2021-03-14
Andrea Delmastro: «Con Speranza e Lamorgese non c’è alcuna discontinuità»
Per il deputato di Fdi, «questo esecutivo è la prosecuzione del precedente, sempre ostaggio del Cts. Peccato che ora una fetta del centrodestra si sia silenziata da sola».Andrea Delmastro, deputato di Fratelli d'Italia. Il governo Draghi in cosa si distingue da quello precedente? «Il vostro titolo di ieri, “Il ConteDraghi richiude l'Italia", è la fotografia più eloquente e perfetta, seppur venata da un po' di sarcasmo, della splendida continuità tra il governo Conte e il governo Draghi, che conforta la scelta di Fdi di voler rimanere all'opposizione. Credo che non vi potesse essere già alcun dubbio, allorquando nel governo abbiamo visto la conferma di Speranza, Di Maio e Lamorgese, il tridente d'attacco della formazione dei migliori, ed è tutto dire. Di Maio è l'uomo che nella legge di bilancio 2021 destinava 5,3 miliardi alla cooperazione internazionale e solo 3,8 miliardi alle imprese interessate dalle restrizioni per fronteggiare la pandemia. Lamorgese è il ministro che mentre triplicano gli sbarchi schiera a Natale 70.000 agenti e i droni per controllare che gli italiani restino chiusi ai domiciliari senza pena e senza colpa. Speranza? Non ne parliamo: l'uomo i cui neuroni concepiscono come unica strategia di attacco alla pandemia le chiusure. L'uomo che studia nottetempo lunari codici Ateco per mettere in ginocchio l'economia reale piuttosto che protocolli di sicurezza per far ripartire le imprese. Speranza è il colpevole, con la sua gestione, di averci mantenuto nel bel mezzo del guado». Le scelte di Speranza però sono avallate da Draghi… «Certo! Ma questo vuol dire che la metodologia è la stessa di quella del governo Conte, quella che prima criticavamo tutti come centrodestra e che ora siamo rimasti a criticare solo noi. Prendiamo ad esempio il ministro della Giustizia, Cartabia. Nei primi giorni del suo mandato, ha detto: io voglio celebrare l'esame di 26.000 praticanti avvocati. Un esame che veniva continuamente rimandato dall'ex ministro Bonafede, incapace di contrastare Speranza e il Comitato tecnico scientifico e incapace di immaginare metodologie e tecnologie in grado di far svolgere l'esame. Cartabia, il giorno dopo l'insediamento ha detto che avrebbe celebrato questo esame, che ci avrebbe lavorato con tutte le sue energie. Risultato: siamo arrivati a oggi e l'esame non si celebra perché il Cts dice che ci sono dei problemi» Il governo Draghi sulla scia di quello di Conte, dunque? «È un governo che è la prosecuzione di quello di Conte, non solo per le disarmonie interne, alle quali ora si assommano quelle ulteriori con i partiti di centrodestra che sono in maggioranza, ma che continua a essere ostaggio del ministro della Salute che a sua volta è ostaggio del Cts. Il Cts dovrebbe dare delle indicazioni, la politica le soluzioni» Intanto continuano proteste e lamentele da parte delle categorie produttive… «La situazione è sempre la stessa: sanno solo concepire chiusure. Il dl Sostegno è stato di nuovo rinviato perché evidentemente questa maggioranza è ancora più disarmonica al suo interno della precedente. Il governo Draghi, così come il governo Conte, ambisce a essere il termometro della pandemia e non la medicina, e quel termometro si traduce nelle colorazioni dell'Italia. Continuano a scaricare colpe loro sull'economia reale. Non sono in grado di organizzare i trasporti, rendendoli sicuri, e poi si inventano che l'untore è il ristoratore o il barista che si è adeguato ai codici di sicurezza del marzo e aprile dello scorso anno e poi gli hanno detto che non servono a niente e li hanno richiusi lo stesso, con la scusa che siamo di fronte a un virus vampiro che si sveglia solo la sera e non a mezzogiorno. Nello stesso locale, col medesimo protocollo di sicurezza, a mezzogiorno non contrai il virus e la sera sì. Una assurdità». Dunque secondo lei l'attuale governo è più confuso del precedente? «Il governo ConteDraghi somma disarmonia a disarmonia, perché oggi la contrapposizione non avviene tra maggioranza e opposizione, ma è una lotta intestina della maggioranza. Il dl Sostegno è stato di nuovo rinviato perché questa maggioranza non trova una quadra e forse avevamo ragione noi quando dicevamo: è meglio andare alle elezioni per avere un governo in grado di affrontare con serietà e determinazione la pandemia» Al posto dei dpcm di Conte è arrivato però un decreto legge. Non è un cambiamento? «La differenza è sulla qualità degli atti: siamo di fronte alle medesime e identiche cose. Ricordiamo che l'esordio di questo governo è stato prolungare la chiusura degli impianti sciistici a dieci ore dalla riapertura programmata, con un danno devastante per i gestori e per tutta l'economia di montagna». Niente discontinuità? «L'unica discontinuità è che una fetta del centrodestra si è silenziata rispetto alle battaglie che ha sempre fatto all'opposizione. Siamo reduci da un emendamento del sottoscritto che proponeva di sospendere la riforma della prescrizione di Bonafede: Fi e Lega hanno votato contro. Noi di Fdi siamo qui a presidiare il centrodestra, che è un'area maggioritaria nel cuore degli italiani, come abbiamo fatto anche durante il governo gialloverde».