2024-07-23
Elezioni Figc rinviate, ora Gravina è all’angolo
Gabriele Gravina (Imagoeconomica)
Il voto slitta da novembre a inizio 2025: nel frattempo l’emendamento Mulé sarà approvato e verrà convocata un’altra assemblea per cambiare i pesi in consiglio e aumentare la quota della Serie A. Stallo sui diritti della B, assegnati solo i servizi alla francese Emg.Se è vero che la mossa del presidente della Figc Gabriele Gravina di convocare per il 4 novembre l’assemblea elettiva della federazione era stata vista come un’abile iniziativa per anticipare i tempi ed evitare di perdere lo scranno, allora non ci possono essere dubbi: quella di ieri è stata una giornata nefasta per il dominus del calcio italiano. La notizia è che il voto slitta a inizio 2025 (tra gennaio e massimo inizio febbraio). Almeno due mesi (se non tre) di tempo in più per approvare l’emendamento Mulé (che in settimana dovrebbe passare al Senato) e blindare quindi il nuovo corso che prevede una diversa configurazione dei pesi da dare alle varie componenti del calcio nel consiglio della federazione. Anche ieri di questo si è parlato nell’incontro andato in scena nella sede della Federcalcio tra il presidente Gravina e le altre componenti del mondo del pallone. Assente il ministro per lo sport Andrea Abodi che ha avuto stretti contatti con le parti, ma ha preferito lasciare autonomia agli attori in campo. Con scarsi risultati però. Nessuna mediazione, con la proposta di Gravina, che secondo indiscrezioni si sarebbe spinto ad offrire un aumento del peso della Lega di serie A dal 12% attuale a circa il 20%, che non ha soddisfatto i desiderata della controparte, ferma a ragionamenti in termini di pacchetto da destinare ai professionisti. Quota che non può essere al di sotto del 50%, con un peso della Serie A pari almeno al 30%. Del resto c’è una legge dello Stato che sta passando e che prevede una rappresentanza congrua delle Leghe e delle diverse componenti in relazione «al contributo economico apportato al sistema sportivo». Va da sé che gli equilibri attuali non possono reggere con la serie A (di gran lunga il maggior contributore) che pesa per il 12% e i Dilettanti che arrivano al 34%. Gravina non ha mai mollato e le ha provate tutte per blindare la forza di influenza delle componenti che lo appoggiano e hanno oggi un peso oggettivamente sproporzionato rispetto al contributo economico nel sistema.Ma oggi è all’angolo. E seppur gli vengano riconosciute le proverbiali sette vite, in questo momento si fa fatica a capire come ne possa uscire vincitore. I tempi prevedono infatti che già al Consiglio federaledi lunedì 29 luglio venga convocata un’assemblea per la modifica dello statuto e un cambio degli assetti. Probabile che l’assemblea si tenga tra fine ottobre e inizio novembre: a quel punto dovranno passare 60 giorni per arrivare alla data del voto per l’elezione della nuova Figc. Voto che però terrà conto dei nuovi pesi delle diverse componenti in campo. Mentre divampano le trattative in vista dell’assemblea, prosegue lo stallo sui diritti televisivi della Serie B. A meno di un mese dal calcio di inizio della serie cadetta, (Brescia Palermo 16 agosto alle 20.30) non si sa ancora chi trasmetterà le partite (380 in totale escluse quelle di play-off e play-out). Negli ultimi tre anni la serie B è stata trasmessa da Sky (ascolto medio di 23,57 milioni quasi 600.000 spettatori a giornata con punte che hanno superato la serie A), ma il bando pubblicato il 24 giugno scorso è andato deserto al primo giro. Dopo un secondo le trattative sembrano essersi definitivamente bloccate, tanto che al momento nessun operatore ha presentato un’offerta. Dazn e Sky non si sono fatti avanti e proprio per questo inizia a circolare un certo malumore dentro la Lega Calcio Serie B presieduta da Mauro Balata, che nelle scorse settimane qualcuno aveva caldeggiato come possibile oppositore di Gravina in assemblea della Federcalcio. C’è persino chi in queste ore sta facendo circolare l’ipotesi di un canale autonomo gestito dalla Lega B nel caso non si raggiungesse un accordo. Il problema però si farà presto sentire, soprattutto sui conti delle squadre di calcio della serie cadetta. Nello scorso triennio i ricavi da diritti tv sono stati pari a 132 milioni di euro, soldi che sono serviti alle casse delle squadre che quest’anno rischiano quindi di rimanere a bocca asciutta nel caso in cui l’assegnazione per i prossimi tre anni naufragasse. Nel frattempo, il consiglio d’amministrazione della Lega Serie B ha però già deciso di contrattualizzare i servizi di produzione, assegnando una gara da 20 milioni di euro nei prossimi 3 anni (7 milioni a stagione) alla società francese Emg che vede tra i suoi manager amministratore delegato Claudio Cavallotti e il direttore finanziario Giordano Ripamonti, ex manager di Infront. A quanto risulta alla Verità esisterebbe una clausola per cui i servizi decadrebbero in assenza di un contratto attivo. La società di marketing sportivo (già finita sotto indagine a Milano e poi scagionata) un tempo guidata dall’ormai scomparso Mauro Bogarelli, ritorna in questi giorni sulle cronache sportive, proprio grazie ai vecchi dirigenti ancora attivi nelle partite sui diritti televisivi del calcio italiano. Di mezzo ci sono Bruno Ghirardi, avvocato consulente della serie B per i diritti televisivi e Giuseppe Ciocchetti, ex numero due dello stesso Bogarelli. L’inchiesta della procura di Roma sui famosi libri antichi (una caparra da 350.000 euro) che vede coinvolto Gravina ruota proprio intorno agli accordi che l’attuale presidente Figc fece nel 2018 come presidente di Lega Pro con la società Isg per i diritti televisivi.
«The Iris Affair» (Sky Atlantic)
La nuova serie The Iris Affair, in onda su Sky Atlantic, intreccia azione e riflessione sul potere dell’Intelligenza Artificiale. Niamh Algar interpreta Iris Nixon, una programmatrice in fuga dopo aver scoperto i pericoli nascosti del suo stesso lavoro.