Il decreto di aprile arriva a maggio

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Il decreto di aprile arriva a maggio
Nunzia Catalfo, Giuseppe Conte e Roberto Gualtieri

Il gerundio («stiamo provvedendo, stiamo elaborando») come metodo di governo, come tecnica legislativa, come forma mentis. E non solo per una propensione levantina al rinvio, alle lunghe attese, ma per una ragione molto più prosaica: Giuseppe Conte e Roberto Gualtieri non hanno risorse, le attendono dall'Ue (a dispetto della faccia feroce mostrata dal premier in videoconferenza), e per il momento si limitano a centellinare quel che hanno a disposizione. In pratica l'annunciato dpcm sarà pronto fra una quindicina di giorni e chi è rimasto senza lavoro dovrà attendere.

Francia nel caos. Per mandar giù i tagli i socialisti si giocano la carta patrimoniale
Emmanuel Macron (Ansa)
La sinistra esige un’imposta sui «ricchi» in cambio del decisivo appoggio a Lecornu: un modo per indorare la pillola austerità.
L’ultimo ribelle del cinema: ha recitato per una vita ma non ha mai fatto finta
Robert Redford (Getty Images)
Incastrato nel ruolo del «bellone», Robert Redford si è progressivamente distaccato da Hollywood e dai suoi conformismi. Grazie al suo festival indipendente abbiamo Tarantino.
La Cina minaccia sui chip per ridurre i dazi
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Pechino accusa il colosso Nvidia di aver violato le norme antitrust mentre a Madrid i due governi stanno trattando sulle tariffe. Trovato l’accordo su TikTok: la piattaforma finisce sotto il controllo statunitense. L’intesa sarà chiusa venerdì da Trump e Xi.
Leone sterza: «La Chiesa non è democratica»
Leone XIV (Ansa)
Nella sua prima intervista, il Papa si conferma non etichettabile: parla di disuguaglianze e cita l’esempio di Musk, ma per rimarcare come la perdita del senso della vita porti all’idolatria del denaro. E chiarisce: il sinodo non deve diventare il parlamento del clero.
Le Firme

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