2019-07-01
Dal Pd solo pagliacciate: sono contro gli italiani
Immaginate che cosa accadrebbe se, trovandovi alla guida di un furgone carico di immigrati, provaste a forzare un posto di blocco dei carabinieri o della polizia, mettendo a repentaglio la vita dei rappresentanti delle forze dell'ordine. Il minimo che potrebbe accadervi è di essere inseguiti e arrestati all'istante con vari capi di accusa (...). (...) Ma, nella peggiore delle ipotesi, potrebbe anche accadervi che gli agenti aprano il fuoco contro di voi, con le conseguenze tragiche che ci potrebbero essere, per voi e per i migranti. Certo a nessuno verrebbe in mente di schierarsi a vostro favore, difendendo le vostre ragioni, perché in qualsiasi Paese del mondo, cioè anche in Francia e in Germania, la legge è chiara e a un'intimazione della polizia ci si deve fermare e non premere sull'acceleratore accampando motivi di urgenza, fossero anche dovuti a ragioni umanitarie. In nessun porto tedesco, e men che meno transalpino, vi sarebbe infatti consentito di sbarcare in barba alle leggi dello Stato. E se qualcuno di voi provasse a farlo, ignorando l'alt degli agenti e speronando una motovedetta della polizia, il minimo che vi potrebbe capitare sarebbe di finire, come è giusto che sia, in gattabuia.Dunque non si capisce che cosa ci sia da discutere intorno al cosiddetto caso della capitana Carola Rackete. La comandante della Sea Watch 3 ha ignorato gli ordini della Guardia di finanza e ha violato la legge italiana, giusta o sbagliata che sia. Piaccia o non piaccia, il decreto Salvini fa parte dell'ordinamento di questo Paese e se la sinistra e il Pd non vogliono schierarsi contro l'Italia e gli italiani avrebbero dovuto difendere fin dal primo momento gli interessi nazionali e non quelli di una Ong tedesca.Peraltro, l'ordine di arresto della giovane attivista alla guida della nave dei profughi, non lo ha impartito il ministro dell'Interno Matteo Salvini, ma un pubblico ministero il quale, sia detto per inciso, è lo stesso che sul tema dei migranti aveva indagato il capitano leghista. Dunque, nessuno può sospettare il procuratore di essere un simpatizzante leghista o un giudice al servizio del Viminale. La testimonianza dei finanzieri a bordo della motovedetta delle Fiamme gialle taglia poi la testa al toro, perché le loro testimonianze non lasciano dubbi. Quando la Sea Watch ha puntato verso la banchina, i militari hanno lanciato più di un avvertimento, ma la nave ha proseguito senza curarsi di loro fino allo scontro finale. Non fossero stati svelti a farsi da parte e non fossero stati svegli, probabilmente ci avrebbero rimesso le penne. E tutto questo, secondo i simpatici sostenitori della Capitana tedesca, dovrebbe essere liquidato con semplici scuse, quasi che si sia trattato di un errore involontario di Carola Rackete e non di una manovra intenzionale.Adesso i parlamentari del Pd, gli stessi che dovrebbero dimettersi per essere saliti a bordo della Sea Watch per esprimere solidarietà a chi ha violato la legge, chiedono la scarcerazione della comandante della nave. Fosse per loro, presenterebbero addirittura le scuse dell'Italia alla giovanotta, aggiungendo anche quelle nei confronti della Germania. Ma se fossimo in un Paese serio e se in Italia esistesse una sinistra che non fosse al servizio di interessi diversi da quelli italiani, in questi giorni non avremmo Graziano Delrio, Matteo Orfini, Davide Faraone, Nicola Fratoianni e Riccardo Magi che si prestano a pagliacciate in difesa di Carola Rackete. No, nonostante l'afa, gli onorevoli non andrebbero a svacanzare a Lampedusa a bordo della Sea Watch, ma rimarrebbero a Roma. Anzi, andrebbero a Berlino a protestare perché i due dirigenti del gruppo Thyssen condannati da un tribunale italiano per la morte di sette operai a Torino non sono a tutt'oggi stati arrestati. Harald Espenhahn e Gerald Priegnitz, secondo la Corte d'Assise d'Appello del capoluogo torinese, devono scontare rispettivamente 9 anni e 8 mesi e 6 anni e 10 mesi per il rogo di 12 anni fa. La sentenza, passata in giudicato, avrebbe dovuto essere eseguita già a febbraio di quest'anno, ma un giudice tedesco ha accolto un ricorso dei condannati e così i due continuano a essere liberi e molto probabilmente non sconteranno mai la condanna. Credete che per tutto ciò Delrio, Orfini, Faraone, Fratoianni e Magi si siano dati pena? Ovvio che no. Loro si preoccupano solo di Carola, la nuova eroina. Dei migranti, di cui fino a ieri parlavano, non gliene frega nulla, così come non gliene frega nulla degli operai della Thyssen. La loro attenzione, il loro odio sono tutti rivolti verso Salvini. E poi si stupiscono se la classe operaia - e anche gli italiani - se ne sono andati con la Lega. Ribadisco la richiesta nei confronti dei pirati del Pd: dimettetevi, sarebbe più onorevole.
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