplinare, tanto che ieri è già stato ascoltato dai vertici delle Fiamme gialle. In pratica, sia Nobile, sia Lacerenza, gli indagati, vantano amicizie strette tra le forze dell’ordine. Il dato, scrivono gli inquirenti, emerge non solo dall’ascolto delle conversazioni agli atti, ma risulta confermato anche da alcune testimonianze di ragazze che frequentavano il locale per prostituirsi, rimaste abbagliate dalle storie su Instagram di Lacerenza e quindi convinte di poterlo sfruttare come vetrina per farsi pubblicità. «Ho conosciuto persone nel corso delle mie frequentazioni in Gintoneria, qualificatesi come appartenenti a forze di polizia, ma non ne conosco i nomi. Ho visto una volta persone entrare in divisa, in un uniforme nera, che hanno bevuto un drink per poi andare via. In quella occasione, Lacerenza gli ha addirittura offerto della cocaina, ma loro hanno rifiutato», racconta per esempio C.N.N., che poi aggiunge. «Non sono stata pagata per le prestazioni rese e io ho accettato sapendo che più si è gentili con lui e più si conseguono vantaggi, tra cui cibo, alcol, corsie preferenziale per i clienti, conoscenze legali e nel mondo delle forze di polizia». Il prezzo delle serate andava dai 3.000 ai 10.000 euro, ma nel corso delle indagini sono stati trovati anche bonifici per pacchetti da 30.000 a 70.000 euro, compresi alcol e cocaina. Le escort venivano portate direttamente a casa del cliente. E capitava che ad Ariganello nella notte toccasse addirittura portare in giro il cane di chi pagava profumatamente queste prestazioni sessuali. Gli inquirenti stanno poi battendo la pista estera per capire dove venivano portati i soldi. Ci sono viaggi in Albania, Turchia, ma anche a Miami. È la cocaina, dieci grammi al giorno. <div class="rebellt-item col1" id="rebelltitem1" data-id="1" data-reload-ads="false" data-is-image="False" data-href="https://www.laverita.info/escort-coca-e-champagne-arrestati-il-re-della-notte-e-la-figlia-di-wanna-marchi-2671268617.html?rebelltitem=1#rebelltitem1" data-basename="fallo-pippare-che-e-importante-nella-vita" data-post-id="2671268617" data-published-at="1741171343" data-use-pagination="False"> «Fallo pippare che è importante nella vita» Davide Lacerenza sapeva di essere sotto indagine da mesi. Gli amici nelle forze dell’ordine glielo avevano detto. Ma ormai la cocaina gli aveva fatto perdere di vista quello che stava succedendo. Nelle carte ci sono giornate in cui si consumano anche 10, 20, persino 30 grammi in poco meno di 12 ore. Le forze dell’ordine, che lo avevano messo sotto indagine dallo scorso anno, avevano capito che la situazione era ormai fuori controllo. Tanto che, il 31 gennaio scorso, gli inquirenti evidenziano nell’ordinanza di custodia cautelare, come Lacerenza, «pur consapevole ormai che era in corso un’indagine nei suoi confronti, girava con Andrea Diprè un video (pubblicato su Youtube) che lo raffigurava all’interno della Gintoneria mentre consumava sostanze stupefacenti e si intratteneva con giovani donne». Insomma, non c’era più niente da nascondere. Realtà e finzione sui social non avevano più differenze. Nelle 149 pagine di ordinanza - firmata dal gip Alessandra Di Fazio, su richiesta della pm Francesca Crupi con la procuratrice aggiunta Bruna Albertini - si scopre la vera vita di Lacerenza. L’ex compagno di Stefania Nobile passa le sue giornate a bestemmiare, cercando di organizzare serate con prostitute a base di alcol, cocaina, marijuana e hashish. La Nobile gestisce solo la contabilità del locale, non partecipa né allo spaccio né al giro di prostituzione, come ha precisato ieri l’avvocato Liborio Cataliotti, che difende anche Lacerenza. Fa tutto «Davidone», insieme con il factotum Davide Ariganello. Nelle intercettazioni si parla tanto di cocaina. «Tutte le puttane che stanno con me, o sono già drogate, pippano anche loro o le faccio iniziare a pippare io», racconta intercettato. «Fallo pippare che gli fa bene, la cocaina è importante nella vita oh», dice a un altro. Lacerenza non cena neppure. «Io ho pippato, questa mangia, io continuo a pippare». E come lui a drogarsi sono anche i clienti, tanto che una sera uno si sarebbe fatto «una riga da 20 centimetri». C’è di tutto. Si fornisce hashish, marijuana (la purple) e cocaina rosa, un mix tra ketamina e Mdma. Poi ci sono le ragazze. «Ma tu fai la escort?», chiede Lacerenza a un’amica che risponde entusiasta: «Sì! Siamo escort di lusso». E allora Davide ribadisce: «Scopi per soldi? Qua ne trovi tanti. Qua c’è un mondo! Brava eh, qua puoi trovare chi cazzo vuoi. Poi tu mi dici questa cosa che vuoi andare a 25 euro vai, vuoi andare a 1.000, 2.000 vai [...]». I due parlano anche di un’altra ragazza. «È troia?». «È lassù con il cliente adesso e guadagna 700 euro», le dice ancora Lacerenza. «Eh ma senza fare un cazzo, perché lui pippa e non gli tira il cazzo capito? A parlare, c’ha il cazzo piccolissimo. Non gli tira il cazzo, cioè 700 euro così. C’è la gente che lavora per un mese hai capito?». Risposta: «Ma se cioè ieri. Ieri per mezz’ora, per farmi annusare i piedi: 180 euro senza fare un cazzo...». Una sera alla Gintoneria si presenta anche quello che viene definito il «sindaco ricco». Lacerenza ogni giorno telefona alle escort per offrirle ai clienti. Dopo aver scoperto che la sua preferita si trova in questura ad Ancona, ne contatta un’altra. «Amore dove sei, piccolina?». «A casa, devo venire?». «Quanto ci metti, che ho un cliente svizzero, che sta aprendo, ha preso 40.000 euro di bottiglie e subito pronto». «Ok amore, mi preparo veloce e arrivo mezz’oretta». Che la situazione fosse ormai fuori controllo, lo testimonia anche un’intercettazione tra Wanna Marchi e il figlio Maurizio. In pratica Lacerenza avrebbe offerto droga ed escort al proprietario dell’immobile dove ha sede la Gintoneria, che si era recato al locale. Dice la Marchi: «Ha fatto una roba terribile, dice che ha preso il proprietario dei muri e gli ha detto “Senti, vuoi una puttana? Vuoi della bamba? Vuoi darglielo in c...?”. Davanti a queste dell’agenzia». «Per me arriverà la polizia, li arresteranno tutti. Perché lui addirittura si porta dietro lo spacciatore». Dirà sempre la Wanna, una che di truffe se ne intende (celebre il suo motto «i coglioni vanno inculati»), che aveva capito che la situazione sarebbe degenerata in fretta. «Ma è quel Filippo Champagne lo spacciatore?», chiede Maurizio alla madre. «No, lui non si droga assolutamente: beve e basta».
«Haunted Hotel» (Netflix)
Dal creatore di Rick & Morty arriva su Netflix Haunted Hotel, disponibile dal 19 settembre. La serie racconta le vicende della famiglia Freeling tra legami familiari, fantasmi e mostri, unendo commedia e horror in un’animazione pensata per adulti.