2022-05-17
Dall’Africa è in arrivo il terremoto demografico
Il continente si candida a guidare il mondo soppiantando un Occidente senza natalità.Rimpiangeremo noi europei di non aver capito molte cose venti anni fa, concludendo il G8 per l’Africa, soprattutto con tante promesse, ma poche mantenute. Avremmo dovuto immaginare che l’Africa avrebbe potuto diventare in prospettiva il grande partner d’Europa, dell’Italia stessa, avendone in più una certa esperienza. Non tanto coloniale, in Italia, quanto grazie ai nostri santi missionari che hanno portato tanti valori in terra africana. Grazie alla newsletter di Adam Tooze, ho letto un abstract di un recentissimo libro scritto da Edward Paice, direttore dell’Africa reseach institute (dal titolo Youth Quake). Non è una novità quello che scrive, ma è una occasione per rifletterci su. Prepariamoci a un terremoto demografico africano. Nel 1914 l’Africa aveva circa il 6% della popolazione mondiale, oggi ha il 17%, nel 2050 avrà il 20-25%, ma le stime (prescindiamo, per ora, dal valore delle stime) indicano che nel 2100 avrà il 35-40% della popolazione mondiale. Sarà, quindi, l’Africa a guidare le sorti del mondo? Stiamo, oggi, a preoccuparci del ruolo dell’Asia quando fra trent’anni il mondo sarà piuttosto influenzato dall’Africa e da lei dominato fra ottanta anni? Oggi stiamo concentrando tutta la nostra attenzione, e le nostre tensioni, sull’Asia che, dopo un paio di secoli, torna ad avere un ruolo dominante al mondo. L’Asia, ora, è tornata a essere centrale grazie alla miopia egoistica dell’Occidente che da cinquant’anni considera la natalità un fattore negativo di civiltà e ha iniziato un ciclo economico consumistico, deindustrializzando e, appunto, consumando beni prodotti in gran parte a basso costo in Asia, dove ha delocalizzato le produzioni. Rendendola così, in pochi decenni, una potenza economica superiore all’Occidente. Ma fra trent’anni sarà l’Africa a prendere il ruolo dell’Asia? Il passato, il presente e il futuro del mondo sono legati (anche se riconosciuto solo obtorto collo ed in modo contraddittorio) alla demografia e nello specifico, oggi , soprattutto alle prospettive di crescita della popolazione africana. Ripeto che tralascio volentieri le analisi delle tendenze statistiche in materia demografica sui prossimi ottanta anni (cioè fino al 2100), troppo legate a fattori imprevedibili (come fertilità, economia, clima, carestie, malattie), ma le stime di 2.4 miliardi di africani al 2050 (tra trent’anni) son più realistiche poiché saranno realizzate da esseri umani in gran parte già nati oggi. La crescita di popolazione africana relativizzerà il dominio asiatico e produrrà nuove sfide tra Occidente e Oriente, tra Nord e Sud. Ciò è chiave per capire le prospettive della storia futura del mondo e della umanità. Ma anche dello sviluppo economico, dell’ambiente, della politica, della morale . Dalla seconda metà del XXI secolo tutti gli equilibri o squilibri cui stiamo oggi assistendo, saranno cambiati. E l’Africa sarà al centro di questa storia. Mi auguro che chi sa che la responsabilità di governo e di scelte strategiche non è solo a breve termine ma anche a lungo termine, ne tenga conto.
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