L'uomo si mette in testa di avvicinarsi a Dio, quasi ci riesce, Quello si adombra e, per punizione, confonde le lingue. Gli uomini, non capendo più nulla, smettono la scellerata costruzione. Questa la versione "media" che ripetiamo della inquietante e misteriosa vicenda biblica di Babele, raccontata nel libro della Genesi al capitolo 11. Il filosofo Silvano Petrosino, poggiando sulla tradizione dei racconti ebraici del Midrash, suggerisce una più completa e affascinante interpretazione di un testo che da secoli interroga l'arte, la cultura e il pensiero di tutto il mondo. Dio non punisce l'uomo: questi per natura tenta di raggiungere il Cielo, e l'Onnipotente non può esserne invidioso. Dio piuttosto vede che la costruzione sta abolendo l'uomo: la tecnica, il fare, prendono il sopravvento sui costruttori e li alienano dagli altri e dalla loro stessa natura. Costringere gli uomini allo sforzo di imparare a parlarsi è una pedagogia che ricostruisce l'identità e l'assetto di creatura tesa al bene. Se è così, chi ci può salvare dall'intelligenza artificiale e dalla Babele della rete?
Il ceo di Leonardo: «Bisogna ridurre la frammentazione dei 27». Lo ha dichiarato all'apertura del Salone internazionale dell'aeronautica di Le Bourget.
«Quella dell'autonomia strategica europea è una sfida enorme. È chiaro che un' Europa frammentata su 27 Stati membri, con 27 eserciti, ciascuno con le sue piattaforme è meno forte di un' Europa coordinata e diciamo più sinergica». Il ceo di Leonardo, Roberto Cingolani, nel giorno dell'apertura del 55° Salone Internazionale dell'aeronautica a Le Bourget alle porte di Parigi, ha risposto così alle domande dei giornalisti sul tema dell'indipendenza europea. «Questo - ha puntualizzato Cingolani - non si fa in un attimo, perché gli Stati hanno prerogative di sovranità nazionale e altro, però richiede un percorso il più' possibile rapido per riuscire a creare almeno un embrione di spazio europeo della Difesa».