2023-10-01
Il blitz di Bruxelles sulle sigarette è soltanto l’antipasto per cibo e verde
Stella Kyriakides (Getty Images)
Polemiche in tutta Europa, ma la stampa italiana resta zitta. Luigi Scordamaglia: «No alla delega in bianco alla Dg Sante».Si avvicina la Cop 10, la più importante conferenza per il controllo delle bionde e dei prodotti alternativi. Sarà a Panama, pianificata dall’Oms, l’organizzazione mondiale per la sanità. L’occasione servirà, già si sa, per condannare i prodotti non combusti e quelli alternativi - per capirsi le sigarette elettroniche e gli stick che si aspirano senza bruciare il tabacco - e per equipararli alle bionde tradizionali. Per il semplice fatto che non emettono aria, e quindi in qualche modo inquinano. L’occasione servirà però alla Commissione Ue per forzare la mano su Consiglio e Parlamento e per farsi dare una delega in bianco dagli Stati membri. L’obiettivo è imporre sotto forma di norme di legge tutto ciò che verrà deciso a Panama. Un vero e proprio vulnus democratico che abbiamo già avuto modo di denunciare la scorsa settimana, pubblicando un documento inedito di Dg Sante, la direzione generale per la salute e la sicurezza alimentare della Commissione. Nel quale si preannuncia la palese estromissione del Consiglio e delle abituali pratiche legislative. Lasciando aperta una serie di interrogativi sui settori che potrebbero essere coinvolti in caso di blitz da parte di Bruxelles. «Non mi sorprende l’iniziativa della Commissione che vuole sostituirsi al potere democratico del Parlamento e dalle decisioni degli Stati membri», commenta alla Verità Luigi Scordamaglia, presidente di Filiera Italia. «Negli ultimi mesi sotto la spinta di Frans Timmermans, fortunatamente per tutti ritiratosi nel suo Paese a fare attività politica, la Commissione aveva presentato una serie di proposte che più che verso una transizione ecologica andavano verso un vero e proprio smantellamento della produzione agroalimentare europea, rendendo l’Unione sempre più dipendente dalle importazioni da Paesi terzi che non rispettano le norme né ambientali né di sicurezza», prosegue Scordamaglia. «A questo tentativo il Parlamento europeo ha reagito bloccando gli aspetti più ideologici di queste proposte e assumendo posizioni basate su criteri scientifici, dati oggettivi e studi di valutazione che la Commissione aveva omesso. Evidentemente ora infastidita dal potere democratico delle altre istituzioni, Bruxelles prova a bypassarlo chiedendo di trasformare in legge gli impegni che unilateralmente senza condivisione essa stessa assume negli ambiti internazionali. Con un approccio ancora una volta poco scientifico e molto ideologico». Il riferimento è quindi specifico all’impatto che può avere sulla filiera del tabacco e sugli investimenti messi a terra nel Vecchio continente, che ovviamente smetterà di essere attrattivo, ma anche allo schema sottostante a quello che noi definiamo blitz.Dg Sante, nel documento in questione, spiega che l’Ue deve parlare a una sola voce. Ma soprattutto che ciò che verrà deciso in quella sede al Cop 10 dovrà essere inglobato negli iter comunitari come «acts having legal effect». Tradotto, come norme di legge a tutti gli effetti. Terzo aspetto, nel documento dei tecnici del commissario Stella Kyriakides si chiede espressamente una delega in bianco. Così, le sei pagine a cui facciamo riferimento cancellano innanzitutto il lavoro svolto dal Parlamento Ue negli ultimi anni, come commenta sopra Scordamaglia. Nel 2022 nell’ambito della relazione sul Cancer plan Ue, i membri eletti chiedevano espressamente una differenziazione tra i diversi prodotti in modo da stimolare con nuovi investimenti quelli meno dannosi. La scelta di Dg Sante invece ci sta dicendo che il lavoro del Parlamento verrà sostituito dalla decisione presa a porte chiuse in meno di una settimana da un centinaio di scienziati e tecnici, compresi delegati di associazioni non governative il cui compito è sempre quello di influenzare scelte globali. Infine, c’è la bomba dell’ultimo paragrafo. Citiamo: «Senza ulteriore decisione da parte del Consiglio». Se passa questo schema e nessuno ferma la scelta, Bruxelles potrà prendere per buono un testo dell’Oms e trasformarlo in legge senza consultare (avendo avuto delega in bianco) i singoli Stati. E i singoli ministeri. Il problema è che quando si parla di Dg Sante si va dalla regolamentazione dei prodotti agricoli e dei pesticidi all’intera filiera agroalimentare. Senza dimenticare la struttura sanitaria per la «tutela» degli animali e degli esseri umani. «Il tema è grave perché se oggi interessa il tabacco», prosegue Scordamaglia, «domani, se passasse il precedente, interesserebbe settori ancora più strategici come il food e l’energia. A questo gli Stati membri e l’Europarlamento devono chiaramente opporsi. Auspicando l’arrivo di una nuova Commissione ben più consapevole del proprio ruolo e limiti». Ed è l’energia sotto la bandiera del green che ci deve ancor più preoccupare. Dg Sante è un apripista. L’intera transizione ecologica secondo uno schema di prevaricazione del Consiglio e del Parlamento diventa una bomba pronta ad esplodere sulle nostre teste. Da transizione a dittatura green il passo sarebbe brevissimo. Dietro tutto ciò c’è infatti un tema di democrazia e di discussione sul modello rappresentativo che vogliamo portare avanti. La buffa, se non fosse drammatica, è che La Verità si è occupata del tema. L’articolo è stato ripreso in Polonia e in Slovacchia. Dell’argomento e dei rischi si discute in Germania. Mentre da noi i media tacciono. Nulla. Nessuna discussione. Forse perché di teme di disturbare il manovratore che preme per dare totale continuità alla attuale gestione socialista della Commissione.
Tedros Ghebreyesus (Ansa)
Giancarlo Tancredi (Ansa)