2022-02-12
Effetti avversi dei vaccini: l’ente europeo smentisce Aifa
Il direttore generale dell'Aifa, Nicola Magrini (Ansa)
L’Agenzia del farmaco non sottovaluta solo decessi e danni gravi. Liquida anche come irrilevante il caso delle alterazioni nel ciclo mestruale segnalate dopo le iniezioni. Ma l’Ema ordina un’indagine approfondita.Per l’Agenzia italiana del farmaco, ente che dipende dal ministero della Salute e da quello dell’Economia, cioè è sotto il controllo del governo, va tutto bene madama la marchesa. Dunque, secondo la suddetta agenzia, i vaccini, di cui nessuno mette in dubbio l’efficacia nella riduzione dei ricoveri da coronavirus, non hanno effetti collaterali o, se li hanno, sono da considerarsi minimi. Nel rapporto diffuso pochi giorni fa, dopo aver eliminato un terzo dei decessi segnalati in quanto carenti di informazioni e cassato un altro terzo perché le cause sarebbero indeterminate o inclassificabili, l’Aifa giunge alla conclusione che i morti riconducibili alla puntura anti Covid si riducono a 22, ma tutte le vittime sarebbero state in età avanzata e con gravi patologie pregresse. Insomma, l’iniezione sarebbe in pratica un trascurabile effetto collaterale. A leggere la tipologia dei deceduti, pare abbastanza evidente che gli esperti dell’Agenzia non abbiano considerato il caso di Camilla Canepa, che anziana certo non era, visto che aveva da poco compiuto 18 anni. La giovane di Chiavari, nel giugno dello scorso anno ebbe un malore in seguito a una dose di Astrazeneca e, dopo il ricovero prima nel locale ospedale e poi in quello di Genova, morì a causa di una trombosi. Dissero che non aveva dichiarato alcune sue fragilità pregresse, in realtà pare che siano stati i medici a non dichiarare che alla ragazza era stato somministrato il vaccino. Naturalmente saranno i magistrati, si spera, ad accertare le responsabilità, ma intanto all’Aifa farebbero bene a tenerne conto, anche se il caso - forse per carenza di informazione - non è stato preso in considerazione nel poderoso rapporto.Tuttavia, non c’è solo il decesso di Camilla a essere stato ignorato da un ente a cui è demandata la farmaco vigilanza, ovvero il controllo sull’efficacia, ma anche sugli effetti collaterali dei medicinali. Tra gli aspetti trascurati c’è un effetto avverso che riguarda le donne. Per l’Aifa non ci sarebbero segnalazioni sufficienti a prendere in considerazione che le iniezioni provochino ritardi mestruali se non la scomparsa del ciclo. E dunque, la questione è liquidata come un fenomeno che non richiede particolari approfondimenti: in fondo, che sarà mai se qualche donna fertile subisce irregolarità nell’attività ormonale. Ma se in casa Aifa tutto va bene madama la marchesa, all’Ema, che sarebbe l’ente regolatore europeo, cioè l’equivalente comunitario della nostra agenzia, non paiono pensarla allo stesso modo. Se a Roma, in via del Tritone, dove ha sede l’Aifa, sono propensi a chiudere gli occhi, ad Amsterdam, dove ha sede l’agenzia Ue, il comitato per la sicurezza è intenzionato a vederci chiaro.L’Ema ha infatti comunicato che l’ente sta valutando i casi segnalati di sanguinamento mestruale abbondante o di assenza di mestruazioni a seguito di vaccinazioni anti Covid con Comirnaty (Pfizer) o Spikevax (Moderna). Lo si legge sul portale dell’agenzia europea per i medicinali, dove già in passato il comitato per la sicurezza aveva comunicato di aver ricevuto segnalazioni di disturbi nel ciclo in donne a cui erano state somministrate le dosi anti Covid. A differenza dell’Aifa, l’Ema sembra prendere in seria considerazione questi disturbi dell’attività ormonale femminile. Nella nota pubblicata sul portale, si riconosce infatti che le mestruazioni abbondanti, sebbene si possano verificare in determinate condizioni di stress e di stanchezza, sono un fenomeno invalidante, perché «interferiscono con la qualità della vita fisica, sociale ed emotiva della persona». Allo stesso tempo, l’amenorrea, cioè la mancanza di ciclo mestruale per più mesi consecutivi, comporta altri disturbi. Per questo il comitato, esaminate le prove disponibili, ha deciso di richiedere una valutazione approfondita di tutti i dati raccolti, per capire se esista un nesso causale tra i vaccini e i disturbi mestruali. Al momento, dice l’Ema, non ci sono prove che i vaccini influiscano sulla fertilità, tuttavia ad Amsterdam hanno pensato bene di considerare la faccenda, visto il numero di segnalazioni spontanee o cliniche ricevute. Inutile dirlo, a Roma non si sono accorti di nulla. Scrivere questo significa mettere in dubbio l’utilità dei vaccini contro il Covid o sostenere che presentino rischi come qualche sciocco con il paraocchi sostiene? No, significa che il consenso informato non è una carta che si firma per far contento il virologo o il ministro, bensì una richiesta che in un Paese normale non solo è legittima, ma doverosa da parte delle autorità sanitarie. Ogni italiano ha il diritto di sapere.
Il primo ministro del Pakistan Shehbaz Sharif e il principe ereditario saudita Mohammed bin Salman (Getty Images)
Riyadh e Islamabad hanno firmato un patto di difesa reciproca, che include anche la deterrenza nucleare pakistana. L’intesa rafforza la cooperazione militare e ridefinisce gli equilibri regionali dopo l’attacco israeliano a Doha.
Emanuele Orsini e Dario Scannapieco