
Margine operativo lordo a 22 miliardi (+11,6%) e utile netto a 6,5 (+20,7%) per il gruppo. Agli azionisti 0,43 euro per titolo.Enel saluta il 2023 con investimenti sulla sostenibilità e sulla mobilità elettrica. Stando ai conti legati all’anno scorso, il gruppo, guidato dall’ad Flavio Cattaneo, ha realizzato investimenti per 12,7 miliardi di euro, in diminuzione di 1,6 miliardi rispetto al 2022 (-11,4%). La variazione è riconducibile essenzialmente al differente perimetro di consolidamento rispetto al 2022 e alla strategia di miglioramento del profilo rischio/rendimento degli investimenti. In particolare, gli investimenti si sono focalizzati in Enel green power, principalmente nelle tecnologie dell’eolico e del solare in Italia, Spagna, Brasile, Cile, Colombia e Stati Uniti nonché in Enel Grids, prevalentemente in Italia, Spagna, Brasile, Colombia e Cile. Il gruppo ha anche puntato sul settore di business dei mercati finali e la crescita degli investimenti in Enel X, principalmente in Italia e Brasile.Secondo i dati diffusi dal gruppo, Enel ha chiuso il 2023 con un margine operativo lordo ordinario a 22 miliardi di euro, in aumento dell’11,6% rispetto al 2022 e un utile netto ordinario a quota 6,5 miliardi di euro (in crescita del 20,7% rispetto a due anni fa). I ricavi hanno raggiunto i 95,5 miliardi di euro (erano a 140,5 miliardi di euro nel 2022, -32%), la cui variazione «è da ricondurre principalmente ai minori prezzi medi di vendita», spiega in una nota l’azienda. L’Ebitda si è fermato a 20,2 miliardi di euro (erano 19,9 nel 2022, +1,7%), mentre il risultato netto ordinario si è fermato a 6,5 miliardi di euro (5,3 nel 2022, +20,7%). In generale il risultato netto è stato pari a 3,4 miliardi di euro (1,6 nel 2022, +104,4%) mentre l’indebitamento finanziario netto ha registrato i 60,1 miliardi di euro (60,6 miliardi due anni, con un lieve calo dello 0,8%). Il gruppo ha quindi proposto un dividendo complessivo per l’esercizio 2023 di 0,43 euro per azione (di cui 0,215 euro per azione già corrisposti quale acconto a gennaio 2024, il resto verrà elargito a luglio), in crescita del 7,5% rispetto alla cedola 2022. «Abbiamo raggiunto tutti i target relativi al 2023, che avevamo già rivisto al rialzo lo scorso novembre», ha spiegato in una nota Cattaneo. «Questi solidi risultati sono una chiara testimonianza dell’efficacia delle azioni messe in campo da parte del nuovo management».Per quanto riguarda la fine della gestione prevista dal piano 2024-2026, Enel stima che nel 2026 l’Ebitda ordinario aumenterà fino a un valore compreso tra 23,6 e 24,3 miliardi e che l’utile netto ordinario si collocherà in un valore compreso tra 7,1 e 7,3 miliardi. La cedola minima sarà di almeno 0,43 euro per il periodo 2024-2026, con un aumento potenziale fino a un payout del 70% sull’utile netto ordinario in caso di raggiungimento della neutralità dei flussi di cassa.
Il toro iconico di Wall Street a New York (iStock)
Democratici spaccati sul via libera alla ripresa delle attività Usa. E i mercati ringraziano. In evidenza Piazza Affari: + 2,28%.
Il più lungo shutdown della storia americana - oltre 40 giorni - si sta avviando a conclusione. O almeno così sembra. Domenica sera, il Senato statunitense ha approvato, con 60 voti a favore e 40 contrari, una mozione procedurale volta a spianare la strada a un accordo di compromesso che, se confermato, dovrebbe prorogare il finanziamento delle agenzie governative fino al 30 gennaio. A schierarsi con i repubblicani sono stati sette senatori dem e un indipendente affiliato all’Asinello. In base all’intesa, verranno riattivati vari programmi sociali (tra cui l’assistenza alimentare per le persone a basso reddito), saranno bloccati i licenziamenti del personale federale e saranno garantiti gli arretrati ai dipendenti che erano stati lasciati a casa a causa del congelamento delle agenzie governative. Resta tuttavia sul tavolo il nodo dei sussidi previsti ai sensi dell’Obamacare. L’accordo prevede infatti che se ne discuterà a dicembre, ma non garantisce che la loro estensione sarà approvata: un’estensione che, ricordiamolo, era considerata un punto cruciale per gran parte del Partito democratico.
2025-11-10
Indivia belga, l’insalata ideale nei mesi freddi per integrare acqua e fibre e combattere lo stress
iStock
In autunno e in inverno siamo portati (sbagliando) a bere di meno: questa verdura è ottima per idratarsi. E per chi ha l’intestino un po’ pigro è un toccasana.
Si chiama indivia belga, ma ormai potremmo conferirle la cittadinanza italiana onoraria visto che è una delle insalate immancabili nel banco del fresco del supermercato e presente 365 giorni su 365, essendo una verdura a foglie di stagione tutto l’anno. Il nome non è un non senso: è stata coltivata e commercializzata per la prima volta in Belgio, nel XIX secolo, partendo dalla cicoria di Magdeburgo. Per questo motivo è anche chiamata lattuga belga, radicchio belga oppure cicoria di Bruxelles, essendo Bruxelles in Belgio, oltre che cicoria witloof: witloof in fiammingo significa foglia bianca e tale specificazione fa riferimento al colore estremamente chiaro delle sue foglie, un giallino così delicato da sfociare nel bianco, dovuto a un procedimento che si chiama forzatura. Cos’è questa forzatura?
Zohran Mamdani (Ansa)
Nella religione musulmana, la «taqiyya» è una menzogna rivolta agli infedeli per conquistare il potere. Il neosindaco di New York ne ha fatto buon uso, associandosi al mondo Lgbt che, pur incompatibile col suo credo, mina dall’interno la società occidentale.
Le «promesse da marinaio» sono impegni che non vengono mantenuti. Il detto nasce dalle numerose promesse fatte da marinai ad altrettanto numerose donne: «Sì, certo, sei l’unica donna della mia vita; Sì, certo, ti sposo», salvo poi salire su una nave e sparire all’orizzonte. Ma anche promesse di infiniti Rosari, voti di castità, almeno di non bestemmiare, perlomeno non troppo, fatte durante uragani, tempeste e fortunali in cambio della salvezza, per essere subito dimenticate appena il mare si cheta. Anche le promesse elettorali fanno parte di questa categoria, per esempio le promesse con cui si diventa sindaco.
Ecco #DimmiLaVerità del 10 novembre 2025. Il deputato di Sud chiama Nord Francesco Gallo ci parla del progetto del Ponte sullo Stretto e di elezioni regionali.






