2025-07-20
È da 15 anni che abusano di Milano
Ada Lucia De Cesaris e Beppe Sala (Ansa)
Indagata per tentata concussione la De Cesaris, vicesindaco ai tempi di Pisapia: fu lei a dare pieni poteri alla Commissione paesaggio, ora nell’occhio del ciclone. Boeri in chat con Sala la definiva «losca». Ipotesi dei pm: patto corruttivo su San Siro. C’è un punto chiave nell’ordinanza che ha portato a marzo agli arresti domiciliari Giovanni Oggioni, ex vicepresidente della commissione per il paesaggio del Comune di Milano, che aiuta a capire l’origine e l’evoluzione di quello che oggi la Procura definisce un «sistema gravemente corruttivo» nella gestione urbanistica della città. Un passaggio che riguarda Ada Lucia De Cesaris, ex vicesindaco e assessore all’urbanistica nella giunta Pisapia. Secondo i magistrati fu proprio lei, tra il 2012 e il 2015, a «normativizzare» i poteri della commissione paesaggio, cioè a renderli autonomi, pervasivi, ma soprattutto sottratti a controlli reali, creando le premesse di uno strumento decisionale strategico ma vulnerabile, che si sarebbe trasformato, nel tempo, in una cerniera tra politica, burocrazia e interessi immobiliari privati.Secondo le indagini, all’inizio dell’inchiesta sarebbe stato introdotto un sistema parallelo in cui la commissione paesaggio assumeva poteri eccessivi, spesso in violazione della legge. Al centro spicca Marco Emilio Cerri, vicino a De Cesaris, accusato di falsi attestati e sospettato di conflitto d’interessi. Indagati anche Giuseppe Marinoni, ex presidente (e sostenitore del «Pgt ombra»), e Alessandro Scandurra, entrambi sospettati di corruzione per aver favorito progetti privati in cambio di consulenze.Nell’ormai mare magnum di inchieste degli ultimi due anni sull’urbanistica, con ormai quasi 80 persone indagate, tramite le intercettazioni telefoniche svolte, emergono con particolare evidenza i legami tra questi uffici, alcuni assessori e studi legali di avvocati amministrativisti – considerati dagli inquirenti essenziali al funzionamento del sistema. Tra questi, oltre a De Cesaris, spiccano altri avvocati che in diverse telefonate intercettate si vantano esplicitamente di aver scritto la legge «Salva Milano», presentata come «interpretazione autentica», ma nei fatti ritenuta un tentativo normativo di sterilizzare le indagini in corso.Oggi, mentre la giunta di Beppe Sala vacilla sotto il peso delle inchieste (ieri il Pd ha chiesto al sindaco, che oggi parlerà in consiglio comunale, di chiudere la questione San Siro entro settembre), e mentre l’assessore all’urbanistica Giancarlo Tancredi si prepara con ogni probabilità a rassegnare le dimissioni, il quadro che emerge non è quello di una «crisi improvvisa», ma di un sistema che è stato costruito e si è evoluto nel tempo. E proprio De Cesaris, che oggi risulta indagata per tentata concussione, è considerata dagli investigatori una delle architette originarie del meccanismo.Chi è Ada Lucia De Cesaris? Avvocata amministrativista, vicina ai settori immobiliari e al centrosinistra, è stata vicesindaco e assessore all’urbanistica dal 2011 al 2015 nella giunta Pisapia. Si dimise parlando di «difficoltà insormontabili con parte della maggioranza», una rottura politica che segnò il passaggio da un ruolo pubblico a uno più riservato ma ancora influente. È socia dello studio dell’ex assessore Bardelli, ed è stata consulente di Banca Illimity. Nel 2024 è stata perquisita per l’indagine sul progetto edilizio di via Lamarmora: non indagata, ma secondo il Tribunale del Riesame avrebbe avuto «rapporti molto stretti» con l’assessore Tancredi, meritevoli di ulteriori accertamenti. Nel luglio 2022, l’ex vicesindaco De Cesaris scriveva all’assessore Tancredi: «Se non si va in alto non si fa più nulla ... è l’unico modo per liberare e salvaguardare suolo», criticando i limiti imposti a nuovi progetti edilizi. Nel dicembre 2023 criticava duramente l’approccio urbanistico del Comune: «Un piano che introduce di nuovo le destinazioni urbanistiche? Ma ci hai pensato cosa significa nel 2023?». Nel 2024, con le indagini in corso, invitava Tancredi a rallentare: «Bisogna mollare un po’, vi travolgono».Le chat trovate nei suoi dispositivi sono, per gli inquirenti, rivelatrici. Mostrano una costante ingerenza nelle dinamiche interne dell’amministrazione, anche dopo la sua uscita formale. In uno scambio del 23 febbraio 2024 con Regina De Albertis, presidente di Assimpredil-Ance, De Cesaris propone un «colloquio riservato con la presidente del Consiglio», nel tentativo – sospettano i magistrati – di bloccare modifiche «sgradite al Pgt» e soprattutto «l’indagine in corso». Non è un caso che ieri, un gruppo di architetti e professori, tra cui Lorenzo Degli Esposti e l’ex assessore Giorgio Goggi, ha inviato una lettera al sindaco chiedendo un nuovo Pgt ispirato da principi di equità, trasparenza e inclusione, coinvolgendo davvero i cittadini.Ma la storia non si ferma a lei. L’inchiesta coinvolge il sindaco Sala, oggi indagato, e il suo storico interlocutore architettonico Stefano Boeri, progettista del Bosco Verticale e autore per Coima del progetto di riqualificazione del Pirellino, il palazzo comunale di via Pirelli 39.Quel palazzo è divenuto simbolo di una Milano svenduta. Infestato dall’amianto, in condizioni disastrose, era stato al centro di una proposta di permuta da parte di Coima già nel 2013, bocciata allora da De Cesaris.Nel marzo 2019, Boeri invia a Sala un vecchio articolo del 2013 sul degrado dell’edificio e scrive: «Beh... avevo ragione... anche a pensare che la De Cesaris era ed è un personaggio losco». Sala risponde: «Questa cosa è pazzesca».Boeri vuole ricordare al sindaco che aveva avuto ragione e ribadire la sua profonda insofferenza nei confronti della De Cesaris. In un altro messaggio scrive che sul teatro Lirico si vedono ancora «conseguenze» di quella «azzeccagarbugli». Intanto secondo il Centro studi di Unimpresa, «sono almeno 150 i cantieri attualmente paralizzati a causa del coinvolgimento diretto o indiretto nei procedimenti in corso. Un dato che riguarda oltre 1.600 appartamenti e coinvolge più di 4.500 famiglie». Un «patto corruttivo» si sarebbe anche consolidato attorno a San Siro e al progetto per il nuovo stadio di Milan e Inter, con l’obiettivo di aggirare vincoli ambientali e paesaggistici attraverso scorciatoie amministrative già sperimentate in passato, come nel caso dell’ex Ippodromo del Trotto. In questo schema riemerge il ruolo di Tancredi e della stessa De Cesaris, che ha ricoperto il ruolo di consulente legale di rossoneri e nerazzurri proprio sul dossier stadio. De Cesaris ha mantenuto l’incarico fino a 2023. Poi, i club l’hanno estromessa affidandosi ad altri studi legali.
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