2023-06-16
Con il sintetico non la finiscono più. Dopo la carne, tocca agli embrioni
Addio a ovuli e spermatozoi: in un laboratorio ne hanno prodotti alcuni in vitro partendo da cellule staminali. Non hanno cuore o inizio di cervello. Serviranno per studiare le malattie o condurranno all’uomo artificiale?Embrioni prodotti in laboratorio, utilizzando cellule staminali. Altro che intelligenza artificiale, qui si parla di provare a fabbricare un simil uomo in provetta, come nel peggior film di fantascienza. Senza concepimento, escludendo l’incontro dello spermatozoo con la cellula uovo, nel delirio di sostituirsi al Divino creatore. «Il nostro è il primo modello di embrione umano a tre linee che specifica le cellule amniotiche e germinali, le cellule precursori dell’uovo e dello sperma», ha detto la biologa dello sviluppo Magdalena Zernicka-Goetz dell’Università di Cambridge e del California Institute of technology, intervenuta all’incontro annuale a Boston dell’International society for stem cell research (Isscr), la Società internazionale per la ricerca sulle cellule staminali. «È bellissimo e creato interamente da cellule staminali embrionali», ha commentato con The Guardian la professoressa polacca che, da anni, vive nel Regno Unito dove sta conducendo ricerche nel campo dell’embriologia.Le strutture ottenute dalle cellule staminali, scrive il quotidiano britannico, non hanno un cuore pulsante o l’inizio di un cervello, ma includono cellule che, normalmente, andrebbero a formare la placenta, il sacco vitellino e l’embrione stesso. Per avere maggiori dettagli occorre attendere la pubblicazione dello studio. Però, secondo le anticipazioni fornite da Zernicka-Goetz, la coltivazione degli embrioni è a uno stadio appena superiore all’equivalente di 14 giorni di sviluppo per un embrione naturale.Nell’agosto dello scorso anno, il suo gruppo di ricerca aveva pubblicato su Nature il risultato di una ricerca compiuta sui topi: il primo embrione sintetico aveva raggiunto lo sviluppo record di 8,5 giorni, con cervello e cuore. Un «modello embrionale completo», rivelò lo studio, «come accade nell’utero dopo la fecondazione». L’esperimento consisteva nel combinare tre tipi di cellule staminali: embrionali, trofoblastiche e indotte dall’endoderma extraembrionale. «Solo allora lo sviluppo di questi embrioni artificiali è risultato impeccabile», dichiarò a settembre la biologa sul sito scientifico polacco Projekt Pulsar.Precisò: «Si è scoperto che le cellule staminali derivate da parti extraembrionali svolgono il ruolo di direttore o conduttore del corretto sviluppo dell’embrione e del feto. Senza di loro, le cellule dell’embrione vero e proprio cercano di farlo, ma lo fanno molto male».Il nuovo metodo, invece, avrebbe fornito un numero praticamente illimitato di embrioni riproducendo, molto verosimilmente, il normale processo di sviluppo ottenuto dalla fecondazione. Per i topi si fermò a 8,5 giorni, adesso per gli embrioni umani sintetici si è arrivati a più di 14 giorni di sviluppo dell’organismo.Agli scienziati, in precedenza, era consentito coltivare embrioni umani in laboratorio solo fino a un limite legale di 14 giorni, ma dal 2021 le nuove linee guida dell’Isscr hanno eliminato il divieto. Viene solo raccomandata la discussione pubblica sui limiti etici della ricerca nei singoli Paesi. Perciò, forse, non dovrà passare molto tempo perché la soglia venga superata abbondantemente e da un laboratorio possa uscire una forma di vita simil umana. Confezionata «giocando» con il patrimonio genetico delle cellule da cui è stata ricavata.«Possiamo creare modelli simili a embrioni umani riprogrammando le cellule» staminali, ha annunciato la professoressa. Inutile limitarsi a gioire, pensando all’importanza della scoperta nello studio dei meccanismi regolativi e molecolari, per comprendere patologie o intervenire nei trapianti. Come fa Robin Lovell-Badge, capo della biologia delle cellule staminali e della genetica dello sviluppo presso il Francis Crick institute di Londra: «L’idea è che, se si modella davvero il normale sviluppo embrionale umano utilizzando le cellule staminali, è possibile ottenere un’enorme quantità di informazioni su come inizia lo sviluppo, cosa può andare storto, senza dover utilizzare embrioni precoci per la ricerca».Già, ma se qualche legislatore permetterà che un embrione sintetico venga impiantato nell’utero di una donna, che risultati potremmo avere? O è un essere umano artificiale, quello che si sta cercando di produrre, e allora lo scenario appare spaventoso. O si vuole mettere insieme un simil umano e la prospettiva è ancor peggiore perché non ne comprendiamo l’utilità scientifica, solo l’orrore.Ad aprile, ricercatori cinesi avevano impianto blastoidi di 7 giorni nell’utero di otto scimmie e in tre di loro erano comparsi gli ormoni della gravidanza, ma i simil embrioni avevano smesso di svilupparsi entro 20 giorni. Non è chiaro se l’ostacolo a uno sviluppo più avanzato sia tecnico o abbia una causa biologica più fondamentale.«Stando a quel che dichiarano gli scienziati, siamo ancora - fortunatamente - distanti anni luce prima di poter affermare di poter generare un embrione umano per mezzo della tecnologia basata sul differenziamento dalle cellule staminali», commenta Maurizio Federico, responsabile del Centro nazionale per la salute globale dell’Istituto superiore di sanità. E aggiunge: «È anche vero che, a volte, gli scienziati, vista la criticità dell’argomento, tendono a esporre pubblicamente solo una parte della verità. Per questo, il legislatore dovrà affrettarsi a mettere paletti invalicabili per impedire che questo tipo di ricerca, anche quando promossa con intenti nobili, possa degenerare in maniera incontrollabile nelle mani sbagliate».
«Haunted Hotel» (Netflix)
Dal creatore di Rick & Morty arriva su Netflix Haunted Hotel, disponibile dal 19 settembre. La serie racconta le vicende della famiglia Freeling tra legami familiari, fantasmi e mostri, unendo commedia e horror in un’animazione pensata per adulti.