2020-09-14
Dopo il caso della visita cinese a Roma scoppia il giallo del ministro iraniano
Il titolare degli Esteri Mohammad Javad Zarif risulta in arrivo domani. Ma l'incontro potrebbe saltare.All'indomani dell'esecuzione del ventisettenne campione di wrestling Navid Afkari, condannato a morte con l'accusa di omicidio di una guardia di sicurezza durante le manifestazioni antigovernative dell'agosto di due anni fa, la politica italiana torna a discutere di Iran. E la visita del ministro degli Esteri iraniano Mohammad Javad Zarif a Roma, in agenda per domani, rischia di saltare.«Mentre sale di nuovo lo sdegno internazionale contro il regime di Teheran per l'ennesima esecuzione illegale per motivi politici», ha denunciato con una nota il senatore di Forza Italia Lucio Malan, apprendiamo che domani «il ministro degli Esteri iraniano Javad Zarif dovrebbe essere in visita ufficiale a Roma, ovviamente per essere ricevuto dal suo omologo Luigi Di Maio».Della missione in Italia, Francia, Germania, Spagna e Regno Unito del capo della diplomazia iraniana avevano scritto nei giorni scorsi il Teheran Times, quotidiano iraniano in lingua inglese, e Mehr, agenzia di stampa semi-ufficiale di Teheran. Obiettivo del tour: convincere le controparti a contrastare gli sforzi degli Stati Uniti per ripristinare le sanzioni Onu contro Teheran.Tuttavia, ieri, vicine al dossier hanno spiegato ad Agenzia Nova che la visita a Roma del capo della diplomazia iraniana sarà rimandata «al 90 per cento». Il motivo del possibile cambio di programma di Teheran, tuttavia, non è noto.Una «cosa simile» alla visita di Zarif, dichiara nella nota di Malan, «è già avvenuta tre settimane fa per l'arrivo, ancora più importante, del capo della diplomazia cinese Wang Yi, reso noto in sottotono appena quattro giorni prima. Ma questa volta i giorni sarebbero solo due». Secondo il senatore forzista potrebbe aver avuto un peso in questa scelta della diplomazia italiana il precedente dell'Ipac (l'Alleanza interparlamentare sulla Cina, di cui lui è co-chair italiano con il senatore Roberto Rampi del Partito democratico). «Forse perché il 23 agosto, come Ipac abbiamo organizzato un evento con l'arrivo di Nathan Law, dissidente di Hong Kong con il quale abbiamo incontrato numerosi giornalisti?», si domanda Malan. Che poi rincara la dose su Di Maio sostenendo di aver ottenuto dal ministro degli Esteri «solo una risposta, estremamente ambigua, sul rinnovo dell'embargo della vendita di armi a Teheran, da cui non si è capito come si schiererà l'Italia». A Di Maio «piace certamente di più trattare con Zarif che con il Parlamento che vuole ridurre nei numeri e soprattutto nel ruolo», conclude Malan.Per l'Iran i recenti sviluppi nel Medio Oriente rappresentano soltanto «cattive notizie» come hanno evidenziato in un recente rapporto gli analisti del think tank Atlantic Council. Da una parte la decisione di Emirati Arabi Uniti e Bahrein (con la luce verde saudita) di normalizzare i rapporti con Israele rafforzando la cooperazione di sicurezza anche in chiave anti Teheran. Dall'altra la recente decisione della Serbia di considerare Hezbollah, partito e milizia libanese sostenuto dagli ayatollah, un'organizzazione terroristica. Dietro entrambi gli sviluppi c'è lo zampino degli Stati Uniti, fautori della normalizzazione araba verso lo Stato ebraico e decisi a insistere con la strategia della «massima pressione» su Teheran e sui suoi proxy (tra cui Hezbollah). «Le pedine del domino sulle operazioni di Hezbollah in Europa stanno cadendo», ha dichiarato il segretario di Stato americano Mike Pompeo complimentandosi con la Serbia. Il capo della diplomazia statunitense ha inoltre evidenziato le recenti azioni di Germania e Lituania contro Hezbollah a seguito di quelle prese da Regno Unito e Kosovo e ribadito l'impegno affinché l'Unione europea si muova nella stessa direzione, senza distinguere tra il ramo politico e quello militare del gruppo sciita.
Manfred Weber e Ursula von der Leyen (Ansa)
Il cancelliere tedesco Friedrich Merz (Ansa)
Ursula von der Leyen (Ansa)
content.jwplatform.com
L’area tra Varese, Como e Canton Ticino punta a diventare un laboratorio europeo di eccellenza per innovazione, finanza, sviluppo sostenibile e legalità. Il progetto, promosso dall’associazione Concretamente con Fabio Lunghi e Roberto Andreoli, prevede un bond trans-frontaliero per finanziare infrastrutture e sostenere un ecosistema imprenditoriale innovativo. La Banca Europea per gli Investimenti potrebbe giocare un ruolo chiave, rendendo l’iniziativa un modello replicabile in altre regioni d’Europa.