2020-06-10
Dopo la quarantena ecco la stangata. Prezzi esorbitanti su voli e traghetti
Una famiglia può spendere 1.700 euro per un Milano-Catania e oltre 1.400 euro se prende un traghetto da Genova a Olbia.Scampati alla pandemia, tribolanti sul lavoro, in ambasce per i figli. Speravate dunque di rifiatare con una parca e salvifica vacanza? Lasciate invece ogni speranza, voi ch'entrate nella perigliosa estate del coronavirus. Vi attendono le ferie più costose della storia repubblicana. L'ha capito chiunque, da giorni, strabuzza gli occhi davanti ai fantasmagorici prezzi raggiunti da aerei, treni e traghetti. Inutile continuare ad aggiornare i siti, tentare incroci improbabili, sperare nel futuro. Di doman, stavolta, c'è assoluta certezza: potrà solo andar peggio. Al grande esodo mancano ancora due mesi. Eppure i rincari, rispetto all'anno scorso, arrivano anche al 50 per cento. Enormità che hanno convinto molti, magari in cassa integrazione e con futuro incerto, a rinunciare a ogni velleità.Prendiamo, ad esempio, una delle rotte aeree più battute: quella che da Milano porta a Catania. Avete finalmente concordato le agognate ferie con il riottoso capufficio. Partenza, allora, l'8 agosto.Classe economica e bagaglio in stiva. Pronti per l'imbarco. Forse. Con Alitalia servono 232 euro per il primo volo del mattino. E 120 euro per l'ultimo della giornata: alle 21,25 però. Così una famiglia di quattro persone, può arrivare a spendere persino 928 euro. Solo all'andata. Passate le due canoniche settimane, il 22 agosto bisognerà tornare nella grigia metropoli. E i prezzi, per quella data, variano da 204 a 119 euro. Per un totale che, tra andata e ritorno, oscilla pericolosamente da 436 a 239 euro a viaggiatore. Per toccare, nel caso della solita famigliola, perfino a 1.736 euro.A questo punto, magari, penserete: chi se ne frega della nostra sgangherata compagnia di bandiera. Restano pur sempre le low cost. Poveri illusi. Stessa tratta, biglietti ancora più esosi.All'andata, per sbarcare in Sicilia, servono almeno 180 euro se muniti di bagaglio piccolo. Ritorno: 158. Totale: 338. Fanno, per i quattro congiunti, 1.352 euro. A patto, certo, di accontentarsi degli orari disagevoli. Impraticabili per chi ha figli piccoli ed esigenze particolari. Controindicazioni che, ad esempio, porterebbero ad evitare, nel caso di Ryanair, il primo volo del mattino. Così, chi sceglie il vettore di Michael Leary sarebbe costretto a sborsare ben 405 euro per una tariffa plus, che comprende il bagaglio in stiva. Per giungere, tutti compresi, a ben 1.620 euro: cifra che fa concorrenza solo all'opzione più dispendiosa della vituperatissima Alitalia.Ovviamente, un ritocco dei prezzi era atteso. Le compagnie, per mantenere il distanziamento, sono obbligate a tenere il libero il sedile centrale.Significa perdere il 33 dei posti. Ma spesso i rincari sembrano sopravanzare ogni logica commerciale.Prendiamo allora un'altra tratta molto richiesta: Milano-Olbia. I posti con Alitalia sono già terminati.Bisogna quindi volare con EasyJet. Consuete date: andata l'8 e ritorno il 22 agosto. Costo per la malcapitata famigliola, con l'usuale piccolo bagaglio, 1.278 euro. Insomma, 320 euro a testa.Accontentandosi però di orari antidiluviani. Per una soluzione meno disagevole, invece, servono 2.208 euro.Chi volesse tentare l'approdo sui lidi sardi, potrà valutare pure l'interminabile viaggio in traghetto.Partendo ancora da Milano, il porto più vicino è Genova. Solita truppa: padre, madre, due figlioli.Dunque, macchina a seguito e cabina quadrupla d'ordinanza. Con la Moby, per arrivare a Olbia, servono 1.449 euro. Mentre se si sceglie Grandi navi veloci il totale sale a 1.738 euro, ma solo grazie a un mirabolante sconto. La somma originaria, infatti, è di 2.022 euro. A questo punto, meglio forse dimenticare le isole e puntare sul continente. Per raggiungere, ad esempio, il Salento. E magari in treno, vista la malaparata, in modo da risparmiare qualcosa. Ma da Milano a Lecce, con le nostre gloriose ferrovie dello Stato, i quattro arditi spendono comunque 803 euro.Ovviamente, in economica.Aggettivo che, quest'estate, sarà meglio dimenticare. In tutte le sue declinazioni. La spesa media a villeggiante, calcolava dodici mesi fa il Codacons, era di 737 euro a persona. Visti i prezzi attuali, vorrebbe dire investire quest'anno oltre la metà del budget per raggiungere l'agognata meta.Giunti lì, per rientrare nella media tricolore, bisognerebbe cibarsi di bacche e dormire sotto il cielo stellato. E quei tapini che pensano di pernottare in albergo? Li attende l'ennesimo e robustissimo rincaro.Raggiunta la battigia, la solfa non cambierà.Sdraio e ombrelloni, a partire dalla Sardegna, costeranno in alta stagione anche il 25 per cento in più. Di fronte alle inevitabili rimostranze, i titolari degli stabilimenti di Costa Smeralda e Gallura abbozzano: «Abbiamo un terzo in meno delle sdraio. E il comune non c'ha dato altro spazio».Unica alternativa: quella spiaggia libera che rischia di diventare una giungla. Obbligati a rispettare le distanze, le famigliole si stanno quindi già attrezzando alla battaglia con periodiche incursioni nei magazzini di articoli sportivi. Ovvero, laddove è possibile reperire tutto l'occorrente per andare, già di buonissimo mattino, alla conquista dell'arenile. E guadagnarsi, finalmente, qualche metro di svago a buon mercato.
Il ministro della Salute Orazio Schillaci (Imagoeconomica)
Orazio Schillaci e Giuseppe Valditara (Ansa)