2019-09-06
È caccia grossa alle ultime poltrone da sottosegretario rimaste
Restano in palio i ruoli di vice e sottosegretario. Il pentastellato ribelle Gregorio De Falco può tornare a bordo ai Trasporti. Nicola Oddati, uomo di Nicola Zingaretti, vicino a una delega al Sud. Il renziano Luigi Merlo pronto a occuparsi dei Porti. Emma Bonino tentata, Stefano Buffagni a bocca asciutta?Fatto il governo minestrone, ora bisogna fare i ministrini, ovvero i viceministri e i sottosegretari, una cinquantina di poltrone di seconda e terza fila che puntualmente, quando si forma un nuovo esecutivo, vengono distribuite tra senatori, deputati e dirigenti dei partiti di maggioranza, per soddisfare appetiti, consolare esclusi più o meno eccellenti dal governo, placare malumori e accontentare richieste. Mai come in questo caso, si va verso una bella infornata di sottosegretari, se consideriamo che i 21 ministri che affiancano il premier Giuseppe Conte costituiscono già un numero da record. Vediamo insieme chi sono i protagonisti politici in pole position per andare ad occupare un poltrona di viceministro o sottosegretario.Partiamo dai senatori ancora incerti, che possono essere determinanti per il voto di fiducia, considerati i numeri risicati su cui possono contare Pd, M5s e Leu a Palazzo madama. Ieri Gregorio De Falco, senatore dissidente e poi espulso dal M5s, ha messo bene in chiaro che il suo voto, così come quello del collega e amico Saverio De Bonis, anche lui ex M5s, non è scontato: «La nostra fiducia al governo Conte», ha spiegato De Falco, «è subordinata all'assunzione di impegni concreti e seri, in ordine innanzitutto alle fonti dalle quali il governo intende attingere le ingenti risorse occorrenti ad avviare l'ambizioso programma enunciato». Da non crederci: l'ufficiale di Marina diventato famoso per quel «salga a bordo, cazzo!» rivolto al comandante della Costa concordia, Francesco Schettino, abbandona la nave? Per convincere De Falco e De Bonis a restare a bordo, potrebbe arrivare la proposta di un bel ruolo da sottosegretario ai Trasporti, anche se c'è da superare il veto del M5s.Un altro partito da accontentare è Leu. Per un ruolo da sottosegretario sono in lizza le deputate Rossella Muroni e Michela Rostan, ma c'è anche Arturo Scotto, tra i fondatori di Articolo 1. La casella più probabile è quella al Lavoro per Scotto, alle Pari opportunità per la Muroni e la Rostan.Veniamo al Pd. In pole position per un ruolo da sottosegretario con delega al Sud c'è Nicola Oddati, esponente della segreteria dei Dem con delega al Mezzogiorno, legatissimo al presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, che in questo modo potrebbe avere un «proprio» esponente nel governo. Oddati gode della piena fiducia di Nicola Zingaretti. Insieme a quello di Oddati, un altro nome caldo è quello di Luigi Merlo, ex assessore ai Trasporti della Regione Liguria, ex presidente del porto di Genova, con un'esperienza da consigliere per la portualità e la logistica del ministro delle Infrastrutture Graziano Delrio e una da top manager del gruppo Msc. Merlo è il marito della renzianissima deputata Raffaella Paita, e punta ovviamente a una delega ai Porti. Altra turborenziana in predicato di diventare sottosegretario è la deputata Anna Ascani, che punta ai Beni culturali o all'Istruzione. Duello tutto partenopeo per la carica di sottosegretario alla Giustizia: Gennaro Migliore, deputato, ha già occupato quella poltrona nei governi guidati da Matteo Renzi e Paolo Gentiloni; Valeria Valente, senatrice, ha ottime chanche, così come Camilla Sgambati e Stefano Graziano, altri due campani. Discorso a parte per Francesco Nicodemo, ex spin doctor di Matteo Renzi, che potrebbe andare all'Innovazione.Passiamo al M5s. Qui Laura Castelli, ex viceministro all'Economia, ha poche possibilità di restare al Mef, e potrebbe traslocare allo Sviluppo economico. Barbara Lezzi, ex ministro per il Sud, difficilmente accetterebbe una retrocessione a sottosegretario, ma le chance ci sono. Carlo Sibilia, sottosegretario uscente all'Interno, conosce bene il Viminale e quindi potrebbe essere confermato; salgono a dismisura le quotazioni di Lucia Azzolina, deputata, docente, volto nuovo del M5s televisivo, che potrebbe andare all'Istruzione o alla Cultura. Manlio Di Stefano, sottosegretario uscente agli Esteri, rischia la non riconferma per il suo eccessivo protagonismo mediatico: con Luigi Di Maio alla Farnesina, c'è da scommettere che i sottosegretari saranno riservati. Conferma in vista invece per il viceministro Emanuela Del Re. Praticamente certa anche la riconferma di Vittorio Zoccano, sottosegretario uscente con delega alla disabilità. Anche Vito Crimi, volto storico del M5s, dovrebbe essere riconfermato sottosegretario con delega all'Editoria. Chi rischia seriamente la poltrona di sottosegretario è l'uscente Stefano Buffagni, considerato ancora in sintonia con la Lega. Singolare infine la posizione di +Europa, spaccata in due, con la componente di Emma Bonino ferma sul «no» al governo giallorosso e quella di Bruno Tabacci più aperturista. La forza della Bonino, considerato che Emma è l'unico esponente del partito al Senato, è però assai più forte di quella di Tabacci.
Tedros Ghebreyesus (Ansa)
Giancarlo Tancredi (Ansa)