2025-09-01
Dividendi alti, portafogli più solidi: le azioni che proteggono dal rischio mercato
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In un contesto di incertezza geopolitica e valutazioni elevate, i titoli a elevato dividend yield offrono un flusso di reddito stabile e contribuiscono a ridurre la volatilità. Banche e oil & gas guidano la classifica, mentre Tim resta l’unica esclusa.L'investimento in azioni ad alto dividendo può essere una strategia efficace per chi cerca di costruire un reddito passivo e far crescere il proprio patrimonio nel tempo. La tabella riporta i dati attuali e le proiezioni, facendo emergere le aziende dell’indice principale che offrono i rendimenti da dividendo più elevati.Le cedole offrono un flusso di cassa tendenzialmente costante che può essere utilizzato per integrare il reddito, coprire le spese o essere reinvestito per aumentare ulteriormente i profitti, consentendo di fronteggiare l’inflazione e ridurre la volatilità del portafoglio. Le aziende che distribuiscono regolarmente dividendi sono spesso società mature e finanziariamente stabili, capaci di resistere meglio alle fluttuazioni di mercato. Includere queste azioni in un portafoglio diversificato può bilanciare gli investimenti a maggior rischio e potenziale di crescita.Questo può risultare particolarmente utile in una fase di mercato come quella attuale, ancora caratterizzata da incertezza e da valutazioni elevate per l’azionario. Le incognite riguardano soprattutto gli sviluppi commerciali e geopolitici, con particolare riferimento alle politiche di Trump da un lato e alle risoluzioni – ancora lontane – dei conflitti in Ucraina e in Medio Oriente. Ad apportare ulteriore volatilità anche il voto di fiducia che rischia di determinare una nuova crisi di governo nel cuore del Vecchio Continente.In questo contesto, un investimento in titoli ad alto dividendo può contribuire a riequilibrare il portafoglio e proteggere il rendimento da oscillazioni di breve termine.Per esaminare e confrontare i dividendi di un’azienda, non basta guardare all’importo della cedola pagata da ogni società, ma è più utile calcolare il dividend yield, un indicatore percentuale che mette in relazione il dividendo annuale per azione e il prezzo di mercato del titolo.La formula di riferimento è: Dividendo annuale per azione / Prezzo corrente dell’azione × 100Il dividend yield permette di stabilire un paragone tra diverse società in termini di remunerazione sul capitale investito tramite i dividendi. Tendenzialmente, un yield più elevato rende un titolo più attraente per chi cerca entrate stabili dalle cedole.Si tratta in ogni caso di un parametro statico, che non tiene conto dei rischi specifici dell’azienda né di eventuali variazioni future nella politica di distribuzione dei dividendi. Inoltre, un rendimento da dividendo molto elevato potrebbe indicare che il prezzo dell’azione è crollato a causa di problemi sottostanti nell’azienda o far presagire un taglio della cedola in futuro.Nella a classifica dei dividend yield spiccano le banche Mps (10,7%) e Banco Bpm (8,6%), ma anche Bper, Popolare di Sondrio e Intesa Sanpaolo offrono rendimenti interessanti, tra il 6 e il 7%. Nella parte alta della classifica figura Stellantis (8,1%), che tuttavia ha tagliato considerevolmente la cedola quest’anno e potrebbe ulteriormente ridurla, o persino annullarla, nel 2026. Ben posizionato il settore oil & gas con Saipem (6,9%) ed Eni (6,6%).Unica eccezione Tim, la sola azienda del Ftse Mib a non distribuire dividendi a valere sul 2024 (l’ultimo è stato pagato nel 2021). Un ritorno alla cedola è previsto dall’anno prossimo.
Pedro Sánchez (Getty Images)
Alpini e Legionari francesi si addestrano all'uso di un drone (Esercito Italiano)
Oltre 100 militari si sono addestrati per 72 ore continuative nell'area montana compresa tra Artesina, Prato Nevoso e Frabosa, nel Cuneese.
Obiettivo dell'esercitazione l'accrescimento della capacità di operare congiuntamente e di svolgere attività tattiche specifiche dell'arma Genio in ambiente montano e in contesto di combattimento.
In particolare, i guastatori alpini del 32° e i genieri della Legione hanno operato per tre giorni in quota, sul filo dei 2000 metri, a temperature sotto lo zero termico, mettendo alla prova le proprie capacità di vivere, muoversi e combattere in montagna.
La «Joint Sapper» ha dato la possibilità ai militari italiani e francesi di condividere tecniche, tattiche e procedure, incrementando il livello di interoperabilità nel quadro della cooperazione internazionale, nella quale si inserisce la brigata da montagna italo-francese designata con l'acronimo inglese NSBNBC (Not Standing Bi-National Brigade Command).
La NSBNBC è un'unità multinazionale, non permanente ma subito impiegabile, basata sulla Brigata alpina Taurinense e sulla 27^ Brigata di fanteria da montagna francese, le cui componenti dell'arma Genio sono rispettivamente costituite dal 32° Reggimento di Fossano e dal 2° Régiment étranger du Génie.
È uno strumento flessibile, mobile, modulare ed espandibile, che può svolgere missioni in ambito Nazioni Unite, NATO e Unione Europea, potendo costituire anche la forza di schieramento iniziale di un contingente più ampio.
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