L'uomo si mette in testa di avvicinarsi a Dio, quasi ci riesce, Quello si adombra e, per punizione, confonde le lingue. Gli uomini, non capendo più nulla, smettono la scellerata costruzione. Questa la versione "media" che ripetiamo della inquietante e misteriosa vicenda biblica di Babele, raccontata nel libro della Genesi al capitolo 11. Il filosofo Silvano Petrosino, poggiando sulla tradizione dei racconti ebraici del Midrash, suggerisce una più completa e affascinante interpretazione di un testo che da secoli interroga l'arte, la cultura e il pensiero di tutto il mondo. Dio non punisce l'uomo: questi per natura tenta di raggiungere il Cielo, e l'Onnipotente non può esserne invidioso. Dio piuttosto vede che la costruzione sta abolendo l'uomo: la tecnica, il fare, prendono il sopravvento sui costruttori e li alienano dagli altri e dalla loro stessa natura. Costringere gli uomini allo sforzo di imparare a parlarsi è una pedagogia che ricostruisce l'identità e l'assetto di creatura tesa al bene. Se è così, chi ci può salvare dall'intelligenza artificiale e dalla Babele della rete?
Ansa
- Il centro sociale, abusivo dal 1975, ha arrecato ai Cabassi, la famiglia proprietaria dello stabile, un danno di 30 milioni
- Nel frattempo, lo spazio autogestito incassava 500.000 euro l’anno senza fatturazione
Lo speciale contiene due articoli
Grossman con gli amici Semën Tumarkin ed Efim Kugel’ a Zagorjanka, 1946
Altro che Gergiev: la vicenda di Grossman è la riprova della vera, tragica repressione operata dai sovietici contro gli intellettuali. Domani prende il via la mostra che ricorda il grande autore, divenuto noto molti anni dopo la morte e oscurato per motivi politici.
Il cancelliere tedesco Friedrich Merz (Getty Images)
Il governo pensa di mettere fine agli incentivi a pioggia: «I pannelli redditizi da sé».