2020-04-21
        Dopo 17 giorni il lockdown è inutile
    
 
Uno studio smonta l'idea di chiudere a oltranza. E prevede 30.000 morti entro maggio.Secondo uno studio scientifico, i cui risultati sono stati pubblicati domenica dal Corriere della Sera in un articolo di Elena Comelli, solo i primi 17 giorni successivi all'applicazione delle norme di contenimento dei movimenti e di chiusura (lockdown) determinano l'entità del contagio da coronavirus (Covid-19). Dunque, la diffusione del contagio sembrerebbe dipendere solo dai focolai sviluppatisi nei primi giorni e sarebbe indifferente al rigore del lockdown, superati questi primi 17 giorni. Nell'articolo ci si chiede se chiudersi in casa e fermare le industrie serva a qualcosa. Infatti lo studio, guidato da Stefano Centanni, ordinario di malattie dell'apparato respiratorio all'Università di Milano e direttore dei reparti di pneumologia degli ospedali San Paolo e San Carlo di Milano, suggerirebbe che qualsiasi misura restrittiva applicata dopo i primi 17 giorni incide poco o nulla sull'andamento dei contagi e sul numero delle vittime. Il team ha anche elaborato un modello matematico predittivo delle vittime che finora si è rivelato estremamente preciso, in tutti i Paesi analizzati: sia in quelli in cui, come il nostro, le misure di contenimento sono rigide, sia in quelli dove le industrie hanno continuato a lavorare e i movimenti dei cittadini non sono stati limitati, come Germania e Svizzera. La curva dei contagi, che si assomiglia in ogni Paese, è stata ricostruita a partire dai dati cinesi. Il 10 marzo scorso, data di partenza del modello, esso prevede per il 18 aprile in Italia 23.873 morti, indipendentemente dalle misure restrittive messe in atto. I casi registrati nella realtà sono 23.227, poche centinaia in meno, ma un dato molto molto vicino alla previsione. Le previsioni per fine maggio sono poco meno di 30.000 vittime e se il modello dovesse rispecchiare la realtà, come ha fatto finora, saranno i morti che piangeremo. Lo stesso successo previsionale si è avuto anche per Germania, Spagna e lo Stato di New York.Detto questo, non ha nessun senso prolungare la prigionia, distruggere il sistema immunitario, la psiche, il sistema scolastico, le relazioni umane, il futuro e ovviamente la religione della nazione.Questo permette di risparmiare il denaro pubblico che pagherà le consulenze delle task force, dei sedicenti esperti che esperti non possono essere perché questa è una situazione che mai è comparsa nella storia dell'umanità, quindi chiunque se ne dichiari conoscitore è un fiero zuzzerellone. Abbiamo bisogno di qualcuno che ci liberi dai virologi che hanno invaso ogni trasmissione televisiva, che si dichiarano a loro volta esperti di un fenomeno nuovo, che non possono conoscere, tutti assolutamente incapaci di usare il condizionale. Difficilmente ci dimenticheremo del dottor Roberto Burioni, che il 31 gennaio, mentre il virus impazzava e uccideva da settimane, ha dichiarato sempre con il solo uso dell'indicativo, sempre con la sacra certezza di Giovanna D'Arco che ha appena parlato con San Michele Arcangelo, che «il virus non sta circolando». Un'affermazione così perentoria si può fare solo dopo aver fatto il tampone a 60 milioni di italiani. E noi, popolo italiano, riprendiamoci la libertà di uscire e quella di pensare, e piantiamola di farci ammaliare dalla parola «esperto». Dopo che ci hanno venduto come massimo esperto del clima una ragazzina svedese che va a scuola un giorno su due, impariamo l'arte della diffidenza.
        Foto Pluralia
    
La XVIII edizione del Forum Economico Eurasiatico di Verona si terrà il 30 e 31 ottobre 2025 al Çırağan Palace di Istanbul. Tema: «Nuova energia per nuove realtà economiche». Attesi relatori internazionali per rafforzare la cooperazione tra Europa ed Eurasia.
Il Forum Economico Eurasiatico di Verona si sposta quest’anno a Istanbul, dove il 30 e 31 ottobre 2025 si terrà la sua diciottesima edizione al Çırağan Palace. L’evento, promosso dall’Associazione Conoscere Eurasia in collaborazione con la Roscongress Foundation, avrà come tema Nuova energia per nuove realtà economiche e riunirà rappresentanti del mondo politico, economico e imprenditoriale da decine di Paesi.
Dopo quattordici edizioni a Verona e tre tappe internazionali — a Baku, Samarcanda e Ras al-Khaimah — il Forum prosegue il suo percorso itinerante, scegliendo la Turchia come nuova sede di confronto tra Europa e spazio eurasiatico. L’obiettivo è favorire il dialogo e le opportunità di business in un contesto geopolitico sempre più complesso, rafforzando la cooperazione tra Occidente e Grande Eurasia.
Tra le novità di questa edizione, un’area collettiva dedicata alle imprese, pensata come piattaforma di incontro tra aziende italiane, turche e russe. Lo spazio offrirà l’occasione di presentare progetti, valorizzare il made in Italy, il made in Turkey e il made in Russia, e creare nuove partnership strategiche.
La Turchia, ponte tra Est e Ovest
Con un PIL di circa 1.320 miliardi di dollari nel 2024 e una crescita stimata al +3,1% nel 2025, la Turchia è oggi la 17ª economia mondiale e membro del G20 e dell’OCSE. Il Paese ha acquisito un ruolo crescente nella sicurezza e nell’economia globale, anche grazie alla sua industria della difesa e alla posizione strategica nel Mar Nero.
I rapporti con l’Italia restano solidi: nel 2024 l’interscambio commerciale tra i due Paesi ha toccato 29,7 miliardi di euro, con un saldo positivo per l’Italia di oltre 5,5 miliardi. L’Italia è il quarto mercato di destinazione per l’export turco e il decimo mercato di sbocco per quello italiano, con oltre 430 imprese italiane già attive in Turchia.
Nove sessioni per raccontare la nuova economia globale
Il programma del Forum si aprirà con una sessione dedicata al ruolo della Turchia nell’economia mondiale e proseguirà con nove panel tematici: energia e sostenibilità, cambiamento globale, rilancio del manifatturiero, trasporti e logistica, turismo, finanza e innovazione digitale, produzione alimentare e crescita sostenibile.
I lavori si svolgeranno in italiano, inglese, russo e turco, con partecipazione gratuita previa registrazione su forumverona.com, dove sarà disponibile anche la diretta streaming. Il percorso di avvicinamento all’evento sarà raccontato dal magazine Pluralia.
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        Matteo Del Fante, ad di Poste Italiane (Ansa)
    
«Non esiste al mondo un prodotto così diffuso e delle dimensioni del risparmio postale», ha dichiarato Matteo Del Fante, amministratore delegato di Poste Italiane, a margine dell’evento «Risparmio Postale: da 150 anni la forza che fa crescere l’Italia», a cui ha presenziato anche il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. «Come l’ha definito il Presidente della Repubblica, si tratta di un risparmio circolare: sono 27 milioni i risparmiatori postali», ha spiegato ai giornalisti Dario Scannapieco, amministratore delegato di Cassa Depositi e Prestiti.
        Donald Trump e Xi Jinping (Ansa)