2025-04-02
Elkann bacia la pantofola di Trump
John Elkann (Imagoeconomica)
Il capo di Stellantis ricevuto alla Casa Bianca, ma non avrà indulgenze. Dalla Ue maxi multa per aver barato sugli smaltimenti. Ancora male le vendite in Italia.John Elkann ha giocato l’ultima carta. Prima del fischio finale per la partita dei dazi ha preso il volo per Washington diretto alla Casa Bianca. Ieri si è fatto ricevere da Donald Trump in un disperato tentativo di evitare la tagliola doganale che il presidente Usa annuncerà questa sera alle 22 ora italiana. Il risultato? Nulla di che, se non una conversazione che, come ha dichiarato lo stesso Trump, ha avuto come oggetto «solo» il tema delle normative ambientali, con l’obiettivo di ridurre le restrizioni sulle emissioni e riportarle ai livelli del 2020. Un po’ come chiedere il permesso di riaccendere un vecchio motore, quando magari si sperava di ottenere un visto speciale d’ingresso per le auto del gruppo italofrancese. Invece non c’è stato nessun trattamento particolare Secondo Trump, le attuali restrizioni sulle emissioni «non fanno alcuna differenza per l’ambiente» ma «rendono impossibile la produzione di automobili». E il colloquio con Elkann? «Abbiamo parlato di alcuni problemi legati all’ambiente, che ci impegneremo a risolvere», ha detto il presidente ai giornalisti. Tutto qui.Intanto, proprio mentre il nostro Elkann cercava di convincere Trump che la soluzione ai problemi economici stava nell’alleggerire i dazi, un’altra brutta notizia è arrivata dal fronte europeo: una maxi multa da 458 milioni di euro inflitta dalla Commissione europea a 15 case automobilistiche per un cartello sul riciclo dei veicoli fuori uso. E indovinate un po’? Stellantis, il gruppo di Elkann, figura tra i principali responsabili dell’irregolarità, dovendo sborsare quasi 75 milioni di euro. Un piccolo dettaglio che non ha impedito al nipote dell’Avvocato di continuare la sua missione in terra americana, forse sperando che Trump non leggesse troppo i giornali.Ma le sorprese non sono finite. Proprio mentre il mercato auto europeo si prepara a affrontare la tempesta, in Italia il mercato auto di marzo mostra segni di vita: un +6,22% nelle immatricolazioni rispetto allo stesso mese dell’anno precedente. Un piccolo respiro per il settore, che però non riesce a cancellare il calo complessivo del primo trimestre 2025, con una flessione dell’1,64% rispetto allo stesso periodo del 2024. Nel frattempo, le auto elettriche sembrano crescere a ritmo sostenuto, con un +77,7% a marzo. Ma se pensate che il mercato italiano stia sorridendo, basta dare un’occhiata ai dati Stellantis: -9,8% rispetto allo stesso periodo del 2024. Il gruppo ha immatricolato 52.254 auto, con un dato invariato rispetto alle 52.280 unità dello stesso mese del 2024. Un risultato che fa storcere il naso, ma che viene tenuto a galla grazie alla quota di mercato ancora al 30,6%, seppure in calo dal 33,3% dell’anno scorso.Il vero colpo di scena, però, arriva da Tesla, che a marzo registra un balzo incredibile del 51%, proprio quando il mercato dell’elettrico sembra appannato. Ma attenzione, il conto complessivo dei primi tre mesi è ancora negativo per la casa di Elon Musk, In conclusione, mentre John Elkann cerca di sfidare Trump con un’ultima mossa per evitare il disastro economico, l’industria automobilistica europea si trova a dover fare i conti con una multa salata e con un mercato che, tra alti e bassi, si prepara a una battaglia che potrebbe durare ben più di un semplice incontro diplomatico.
Il ministro degli Interni tedesco Alexander Dobrindt con il cancelliere Friedrich Merz (Ansa)
Massimo Cacciari (Getty Images)